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Estratto del documento

Il movimento di Writing Culture propone allora l'apertura di una fase nuova dell’etnografia,

con la sperimentazione di diversi stili al fine di restituire più a tutto tondo l'esperienza di

ricerca. Nascono così in quegli anni:

●​ Le etnografie riflessive: iniziano a introdurre nella monografia (non più vista come

“specchio" dei resoconti di campo) elementi prima trascurati o rimossi, come il

disorientamento prodotto dall'osservazione partecipante in contesti complessi, lo

shock culturale, la peculiarità di genere dei ricercatori, ecc.

●​ etnografie nascondere che tematizzano piuttosto del che la soggettività ricercatore

(Rabinow 1967);

●​ etnografie “dialogiche" o "polifoniche", in cui diamo voce, che pongono al centro le

voci dirette, non mediate, degli interlocutori e gli aspetti personali e affettivi del

rapporto etnografico (Crapanzano Shostack 1981, Dwyer 1982, D. Tedlock 1979 )

1985,

Cosa rimane della magia etnografica di Malinowski?

●​ l'osservazione partecipante rappresentare la tecnica di indagine privilegiata

continua a dell’approccio etnografico "Sul campo bisogna avere perso molto tempo'

(Olivier de Sardan)

●​ Se è vero che la competenza etnografica non si può imparare da un manuale, la

antropologica non questione di ‘’feeling" ma al contrario "incorpora e mobilita

formazione e competenza" (Olivier de Sardan 1995: 29). Nessun antropologo

arriverà infatti sguarnito sul campo

●​ Impregnazione come "incorporata" del terreno, una conoscenza cioè che non si

acquisisce sempre per via formale, ma che si produce in buona parte facendo

●​ Il rapporto empatico che, però, diversamente Malinowski, viene inteso come risorsa

conoscitiva: l'antropologo non fingerà di essere “come l'altro", ma cercherà di

osservare il mondo “con l'altro". conoscenza profonda e L'empatia non è infatti

favorita dalla “comunanza" con i nostri interlocutori, quanto piuttosto dalla ricerca di

una risonanza.

-​ Sei un etnografo impregnato, con conoscenza incorporata, quando riesci a ridere con

loro, quando capisci la battuta, l’ironia (chiave culturale importante). Fare etnografia

significa che io apprendo/imparo facendo -

12.10.21

CAP 12 culture globali e locali

L'incontro tra globalizzazione e cultura

●​ • La globalizzazione indica “il flusso crescente di commercio, finanza, cultura, idee e

persone, consentito dallo sviluppo delle tecnologie di comunicazione e di trasporto e

dalla diffusione mondiale del neo- capitalismo liberale", ma anche gli adattamenti

regionali e locali a questi flussi e le resistenze operate contro essi

●​ Processo multidimensionale e multiforme: (ed ogni disciplina la guarda da

angolazioni diverse, ed è bene tenere presente tutte le dimensioni che attraversa)

-Globalizzazione economica

-Globalizzazione politica (governance, attori internazionali, ecc.)

-Nuovi flussi migratori (non solo intesi in termini demografici ma nei termini di nuove

comunità diasporiche) Globalizzazione della cultura

- modi con cui il locale affronta il globale ( mettere sotto critica la visione di

cultura localizzata che ancora il popolo al territorio)

non che non esista più il locale, ma che non possiamo tenere conto che c’è

una distribuzione diversa e che questo processo totta tutto il mondo anche se

con forme diverse.

●​ Il passaggio da un’idea localizzata di cultura ad una visione di cultura nella dinamica

tra locale e globale

●​ Il relativismo ci ha indotto a pensare al mondo in termini di “culture al plurale” ma ciò

ci porta a pensare la cultura in termini di autonomia e di chiusura Limiti della

coincidenza territorio, cultura, popolo

la globalizzazione non ci fa capire l'idea di cultura che prima andava bene, non andava bene

neanche prima, è sempre stata dinamica. Il mondo non è caratterizzato da culture al plurale,

ma un traffico continuo.

"Traffico di culture"

●​ Da un'idea statica, essenzialista,localizzata a una visione di ibridazione culturale

●​ Deterritorializzazione inteso flusso anche come non solo di di comunità immaginate e

transnazionali (es. internet) persone ma immaginari, creazione di

●​ Riterritorializzazione, inteso il con cui flussi culturali trovano nuovi spazi e

acquisiscono nuovi significati come processo

La cultura nella dialettica locale e globale

●​ La deterritorializzazione non riguarda sempre uno spostamento fisico ma anche

immaginari, modelli delocalizzati e la creazione di comunità immaginate e “culture

transnazionali” (es. Internet)

●​ Processi di ri-territorializzazione (es. il tamburo di Ankole nell’Uganda pre-coloniale)

●​ Etnografia multisituata

Crollano le dicotomie tradizione/modernità

(es danza hawaiana,

che ci fa vedere come la danza rituale per un rito di fertilità, cioè che turisti riconosciuto

come tipica e l’hanno reinventata in chiave completamente diversa - le tradizioni non

esistono, tutto ciò che ci troviamo di fronte, ha una matrice storica, ma il modo in cui

lavoriamo oggi, per esempio il cibo, o le pratiche corporee, assume delle connotazioni che

intrecciano la modernità. da un lato ci sono i posti dove sono più dominanti le tradizioni

mentre altri la modernità, crolla completamente, perché il realtà è frutto di una selezione e

un adattamento- nuovi prodotti culturali) Pratiche diverse, che cambiano nel tempo, non

saranno mai uguali.)

