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La figura di Creonte
La figura di Creonte è molto complessa, contraria a quella di Antigone, e infatti è:
- Burocrate: Creonte venne educato a rispettare le leggi.
- Corretto: durante il suo governo, Creonte cercò di difendere correttamente la sua città.
- Oggettivo: incarnando la legge, Creonte sostenne che essa deve essere rispettata e garantire l'uguaglianza a tutti i cittadini, senza alcuna eccezione (neanche al nipote Polinice).
Al suo pubblico, Creonte si presenta per celebrare il suo operato e il suo stile di governo e ribadisce che, come governante, egli ha la responsabilità di essere equo e far sì che le leggi dello Stato (oggettive e imparziali) siano rispettate.
Nonostante sia colpito dai lutti familiari, morte dei nipoti e la sorella Giocasta, egli rimane molto rigido perché non può permettersi di mettere in discussione la legge, in quanto è primo cittadino, incarnando la ragione di stato; in particolare è una teoria filosofica.
che giustifica le azioni dello Stato, ritenendo che le sue azioni siano legittime indipendentemente dalla loro moralità. La relazione Stato-cittadino è di tipo asimmetrica perché gli interessi dello Stato vengono prima degli interessi del cittadino. Una particolarità di Creonte è che è nominato "tiranno" non perché ha preso illegittimamente il potere ma perché è colui che deve reggere il governo della città. Antigone, nel suo desiderio di dare al fratello Polinice un posto in cui riposare in pace, si trova davanti a un bivio: 1) Seguire le leggi del cuore e quindi le leggi degli dei. 2) Seguire le leggi degli uomini e quindi la legge di Creonte. In questa scelta lei decide di seguire le leggi degli dei, raggiungendo il campo di battaglia per seppellire il corpo del fratello (cosa che era vietata dall'editto), anche se sarà la scelta che porterà alla morte. La scelta di Antigone viene considerata.come un gesto politico, in quanto decise pubblicamente di violare le leggi di Creonte, che la rende un' eroina fortemente attuale perché ci costringe, di fronte ad una legge sbagliata, a farci delle domande. Infatti quest'opera mostra come la ragazza non subisca passivamente la legge degli uomini e, per lei, non è sufficiente che: 1) La legge sia dello Stato. 2) Lo Stato venga prima del cittadino. Il compito morale che Antigone si assume è quello di interrogarsi quando una legge è ingiusta, ritenendo che questo avviene quando viola i sacramenti degli dei; secondo Antigone, quindi, se una legge umana, voluta da un gruppo di uomini, sormontasse i diritti umani non è più una legge da seguire ma è da dubitare. In questo senso lei è un' eroina che viene invocata nei momenti bui dell' umanità e in tutti quei momenti in cui è necessario interrogarsi su quando una legge è morale; non a caso.“L’Antigone” conoscerà molte riscritture durante e dopo il fenomeno dei totalitarismi. Sofocle, attraverso questa riflessione, non solo mette in discussione il sistema politico di Atene ma pone anche il popolo ateniese in una posizione scomoda, invitandoli a riflettere su cosa significhi la democrazia perché:
- Comporta anche dei sacrifici.
- Non è detto che le leggi democratiche siano per forza giuste.
Antigone viene considerata anche come una eroina della sorveglianza, invitandoci ad essere sempre vigili affinché non vengono sacrificati i diritti umani. Oltre a ciò, viene considerata anche come una eroina pedagogica perché insegna i valori dei legami, della vita in famiglia e del vivere insieme (considerandola come una eroina politica).
La tragedia sofoclea si configura come una tragedia giuridica perché ci sono:
- Le leggi della patria.
- La legge naturale.
Queste due forme sono inconciliabili tra di loro; lo si nota molto
bene perché i rappresentanti sono Creonte, che rappresenta il diritto della ragione, e Antigone, che rappresenta il "nomos", cioè quei valori su cui si fonda la civiltà greca. Non a caso Sofocle ricorre ad un espediente letterario perché quando Antigone entra in scena si muove dalla campagna alla polis. Con questo espediente Sofocle sottolinea l'appartenenza del personaggio al diritto naturale, rendendola un'eroina naturale perché vive nel contesto rurale. Questa particolarità fa sì che Antigone sia un personaggio che ami i legami e le relazioni semplici che stride con Creonte, un personaggio completamente rigido. L'insistenza di Sofocle tra diritto naturale e diritto positivo deriva da una motivazione storica: quando Antigone fu scritta, Atene era una città che stava attraversando una fase di trasformazione sofferta, di tipo interno, da una società strutturata in famiglie (molto semplice) a una.società democratica (molto complessa). La sofferenza di tale trasformazione deriva dal punto di vista relazionale, perché Atene passa da una dimensione calda, caratterizzata dalle relazioni familiari e dall'appartenenza, a una dimensione fredda, caratterizzata dalla rigidità delle leggi statali. Quindi "L'Antigone" risponde alle esigenze dell'uomo politico, cercando di portare in scena questo cambiamento doloroso dalla personalità all'impersonalità. Però Sofocle non vuole indicare il diritto positivo come un elemento negativo, in quanto le relazioni fredde sono necessarie perché realizzano il principio di uguaglianza (tutti sono uguali di fronte alla legge), ma il suo intento è quello di invitare a riflettere sui momenti in cui le leggi statali divergono da quelle naturali. Quindi nell'opera Antigone e Creonte sono sia i rappresentanti che gli esecutori di tali diritti molto distanti tra di loro.ciò si mostra come tutta la tragedia si basa sui doppi perché è caratterizzata da un insieme di contrapposizioni che fanno fatica a trovare un punto di equilibrio. Un altro tema che emerge dalle contrapposizioni è quello della colpa: ciascuno dei due personaggi sono colpevoli perché compiono una trasgressione:- Creonte è colpevole di trasgredire le leggi dell'antico.
