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FUNZIONI DEFINITE IMPLICITAMENTE

1) Esiste e maxD = ƒ(x0, y0) ∈ D t.c. ƒ(x0, y0) = maxD

Se posso puntare casi all'interno di D, quando soddisfa: x0² + y0² ≤ 1 allora il gradiente si annulla: ∇ƒ(x0, y0) = (0, 0)

Se è una saturazione di max e min vincolato, quindi dobbiamo vedere cosa succede sulla frontiera.

max ƒ min ƒ

[a, b] [c, d]

con una funzione a più variabili non si hanno solo estremi di un intervallo, ma si ha una frontiera.

TEOREMA DELLA FUNZIONE IMPLICITA (3.26 P.184)

y = g(x)

y - g(x) = 0

forma esplicita forma implicita

se ho: ƒ(x, y) = 0

7(x, y) = x² y² - x³ y = 0

y = ±√x y = ±x²

Folium di Cartesio

x³ + y³ = 3xy

(x³+y³)(y+x) + y²-x³+y³=y-x=x

Qui non possiamo perdere nessun pezzo. Perché? Dato che la x² copre gli 1, è questo che incontriamo

24/03

insieme di cerchio:

punto giusto non piou

graphico di un funzionale

variazione Y

ENUNCIATO del teorema delle funzioni implicite

  • (x0,y0) ℝ2
  • (x0,y0) ℝ

(x, y) = 0

sostituire y = ɸ(x)

ɸ(x) = y - ɸ(x)

∂(x,y) ≠ 0

∂ y

(x0,y0) = 0

(x0,y0) ≠ 0

in fine P (x,y)

(x0,y0)

Considero f(x) = A x

f: ℝn → ℝm

f(x) è differenziabile se

f(x + h) - f(x0) = Df(x0) h + o(||h||)

Con funzioni composte:

Se per esempio ho:

f: ℝR → ℝm

g: ℝm → ℝk

g ∘ f: ℝR → ℝk

Se f e g sono lineari e G è la matrice di g e F la matrice di f

(g ∘ f) (x) = (G ⋅ F ⋅ x)

D(g ∘ f) (x0) = Dg (y0) ⋅ Df(x0)

matrice jacobiana di g ∘ f

y0 = f(x0)

Piano tangente a una superficie regolare

  • x = x(μ₀, ν₀)
  • y = y(μ₀, ν₀)
  • z = z(μ₀, ν₀)

x(μ, ν)

x(μ₀, ν₀)

xμ(μ₀, ν₀) x xν(μ₀, ν₀)

⟂ = xμ(μ₀, ν₀) x xν(μ₀, ν₀)

  • Es. Piano

Normale al piano

Forma più compatta

  • x(μ₀, ν₀)
  • y(μ₀, ν₀)
  • z(μ₀, ν₀)

Oppure si può usare la matrice Jacobiana

  • xμ x
  • yμ y
  • zμ z

Con una variabile: se \( g'(x_0) \neq 0 \) ⟹ \( g \) iniettiva e suriettiva

\( g(V) \)

\( g'(x_0) \)

Teorema della derivazione della funzione inversa

In dimensione \( n = 1 \)

\( g: R^n \to R^m \)

\( \det D\Phi(x) \neq 0 \) ∀ \( x \in R^n \)

↝ non è detto che \( \Phi \) sia iniettiva

\( V = e^u \cos v \)

\( \Phi(u, v) = \begin{pmatrix} e^u \cos v \\ e^u \sin v \end{pmatrix} \)

\( \begin{pmatrix} e^u \cos v & -e^u \sin v \\ e^u \sin v & e^u \cos v \end{pmatrix} \)

\( \det D\Phi(u, v) = e^u(\sin v \cdot \cos v) = e^u(\sin^2 v + \cos^2 v) = e^u \neq 0 \)

