Questa regione è responsabile della maggior parte dei processi di filtrazione e di
riassorbimento.
• Midollare renale
Situata più internamente rispetto alla corticale, ha un aspetto striato perché formata
principalmente da tubuli e dotti orientati longitudinalmente.
Include le piramidi renali, che convogliano l’urina verso i calici minori.
• Seno renale
È la cavità centrale che contiene:
calici minori e maggiori,
la pelvi renale,
vasi sanguigni e linfatici,
tessuto connettivo che stabilizza le strutture interne.
Il seno renale rappresenta il punto di raccolta dell’urina prima del suo passaggio nell’uretere.
VASCOLARIZZAZIONE: I reni ricevono il 20-25% della gittata cardiaca totale. Le arteriole
afferenti vascolarizzano i singoli nefroni, mentre le arteriole efferenti li drenano. I reni ricevono
il 20 -25% della gittata cardiaca totale e ciò significa che, in soggetti normali, ai reni giungono
1200 ml di sangue al minuto.
Ogni rene riceve la rispettiva arteria renale, che ha origine lungo la superficie laterale
dell’aorta addominale, vicino all’arteria mesenterica superiore. Una volta entrata nel seno
renale, l’arteria renale si ramifica in arterie segmentali
La vascolarizzazione renale inizia con l’ingresso dell’arteria renale attraverso l’ilo. Questa si
divide in arterie segmentali, che a loro volta originano le arterie interlobari, dirette in
profondità tra le piramidi renali all’interno delle colonne renali.
Giunte alla base delle piramidi, le interlobari si incurvano formando le arterie arcuate, che
decorrono orizzontalmente sul confine tra midollare e corticale. Da queste si dipartono le
arterie interlobulari (arterie corticali radiate), che risalgono nella corticale e inviano
numerosissime arteriole afferenti, ciascuna destinata a un singolo nefrone, dove darà origine
al glomerulo.
Dal glomerulo il sangue esce tramite l’arteriola efferente, che lo distribuisce ai capillari
peritubulari (nei nefroni corticali) o ai vasa recta (nei nefroni iuxtamidollari).
Il sangue poi confluisce in venule che formano le vene interlobulari. Il ritorno venoso segue
un percorso speculare a quello arterioso: le vene interlobulari si uniscono nelle vene arcuate,
che drenano nelle vene interlobari; queste ultime convergono direttamente nella vena
renale, che lascia il rene dall’ilo e si immette nella vena cava inferiore. Nel sistema venoso
renale non esistono vene segmentali.
L’innervazione renale deriva da entrambe le divisioni del sistema nervoso autonomo, ma
predominano le fibre simpatiche postgangliari, che raggiungono il rene tramite il plesso
renale.
Queste fibre modulano il diametro delle arteriole afferenti ed efferenti, influenzando così il
flusso sanguigno renale, la velocità di filtrazione glomerulare e il rilascio di renina. Reni e
ureteri sono inoltre innervati da fibre sensoriali che trasmettono informazioni come dolore o
distensione.
Accanto al controllo nervoso opera un meccanismo di autoregolazione intrinseca, basato su
variazioni riflesse del calibro delle arteriole, che mantiene stabile la filtrazione glomerulare
anche in presenza di modifiche della pressione arteriosa sistemica.
ANATOMIA E STRUTTURA DEL NEFRONE
1. Struttura generale del nefrone
Il nefrone rappresenta l’unità funzionale del rene ed è formato da un corpuscolo renale e da un
tubulo renale. I segmenti tubulari prendono nome dalla loro posizione (prossimale o distale),
dall’aspetto (contorto o retto) e dallo spessore dell’epitelio (sottile o spesso). Il corpuscolo
renale comprende la capsula glomerulare e il glomerulo, mentre il tubulo renale, che ha origine
dal corpuscolo, convoglia il filtrato verso il sistema dei dotti collettori.
Il sangue raggiunge il glomerulo tramite un’arteriola afferente e lo lascia tramite un’arteriola
efferente. Qui avviene la filtrazione, che produce un filtrato privo di proteine plasmatiche,
destinato a percorrere le diverse porzioni del tubulo: tubulo contorto prossimale, ansa di Henle
e tubulo contorto distale.
2. Corpuscolo renale
Il corpuscolo renale è formato dal glomerulo, una rete di capillari, e dalla capsula di Bowman,
una struttura cava che lo avvolge. La capsula presenta un epitelio parietale pavimentoso
semplice e un epitelio viscerale composto da cellule specializzate chiamate podociti, le cui
estroflessioni (pedicelli) avvolgono i capillari glomerulari. Lo spazio tra i due foglietti è lo spazio
capsulare, dove si raccoglie il filtrato.
La filtrazione è determinata dalla pressione sanguigna e attraversa varie barriere: strato
endoteliale, endotelio capillare, membrana basale, epitelio glomerulare e spazio subpodocitico.
Il sangue entra nel glomerulo tramite l’arteriola afferente e ne esce tramite l’arteriola efferente,
di calibro inferiore.
3. Tubulo contorto prossimale (TCP)
Il TCP nasce dal polo urinifero del corpuscolo ed è rivestito da epitelio cubico semplice con un
evidente orletto a spazzola composto da microvilli. Queste strutture aumentano enormemente
la superficie di riassorbimento. Il TCP riassorbe attivamente nutrienti, ioni e una grande
quantità di acqua. Circa il 60% di sodio, cloruro e acqua filtrati vengono riassorbiti a questo
livello, insieme a potassio, calcio, magnesio, bicarbonato, fosfati e solfati. L'acqua segue i soluti
per osmosi verso il fluido interstiziale.
