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L'Antropologia Culturale e l'Etnologia in Italia
Nell'ambito italiano, l'Antropologia è stata considerata per molto tempo lo studio dei caratteri fisici della diversità umana, mentre l'Etnologia aveva il compito di fare lo stesso nei popoli extraeuropei.
Il termine Demologia indica in Italia lo studio della storia delle culture popolari.
Storicamente, l'Antropologia Culturale nasce per conoscere ma anche salvaguardare le differenze culturali espresse dalle culture "altre", rispetto alle culture occidentali industrializzate.
Lo scopo però non è solo quello di conoscere e di salvaguardare, ma anche quello di dare uno sguardo critico alla società occidentale, guardando l'altro. L'Antropologia culturale ci porta a vedere meglio noi stessi, rendendo familiare ciò che non lo è ed estraneo ciò che è familiare. Ci abitua infatti a considerare le culture umane in una prospettiva più ampia.
La storia dell'antropologia culturale in Italia...
sintesiLe origini dell'antropologia culturale risalgono a scrittori come Erodoto (V secolo a.C.) e Marco Polo, grandi viaggiatori che scrivevano sulle culture con le quali entravano in contatto. Le radici concettuali più recenti della disciplina si fanno risalire a scrittori vissuti nel periodo dell'illuminismo come Montesquieu, che faceva risalire le differenze culturali ai diversi climi che caratterizzavano l'ambiente delle popolazioni. Poi ci fu Charles Darwin che fornì una spiegazione scientifica dell'evoluzione biologica, la quale ha avuto un ruolo fondamentale nel pensiero antropologico. I principali fondatori dell'antropologia culturale sono Edward Tylor, James Frazer e Lewis Henrique Morgan, ispirati dalla teoria dell'evoluzione biologica. Secondo il loro pensiero, tutte le culture umane evolvono da forme inferiori a forme superiori. Questa concezione collocava i popoli non occidentali in uno stadio primitivo, mentre i popoli occidentali in quello avanzato.della civilizzazione e prevedevano quindi che i popoli ancora nello stadio primitivo avevano 2 possibilità: sarebbero diventati civilizzati come i popoli euro/nordamericani o sarebbero estinti. Bronislaw Malinoski (1884-1942), di origini polacche, è uno degli studiosi che hanno maggiormente determinato lo sviluppo dell'antropologia culturale moderna. Ha introdotto la pratica della ricerca sul campo grazie a una sua ricerca svolta nel corso della prima metà del 20° secolo tra gli indigeni delle isole Trobriand (Malesia). Definì l'approccio del funzionalismo. Funzionalismo: teoria per cui la cultura è paragonabile ad un organismo biologico dove le singole parti contribuiscono al funzionamento e alla conservazione dell'insieme. Ad esempio, religione e famiglia prese singolarmente contribuiscono al funzionamento della cultura nel suo insieme. Il funzionalismo è connesso al concetto di Olismo. Olismo: prospettiva antropologica per cui le singole parti di una cultura sono interconnesse e interdipendenti, e solo considerando l'insieme si può comprendere appieno il funzionamento e la significatività di ogni parte.culture sono complessi sistemi che non possono essere compresi se non si conosce ogni singolo aspetto, quindi la connessione tra il tutto e le sue parti. Frana Boas 1858-1952 è considerato il fondatore dell'antropologia culturale nordamericana. Le sue ricerche lo hanno portato a condividere la vita quotidiana degli inuit (popolazione indigena dell'isola di baffin) che lo ha portato verso uno scetticismo per la scienza occidentale. Realizzò che tutte le culture hanno una distinta individualità. Dobbiamo infatti a lui il concetto di Relativismo culturale prospettiva per cui è importante comprendere ciascuna cultura a partire dai valori e dalle idee che le appartengono e di non giudicarla in base a standard che non sono propri di quella cultura. Per Boas nessuna cultura poteva dirsi più evoluta delle altre ed di conseguenza la sua visione andò in conflitto con quella dell'evoluzionismo culturale. Un successivo indirizzo dell'antropologia.americana è stato sviluppato da 2 suoi allievi (Ruth Benedicht, Abram Kardiner) noto come scuola di cultura e personalità che teorizza come gli individui nel proprio modello culturale svilupperebbero strutture psicologiche comuni. Negli Stati Uniti l'antropologia culturale si diffuse ampiamente dopo la seconda guerra mondiale. In quegli anni tra la Prima e la seconda guerra mondiale l'antropologia britannica con Alfred R. Radcliffe Brown si orientò verso una prospettiva struttural-funzionalità che diede vita all'antropologia sociale. L'Antropologia sociale studia il funzionamento dei sistemi e delle strutture sociali. Gli allievi di Redcliffe Brown, Edward Evans Pritchard e Mayer Fortes proseguirono sulla linea sociologica del maestro. Pritchard mise in discussione l'idea che l'antropologia culturale fosse una scienza naturale connotandogli una dimensione più vicina alle scienze storiche. Mayer Fortes introduce ladimensione del mutamento e del conflitto, mettendo in crisi l'idea della società come organismo in equilibrio. Nello stesso periodo l'antropologo francese Claude Lévi-Strauss (1908/2009) elabora una nuova prospettiva: lo strutturalismo francese, forse l'ultima grande teoria universalista che l'antropologia abbia elaborato. Riteneva che il miglior modo per comprendere una cultura fosse quello di raccogliere aspetti relativi alle relazioni sociali, alle pratiche sociali rappresentate nello scambio, ad esempio nei sistemi di parentela, nei miti e in ogni altro aspetto sociale e culturale. Negli anni '60 in Antropologia ha preso