- Antigone è colpevole di trasgredire le leggi della modernità.
- Antigone è un personaggio "caldo" che agisce nella dimensione fredda
(buio e notte): questa antitesi fa comprendere come Antigone rimanga ancorata nel passato.
Creonte è un personaggio "freddo" che agisce in una dimensione calda (luce e giorno): questa antitesi fa comprendere come Creonte sia un governante che vuole ammodernare il modo di fare governo.
Con questo gioco di luci ed ombre, tipico dell'opera, Sofocle vuole dire che i passaggi sono imprevedibili e possono essere dolorosi.
Nonostante questa rigida contrapposizione, Antigone è anche una eroina dell'interferenza, in quanto si intromette nelle leggi "dei maschi" e agisce mettendo in discussione le leggi emanate in qualsiasi momento, anche quando viene rinchiusa nella caverna.
Da questo compito assegnato da un Sofocle misogino, Antigone viene messa al centro per:
- Metterla in ridicolo: Sofocle ridicolizza il tentativo della ragazza di cambiare la società.
- Esaltare il suo coraggio: Sofocle mostra come la ragazza sia determinata ad arrivare al suo obiettivo.
Creonte,
dall'altra parte, è un personaggio molto complesso perché: 1) È un personaggio durissimo: crede che sia giusto condannare chi è nell'errore, a prescindere dai legami di sangue. 2) Non sa ascoltare. 3) È un uomo fin troppo giusto: Creonte pensa solo a difendere la città e la sua gente. 4) Non è capace di cambiare opinione. 5) Non è empatico. Questi limiti sono talmente forti che portano Creonte a non vedere più la persona come un essere umano originale, diventando duro e sgradito agli occhi del pubblico; Creonte non riesce a tenere in vita le relazioni amicali perché si identifica con il potere e con la macchina del potere e, come conseguenza fatale, non comprende il limite e l'ingiustizia (errore fatale). Nonostante ciò, ci sono delle figure che riescono a scalfire questa durezza tra cui: 1) Emone: figlio di Creonte e futuro sposo di Antigone, è l'unico personaggio che tenta agire attraverso.la continuità della vita. Antigone crede fermamente che il dovere di seppellire i morti sia più importante delle leggi umane, e questa convinzione la porta ad affrontare il re Creonte, mettendo in discussione la sua autorità e il suo potere. La tragedia si sviluppa proprio attraverso il conflitto tra queste due visioni del mondo: da un lato la legge e l'ordine stabiliti da Creonte, dall'altro il rispetto per i morti e per la sacralità della vita sostenuto da Antigone. Il personaggio di Tiresia, l'indovino, rappresenta una sorta di voce della ragione che cerca di far comprendere a Creonte l'errore delle sue decisioni. Tuttavia, nonostante le sue profezie e i suoi avvertimenti, Creonte si ostina a seguire la sua volontà, portando alla tragedia finale. In conclusione, il tema del seppellimento in Antigone rappresenta un conflitto tra la legge umana e la legge divina, tra il potere politico e il rispetto per la vita e per i morti. La tragedia mette in luce la fragilità dell'uomo di fronte alle forze superiori e la necessità di trovare un equilibrio tra le leggi degli uomini e quelle degli dei.vivere a pieno la democrazia e mantenere un dialogo tra le persone. Su questo tema Sofocle, sull'azione del seppellimento, perde la propria neutralità perché sembra che patteggi per Antigone, sentendo la commozione del personaggio di fronte al divieto di seppellire il corpo del fratello, un morto che ormai non può nuocere; di conseguenza il tema dell' sepoltura sembra diventare il focus di tutta la tragedia. A livello filosofico tale idea si contrappone a quella di Platone che, nella "Repubblica", sostiene che i nemici politici non meritano alcun seppellimento (idea simile a quella di Creonte); Sofocle, invece, ritiene che vadano seppelliti non solo gli amici o gli eroi ma anche, e soprattutto, i nemici perché sono tutti uguali di fronte alla morte. Però Antigone, quando seppellisce Polinice (nemico politico di Tebe), diventa anche lei una nemica politica e, nel momento in cui viene colta sul fatto, verrà portata di fronte a Creonte alQuale diceche, per difendersi, aveva compiuto tale gesto solo perché aveva ubbidito.