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RIASSUNTO

Postmoderno 1. ­­> novità , confronto con il moderno, sistemi di significato, e crisi di questi sistemi, effetto delle crisi

(il frammento)

Questa questione ci ha consentito di arrivare alla tecnica

Tecnica 2. ­­> lo specifico che passa dal moderno al postmoderno può essere la tecnica che si evolve, la prima ha a che

fare con l’essenza dell’uomo (intesa come condizione connaturata all’uomo stesso), la seconda è l’analogia con il

linguaggio (costitutivo dell’uomo e analogamente anche la tecnica è costitutiva dell’uomo).

1.3 La forma tecnico scientifica della razionalità

In principio era il Logos

L'uomo appartiene al linguaggio e alla tecnica, quindi appartiene al lògos, in quanto razionalità, ovvero l'essenza

dell'uomo.

Nel mondo della tecnica viene applicata una razionalità caratteristica del mondo della scienza.

A questo punto ci si domanda se esistono forme diverse della razionalità? Quali sono le forme di questa razionalità?

Dalla lettura di alcuni frammenti di Eraclito si può comprendere la funzione del lògos:

bisogna seguire ciò che si concatena. E sebbene l'espressione lògos si concateni, i più vivono come se

1. "Perciò o parola in cui si esprime)

ciascuno avesse un'esperienza separata". (ragione

Logòs, la razionalità è divisa tra l’umano e il divino. Non è solo una facoltà umana ma anche una legge dell’universo

che spiega la ragione dei fenomeni naturali. Il logos è al di sopra della razionalità umana.

Input alla prima questione ­­>se esistono forme diverse di razionalità diverse da quella tecnico­scientifica? Forse si,

questo tipo di razionalità che spiega i fenomeni.

Colto nella forma della ragione, nelle relazioni tra le cose. Leggi scientifiche, intese come rapporto fra grandezze.

Quando si parla di razionalità si parla della capacità dell’uomo di costruire algoritmi, catene, connessioni. Si passa da

un concetto all’altro tramite connessioni. Es. Tutti gli uomini sono immortali. Socrate è un uomo. Socrate è immortale.

Questa è la caratteristica tipica della razionalità (la costruzione di anelli legati dalla necessità, e non può essere

deduzione/ragione.

diversamente ­­> avviene tramite

"Per chi ascolta Homologhein non me, bensì l'espressione lògos, sapienza è riconoscere che tutte le cose sono

2. cui gli uomini possono prestare ascolto)

una sola" (verità

Eraclito presenta un'altra forma della razionalità, l’intuizione. All’origine della razionalità, quindi vi è la ragione e

l’intuizione. La prima è considerata un processo dove si arriva a una conclusione. La seconda è un atto puntuale

(punto), un’illuminazione.

Es. comprendo che l’universo è tutto unitario, senza seguire una serie di relazioni.

(la capacità di interpretare la realtà è uno degli obiettivi proposti da noi a lezione: bisogna tenere insieme i capitoli

studiati, non individualizzarli).

"Una sola è la sapienza. Conoscere la ragione gnèmen, in quanto governa tutte le cose attraverso tutte le

3. legge suprema di tutte le cose"

cose" (la

Uno solo è l'intelletto/la sapienza, dice Eraclito: la ragione, in quanto governa tutte le cose. Tutto è soggetto ad

essa.

LOGOS: realtà coerente e ordinata (kòsmos), di cui il lògos è la legge, discorso che esprime tale legge nella

parola che il sapiente (sòphos) rivolge agli uomini

Sapienza: vedere che tutte le cose sono una sola, armonia dei contrari.

2. Dal pensiero allo stato puro (intuizione illuminante) al ragionamento

l’obliquo

Apollo è definito perché è rappresentato da due simboli: lira e l’arco. Il primo è uno strumento musicale

dolce, soave, che ci mette in armonia con il mondo. L’arco invece è uno strumento di morte/di aggressione particolare,

perché si fa di nascosto e quindi obliquo, ambiguo. Da una parte ci addolcisce con la musica, dall’altro ci aggredisce.

I dardi sono le parole, che vengono lanciate fra gli uomini. Possono ferire, ma anche affascinare. E’ ambigua. Cosa è

necessaria di fronte alla parola? Interpretarla. Quindi vi è un enigma da sciogliere. Questa lotta fra sapienti è detta

sfida dialettica dove i sapienti si confrontano per risolvere l’enigma. Chi non riesce a trovare la soluzione, muore per

la disperazione. L’enigma è associato alla morte di Omero. (uomini scendono dalla barca, dicono: quello che abbiamo

preso non lo portiamo con noi, quello che non abbiamo preso lo prendiamo – accade il contrario, quindi qual è la

soluzione dell’enigma? I pidocchi). I sapienti mettono in movimento la propria ragione per discutere fra loro su quale

possa essere la soluzione, al di là di quanto banale sia la risposta. Apollo prova i sapienti a ragionare sulla realtà, intesa

(ragione logico­discorsiva).

come la costruzione di sequenze, argomentazioni, e interpretazioni

L’attenzione è puntata sul ragionamento, non sull’intuizione, sul divino. Il divino qui scende tra gli uomini

provocandoli a utilizzare ciò che gli tormenta maggiormente. L’uomo, se non riesce ad essere veramente uomo, usando

la ragione, non può vivere. Per la grecità, l’essere umano è colui che riesce a portare a compimento il ragionamento,

colui che riesce a portare a massimo esercizio la razionalità.