Le tesi dominanti

●​ Omologazione e McDonaldizzazione, pensa alla globalizzazione come la più alta

forma dell’imperialismo culturale

○​ Acculturazione e imposizione di una cultura dominante che annulla quelle

dominate

○​ Fuoco sulle macro-forze economiche che producono un sistema omologante

e sui modelli culturali egemonici che creano una “omogeneizzazione

culturale”

la globalizzazione corrisponde ad una movimento di imperialismo culturale, che equivale a

omologazione, il mc ne diventa simbolo, che rappresenta come la cultura dominante

assorbe le culture locali. -come se i centri colonizzasero le periferie, come leggiamo che

aumentano le differenze, aumentano le diversità, ma la maggior parte degli antropologi a si

e cimentano in un approccio che cerca di comprendere come i contesti culturali si muovono.

Le teorie dell'ibridazione

●​ Senza negare che esistano macro-forze economiche, si concentrano sui modi con

cui modelli culturali egemonici interagiscono venendone modificati con contesti locali,

modificandoli e

○​ Indigenizzazione (Arjun Appadurai) per indicare che le periferie locali non

sono mai passive ma elaborano il materiale culturale globale e lo modificano

a loro volta

○​ Glo-cale (Robertson 1995) per indicare le molte modalità di interpretazione,

appropriazione e reazione ai prodotti globali, anche quelli più standardizzati

Esistono forme di “resistenza” ai modelli egemonici

●​ Lo slow-food che, in contrasto al fast-food, difende e divulga le tradizioni agricole ed

enogastronomiche di ogni parte del mondo,

○​ il movimento di resistenza alla globalizzazione è diventato a sua volta

globale, es troviamo il prodotto tipico dell'abruzzo in un altro paese europeo.

●​ le soap opere,

●​ il gioco del calcio

Consapevolezze

●​ Le dicotomie noi-loro (prospettiva discontinuista) sono ripensate nella ricerca di

continuità fra noi-loro

●​ Le periferie, e i nostri informatori, non sono mai passivi e malleabili ma trasformare i

processi culturali e globali dotati di agency, contribuiscono a trasformare processi

culturali e globali.

●​ Fra i prodotti della globalizzazione esistono anche l'impoverimento, la

disuguaglianza, la sofferenza sociale, il crescente razzismo. Inoltre, i processi

omologanti coincidono con l'emergere di particolarismi identitari (i cosiddetti conflitti

'etnici')

ETNOGRAFIA MULTISITUATA-una pratica di ricerca sul campo che non deve puntare la

tenda per anni sul campo ma si propone di seguire i propri soggetti di studio e le metafore

biografie ecc, e tenendo conto che i processi sono guidati da fenomeni di (...)

Marcus a metà degli anni 90 ha proposto l'idea di una etnografia multisituata nel sistema

mondo":

●​ contrapponendo all'idea di un ricercatore orientato "stare" a "radicarsi", a “risiedere"

in un luogo e all'interno di un gruppo, l'idea di un ricercatore orientato a "seguire" i

migranti, le produzioni dei prodotti, le metafore, le narrazioni, le biografie, i conflitti

●​ ponendo l'accento sui processi del nomadismo contemporaneo e sui suoi effetti sia a

livello globale che locale

Spazi transnazionali

-non sono luoghi, sono spazi terzi- reti che collegano contesti diversi.

-Nel campo delle migrazioni possiamo definire "transnazionalismo"_il processo attraverso il

quale le persone (migranti), grazie anche alle innovazioni mantengono culturali e politiche

che, collegando le loro società reti tecnologiche, relazioni tessono e sociali, economiche,

quelle di approdo, origine attraversano i confini nazionali

○​ cerca di richiamare l'attenzione sulla capacità di molti migranti

contemporaneamente (critica alla logica sedentaria dominante) di essere in

entrambi i contesti bb

es. Famiglie transnazionali : emerge che le persone partono con un orientamento al ritorno,

-es badanti dell'est europa e strategia pendolare-

18.10.21

(fine manuale)

Conflitti etnici e violenza

Conflitti contemporanei

●​ coinvolgimento soprattutto dei civili

●​ (globalizzazione- media- video, si assistiamo quasi in modo diretto)

●​ coinvolgimento mediatico e intervento forze internazionali

●​ componente etnica (costruiti attraverso la lente dell’etnicità, si scaturisce da rancori

primordiali, conflitto tra gruppi tribali, frutto di tensioni ‘’ancestrali’’)

●​ conflitti in territori europei

Scuola di Manchester

●​ Un gruppo Livingstone Institute, sotto la direzione di Max Gluckman, svolge ricerche

in Africa a partire dal 1940

●​ Esplorazione delle rapidamente in seguito all'organizzazione di un'economia

dominata dagli europei di ricercatori appartenenti al Rhodes- città industriali che

sorgono

Importanza di questi studi

●​ Relazione tra vita rurale e urbana processi di cambiamento

●​ Circolazione di beni, persone, immaginari dalla campagna alla città dagli studi di

comunità allo studio delle reti sociali (network analysis)

●​ Caduta delle teorie di de-tribalizzazione (inte

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
15 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nicolezamagni di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antropologia culturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Tarabusi Federica.