\(\Phi(u, v) = \Phi(u, v + 2\pi)\)

f (x,y) = x2 - y2

ψ (x,y) = x2 + y2

Trovare le max e min di f nell'insieme ψ(x,y) = 1

x2 + y2 = 1

∇f = λ ∇ψ

  • fx(x,y) = λψx (x,y)
  • fy(x,y) = λψy (x,y)
  • x2 + y2 = 1
  • ψ = 0

(x (1 - λ) = 0

⇒ x = 0

(y (1 + λ) = 0

⇒ y = 0

x2 + y2 = 1

se λ = 0

y2 = 1

y = ± 1

⇒ x = 0

se λ = 1

y = 0

⇒ x = ± 1

Individuano i punti: (0, 1), (0, -1), (1, 0), (-1,0)

f(0,1) = f(0,-1) = -1

f(1,0) = f(-1,0) = 1

f(0,0) = 0

Max f = 1, Min f = -1

Esempio: Determinare le linee del campo

F (x, y, z, t) =

x2/x y2/y z2/z

dove φ ∉ 0

∫ φ = ∫ x3

∫):

Dobbiamo considerare:

( x' ) ( φ )

( y' ) = ( β )

( z' ) = ( β3 )

dx x

dy y

dz z

Integrando:

ln | x | = ln | y | + C1

ln | z | = ln | y | + C2

C1, C2 ∈ ℝ

ln | x/y | = ln | z/y | = C

{ x = k1y

{ z = k2y

k1, k2 > 0

Eseguendo t ∈ [0, ∞) →

x(t) = k1t

y(t) = t

z(t) = k2t

Il fattore di k1, k2 ottengo delle famiglie

Per k1 = k2 non una linea giusta una sola.

Poiché √u succede questo, si dice che le punte è singolare.

{x, y, z} = C (x1/3, y1/3, z1/3){ (x/y1/3)}, { (y/x)1/3} = { (z/y)1/3 }

D'altro canto il campo non si dispone nell'origine e non si estende. In modo soggiacente (paralleli formano il limite per (x, y, z) = (0, 0) all'infinito ω)

Def: Un campo vettoriale F: Ω ⟹ ℝn ⊆ ℝ3 → ℝ3 si dice

conservativo in Ω (aperto) se ogni componente del vettore

è C1 (cioè f ∈ C1(Ω)) e esiste una funzione scalare

U: Ω ⟹ ℝ tale che U ∈ C2(Ω) e F = ∇U

U = POTENZIALE di F

Lemma: Sia F un campo conservativo in Ω,

γ una curva regolare di tratto contenuta in Ω che

compone i punti p e q dello spazio, orientata p ⟹ q

Allora ∮γ F · dr = U(q) - U(p)

Quindi, pei campi conservativi, l'integrale di campo lungo

una curva, non dipende dalla curva stessa ma dai punti

iniziale e finale.

✧OSSERVAZIONE✧

F conservativo, allora ∮γ F · dr non dipende da γ ma

daga estremi p e q.

✧OSSERVAZIONE✧

m = n = 1 (dimensione 1),

f conservativo se f = U' (derivata di U)

ab f(t) dt = ∫ab U'(t) dt = U(b) - U(a)

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Forme DIFFERENZIALI LINEARI

Sia m ≥ 1, dato m funzioni lisce (differenziabili ∞ volte) a1, a2, ..., am ∈ CR → ℝ si definisce una FORMA DIFFERENZIALE LINEARE (1- forma) la seguente espressione formale:

ω(x) = a1(x) dx1 + a2(x) dx2 + ... + am(x) dxm

dove dx1, ..., dxm sono i simboli base relativi a (x1, ..., xm).

Definiamo INTEGRALE di una FORMA DIFERENZIALE LINEARE ω lungo una curva γ ⊂ ℝn nel seguente modo:

γω = ∫ab [a1(x(t)) x1'(t) + ... + am(x(t)) xm'(t)] dt

dove f (c(t) = parametrizzazione di γ_n , t ∈ [a,b]

OSSERVAZIONE

γω = ∫x = F(b) dr T (→= ω)

xbx( x(t))xσ'(t) dt f: d dove F = (X_o)

Data una funzione differenziabile f: Ω → ℝ definiamo

df = ∂1 f dx1 + ∂2 f dx2 + ... + ∂m f dxm.

Diciamo che una forma ω è ESATTA se ω = df per qualche f.

Una forma è CHIUSA se il corrispondente campo è IRROTAZIONALE

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
80 pagine
SSD Scienze matematiche e informatiche MAT/05 Analisi matematica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giuliab17 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi 2 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Vessella Sergio.