piede la teoria Marxista con la nascita del Materialismo culturale. Il materialismo culturale è una teoria che spiega l'organizzazione e l'ideologia di una società a partire dalle condizioni materiali, quali l'ambiente, le risorse naturali e il sistema di sussistenza. Sempre negli anni '60è la capacità delle persone di agire in modo autonomo e di influenzare le strutture sociali. Secondo questa prospettiva, le persone non sono semplici oggetti passivi delle strutture sociali, ma hanno un ruolo attivo nella creazione e nella trasformazione della cultura.Il potere che gli individui hanno di creare e trasformare la cultura opponendosi alle strutture esistenti. La denominazione dell'insieme degli indirizzi che hanno caratterizzato l'antropologia italiana è quella di discipline Demo-etno-antropologiche, definizione che caratterizza il solo ambito italiano. L'espressione indicatore espressioni demologia, etnologia e antropologia culturale. Tra questi hanno prevalso i primi 2 che si rivolgevano allo studio delle differenze culturali interne alla nazione. La motivazione di questo orientamento è legata allo scarso peso che in Italia hanno avuto le vicende coloniali. Gli studi demologici, anche detti folklore o di tradizioni popolari, hanno per oggetto lo studio della cultura popolare. Il fondatore degli studi di tradizioni popolari è considerato il medico siciliano Giuseppe Pitrè (1841-1916), il quale grazie alla sua attività professionale ebbe modo nel corso della sua vita di osservare, raccogliere eIl tuo compito è documentare numerosi usi e pratiche popolari del popolo siciliano (feste, riti, credenze ecc).
Il determinismo biologico cerca di spiegare il comportamento e il modo di pensare delle persone a partire da fattori biologici come i geni e gli ormoni.
I deterministi biologici si sforzano di individuare geni o gli ormoni che contribuiscono a generare comportamenti come omicidio, alcolismo o turbamenti adolescenziali. Questi ricercatori prendono in considerazione anche le abitudini culturali poiché queste possono in vari modi contribuire al successo della specie.
I deterministi biologici sembrano aver trovato una spiegazione al fatto che gli uomini sembrino più dotati di un senso dello spazio migliore rispetto a quello femminile. Infatti, i maschi che dimostrano una migliore attitudine spaziale sono avvantaggiati nel procurarsi cibo.
Nell'ottica del costruzionismo culturale, i comportamenti e le idee degli esseri umani sono spiegabili come
prodotti dell'apprendimento modellato dalla cultura. In merito al discorso delle attitudini spaziali sosterrebbero che sono tramandati dalla cultura in quanto un insegnante o un genitore sono più inclini a far sviluppare attitudini spaziali a dei ragazzi rispetto a delle femmine. Fanno riferimento all'esperienza infantili l maggior parte degli antropologi culturali è costruzionista ma le ricerche prendono in considerazione sia fattori biologici che culturali.
Antropologia interpretativa e materialismo culturale
L'Antropologia interpretativa studia la cultura attraverso l'analisi di ciò che pensano gli individui che ne fanno parte, a partire dal modo in cui danno senso alla propria vita.
Il materialismo culturale: studia la cultura a partire dagli aspetti materiali dell'esistenza, l'ambiente naturale, e il modo in cui gli esseri umani abitano determinati ecosistemi traendo da questi la loro sussistenza. I materialisti culturali ritengono
che siano questi aspetti della vita a modellare le culture. Per spiegare la cultura, gli antropologi utilizzano un modello interpretativo a 3 livelli. Il livello inferiore è quello dell'infrastruttura, ovvero i fattori materiali di base come le risorse naturali, l'economia e la popolazione. La struttura, invece, riguarda l'organizzazione sociale, la parentela e l'organizzazione. Infine, la sovrastruttura comprende le idee, i valori e le credenze. Il pensiero filosofico occidentale pone molta enfasi sul ruolo dell'agency, vale a dire la capacità dei singoli di avere un proprio libero arbitrio e quindi di compiere scelte. Gli strutturalisti ritengono che il libero arbitrio sia un'illusione poiché le scelte degli individui sono preordinate da forze come l'economia, le organizzazioni sociali, i sistemi ideologici, ecc. Ad esempio, i poveri sono costretti da forze più potenti di loro, rendendo poco probabile l'esercizio dell'agency. Sebbene gli antropologi culturali studino la cultura, è importante considerare come i diversi livelli influenzino reciprocamente la formazione e l'evoluzione delle culture.difficile interpretazione nella storia della filosofia. Molti studiosi hanno cercato di fornire una definizione chiara e precisa, ma le opinioni sono rimaste divergenti. Secondo alcuni, questo concetto si riferisce alla capacità di una persona di comprendere e interpretare il mondo che la circonda. Altri sostengono che sia legato alla capacità di ragionare in modo logico e critico. Alcuni lo considerano una combinazione di entrambi. Indipendentemente dalla definizione adottata, è indubbio che questo concetto sia di fondamentale importanza per lo sviluppo intellettuale e sociale di un individuo. La sua comprensione e applicazione influenzano la capacità di problem solving, la creatività e la capacità di comunicazione. In conclusione, nonostante le diverse interpretazioni, questo concetto rimane un tema centrale nella filosofia e nella psicologia, e continua a suscitare dibattiti e ricerche. La sua comprensione e definizione sono fondamentali per comprendere il funzionamento della mente umana e per promuovere lo sviluppo delle capacità cognitive.