La ragione dispiega (spiegare: mettere alla luce gli elementi costitutivi per giungere a risolvere un problema).

Perché il problema attiva il ragionamento? Il problema è un ostacolo. Il problema quindi nasce nel momento in cui

c’è un ostacolo. In questo modo si attiva il ragionamento, la domanda dialettica. L’arte del domandare è l’arte del

pensare ergo se non troviamo problemi, non pensiamo.

cos’è la virtù.

In un dialogo scritto da Menone, egli si chiede Egli fa un elenco di virtù ma, Socrate dice che egli ha

elencato delle virtù, ma non gli ha definito la virtù, il concetto. Questo è un concetto/discorso dialettico. Il dialogo fa

emergere la verità. Non si da una risposta precostituita, ma vi si pensa insieme.

uomo teoretico:

Dal punto di vista antropologico, Nietzsche (‘900) l’uomo è un l’uomo conosce e può trasformare a

proprio vantaggio la natura. Un edificio non è contro natura ma un’evoluzione di essa che diventa inorganica. Qui

tecnico scientifica

troviamo la radice della forma della razionalità.

3. La questione del limite

Se usiamo sempre questa forma di conoscenza arriviamo ad un limite (ci avviciniamo al nostro tempo) della

conoscenza scientifica. La scienza però arriva fino ad un certo punto, la scienza non salva. Lo sviluppo morale non è

analogo allo sviluppo della tecnologia. Ecco il limite. La scienza non ci fa capire cosa sia il bene o cosa sia il male. La

guerra c’è ora come 2000 anni fa. Questo è il limite. La scienza non risolve le domande di senso anche se è

fondamentalmente ottimista. L’uomo attraverso la scienza tocca tutti i limiti della scienza, al di là dei quali c’è

l’inspiegabile. conoscenza tragica

L’uomo vive la dice Nietzsche. Possiamo solo interrogarci sul senso o sul non senso della vita

umana. Non possiamo spiegarlo con la scienza. Gli artisti ci dicono molto di più di quel senso o non senso.

La circonferenza della scienza ha infiniti punti che verranno tutti toccati dall'uomo, ma a quel punto si siederà su

questa circonferenza guardando il grande orizzonte dell'inesplicabile. Egli si accorgerà di come la logica applicata a

questi limiti si morda la coda, e quindi non riuscendo a dare una risposta plausibile. In questo momento irrompe una

tragica.

nuova forma di conoscenza, quella arte tragica,

Da questo momento si cade in una situazione/condizione detta anche la quale porta alla ricerca del

senso/non senso dell'esistenza umana e allo scarto della ragione teoretica per un recupero dell'istinto precedente alla

razionalizzazione della vita e del mondo. conoscenza scientifica.

La conseguenza dell’argomentare di Apollo è la L’uomo comprende la sua forza ma anche i

suoi limiti. Con l’arte tragica, il contrasto rimane aperto.

Una storia quando finisce male lascia l’amaro in bocca. L’happy end esiste solo nei film hollywoodiani.

Es. Nella tragedia di Edipo vi è una contraddizione non sanabile. Dentro questa contraddizione c’è la natura

L'insanabilità tra un istinto di difesa di se di fronte a una minaccia, e tra un istinto di solidarietà.

dell’uomo.

Non si riesce a far stare insieme queste due cose. Il più debole alla fine però paga la conseguenza più forte. Come si fa

a mettere insieme la pietà della morte dei naufraghi e la razionalità dell’accoglierli?

Il senso di fare filosofia? Io sono una persona al di là della mia professione. La vita mi pone di fronte a delle

questioni che mi fanno interrogare sulla vita, a pormi delle domande. E’ questo il cuore della questione. Se accetto

questo mi butto dentro queste cose, se invece rifiuto, queste domande me le porrò più tardi. Accade quando

incontriamo cose forti nella vita.

La metafora dell’isola – Kant dominio dell’intelletto puro,

«Ormai, non soltanto abbiamo percorso il esaminandone accuratamente ogni parte, ma

l’abbiamo altresì misurato, ed abbiamo assegnato ad ogni cosa che vi si ritrova il suo posto. Questo dominio, tuttavia,

confini immutabili. terra della verità

è un’isola, e risulta rinchiuso dalla natura stessa entro È la (nome allettante),

oceano vasto e tempestoso,

circondata da un che è la vera e propria sede dell’illusione, dove molti banchi di nebbia e

numerosi ghiacci, che presto saranno liquefatti, suggeriscono falsamente nuove terre, e incessantemente ingannando,

con vane speranze, il navigatore errabondo e avido di scoperte, lo invischiano in avventure, che egli non potrà mai

troncare, ma neppure potrà mai condurre a termine. Tuttavia, prima di arrischiarmi su questo mare, per esplorarlo in

lungo e in largo, e per accertare se da qualche parte vi sia da sperare in alcunché, sarà utile anzitutto gettare ancora uno

sguardo sulla carta di questa terra, che vogliamo appunto abbandonare. È allora opportuno domandare a noi stessi, in

se a rigore non ci si possa accontentare di ciò che questa terra contiene,

primo luogo, o anche, se non sia

giocoforza accontentarci

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
45 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giorgio.timpu di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antropologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Istituto Universitario Salesiano Venezia - IUSVE o del prof Marchetto Michele.