4. Ansa di Henle
Dal TCP il tubulo continua piegandosi verso la zona midollare, formando l’ansa di Henle. Essa
comprende un ramo discendente e uno ascendente, ognuno con un tratto sottile e uno spesso.
I tratti sottili (soprattutto nella midollare profonda) sono rivestiti da epitelio pavimentoso
semplice, mentre i tratti spessi hanno epitelio cubico. Il tratto ascendente spesso svolge un
ruolo fondamentale, perché trasporta attivamente ioni sodio e cloruro fuori dal filtrato,
contribuendo alla concentrazione dell’urina.
5. Tubulo contorto distale (TCD)
Il TCD decorre nella corticale e passa tra arteriola afferente ed efferente del corpuscolo.
Rispetto al TCP ha un lume più stretto, non presenta microvilli e mostra contorni cellulari più
netti. La sua funzione principale è la secrezione di ioni, acidi e altre sostanze, insieme al
riassorbimento selettivo di sodio e calcio. Una parte del riassorbimento idrico avviene anche
qui, contribuendo alla concentrazione finale del filtrato. L’assorbimento del sodio è controllato
dall’aldosterone, prodotto dalla corticale del surrene.
6. Apparato iuxtaglomerulare
L’apparato iuxtaglomerulare regola pressione sanguigna e filtrazione glomerulare. È formato da
tre tipi di cellule:
Macula densa, situata nella porzione del TCD a contatto con l’arteriola afferente,
sensibile alla concentrazione di soluti.
Cellule iuxtaglomerulari, fibre muscolari lisce modificate che secernono renina,
fondamentale per il controllo della pressione arteriosa.
Cellule del mesangio extraglomerulare, situate tra le due arteriole glomerulari, con
funzione di comunicazione e supporto.
La renina e l’eritropoietina prodotte in questo sistema contribuiscono all’aumento della
pressione sanguigna e dei livelli di emoglobina.
7. Sistema dei dotti collettori
Il TCD confluisce nel sistema collettore, costituito da tubuli reunienti, dotti collettori e dotti
papillari. I tubuli reunienti collegano ciascun nefrone al dotto collettore più vicino. I dotti
collettori attraversano la corticale e la midollare, raccogliendo il filtrato di molti nefroni.
Più dotti collettori confluiscono nel dotto papillare, che sbocca in un calice minore e
successivamente nella pelvi renale. L’epitelio è cubico nei tubuli reunienti e diventa cilindrico
nei dotti collettori e papillari, adattandosi al trasporto e alla regolazione finale della
composizione dell’urina.
STRUTTURE DI TRASPORTO, ACCUMULO ED
ELIMINAZIONE DELL’URINA
1. Visione generale
Dopo la formazione dell’urina nei nefroni, il filtrato non subisce ulteriori modificazioni una volta
raggiunti i calici minori. Da qui in avanti, il compito passa a tre strutture: ureteri, vescica
urinaria e uretra, che hanno la funzione di trasportare, accumulare ed eliminare l’urina dal
corpo.
URETERI
2. Funzione e percorso
Gli ureteri sono due condotti muscolari retroperitoneali che partono dai reni e
raggiungono la vescica. Trasportano l’urina grazie a contrazioni peristaltiche. Entrano nella
parete posteriore della vescica con un decorso obliquo, una disposizione fondamentale
perché impedisce che l’urina rifluisca verso gli ureteri quando la vescica si contrae.
3. Anatomia della parete degli ureteri
La loro parete è composta da tre strati:
Tonaca mucosa interna con epitelio di transizione, adatto a sopportare variazioni di
volume.
Tonaca muscolare con due strati di muscolatura liscia: longitudinale interno e circolare
esterno, responsabili della peristalsi.
Tonaca avventizia, uno strato di tessuto connettivo che ancora l’uretere alle strutture
circostanti ed è in continuità con la capsula renale.
VESCICA URINARIA
4. Funzione e posizione
La vescica urinaria è un organo muscolare cavo che immagazzina temporaneamente l’urina. La
sua capacità può arrivare a circa 1 litro. La posizione varia tra i sessi:
nel maschio è situata tra sinfisi pubica e retto;
nella femmina, tra utero e parete anteriore della vagina.
Quando è vuota, è principalmente extraperitoneale; quando si riempie, si espande verso l’alto
fino a diventare intraperitoneale, spostando il peritoneo parietale.
5. Legamenti e stabilizzazione
Diverse pieghe e legamenti mantengono la vescica in sede:
legamento ombelicale mediano dall’apice vescicale all’ombelico,
legamenti ombelicali laterali, che rappresentano residui delle arterie ombelicali
fetali,
legamenti anteriori e laterali che la ancorano al bacino.
Il trigono vescicale è la porzione inferiore liscia, delimitata dagli orifizi ureterali e dallo sbocco
dell’uretra. Il collo vescicale ospita lo sfintere uretrale interno.
6. Struttura della parete vescicale
La parete della vescica è composta da:
tonaca mucosa con epitelio di transizione e rughe che scompaiono durante la
distensione,
tonaca sottomucosa di tessuto connettivo,
tonaca muscolare costituita da tre strati di muscolatura liscia che insieme formano il
muscolo detrusore, responsabile dello svuotamento attivo della vescica.
URETRA
7. Funzione e differenze tra maschio e femmina
L’uretra conduce l’urina dalla vescica all’esterno. La sua struttura cambia nettamente nei due
sessi: Nella femmina è corta (3-5 cm), termina nel vestibolo e attraversa solo un segmen
-
Apparato uropoietico
-
Anatomia umana - apparato uropoietico
-
Apparato uropoietico - anatomia umana
-
Apparato urinario