Passim M. Heiddeger, L’arte e lo spazio, Il Melangolo, 2008
13 6
Sperimentazioni sociali: l’arte crea una
comunità 14
«…la pratica artistica sembra oggi un ricco terreno di sperimentazioni sociali…».
15
«L’estetica relazionale è il terreno della sensibilità attuale» risponde lo stesso
Nicolas Bourriaud alla domanda su cosa sia questo tipo d’arte. Il termine viene
coniato dal critico negli anni ‘90 e costituisce il nome del suo testo, Estetica
relazionale, che si apre citando una serie di operazioni realizzate da alcuni artisti,
16
tra cui Maurizio Cattelan che vende in serie dei topi a cui viene dato il formaggio
Bel Paese. 17
Casual Passer-By di Braco Dimitrijević è composta da fotografie di passanti
18
casuali di fronte a una vetrina. Vanessa Beecroft , invece, veste e fa indossare
delle parrucche a delle performer visibili allo spettatore solo attraverso il vano
della porta, così l’artista occupa la galleria.
Basata sulle telecamere di sicurezza e i monitor è Security
19
by Julia X di Julia Scher . L’opera consiste proprio nel
videosorvegliare la galleria: quante persone entrano? Gli
spettatori sanno di essere osservati all’interno del luogo.
Le installazioni di Scher parlano del confine tra sicurezza
e privacy, un rapporto complicato con l’avanzare della
tecnologia ed espone questo “problema” chiamando lo
spettatore in prima linea.
N. Bourriaud, Estetica Relazionale, Postmedia Srl, Milano 2010, p. 9
14
15 Estetica Relazionale,
https://www.youtube.com/watch?v=otCOpkuyULo&t=757s&ab_channel=ereignisnamenlos, (data di ultima
consultazione 24/02/2024, ore 16:44)
16 Maurizio Cattelan (1960-) è un artista italiano che ha una formazione da autodidatta. Le sue opere
d’arte si trovano tra scultura e performance e creano anche scalpore.
17 Braco Dimitrijevic (1948) è un artista bosniaco. Profondamente concettuale, le sue opere spesso
presentano animali selvatici.
18 Vanessa Beecroft (1969-) è un’artista di origine italiana che realizza performance, ma utilizza spesso
anche la fotografia, il video, la scultura…
19 Julia Scher (1954-) è americana e la sua arte è una riflessione sulla sorveglianza e la privacy nella
contemporaneità. 7
A riprendere lo spettatore all’interno della
20
galleria è anche Dan Graham con Present
Continuous Past(s), dove lo spettatore è pure
performer. Le pareti sono specchianti, i
monitor mandano l’immagine delle persone
in ritardo di qualche secondo, c’è una
compresenza del presente (gli specchi) e del
passato (la registrazione video), ma non solo,
bisogna tenere in conto che l’immagine
riflessa si ritrova anche nel video in ritardo.
Mentre Les Ateliers du Paradise di Pierre Joseph, Philippe Perreno e Philippe
Perrin consiste nell’occupare la galleria Air De Paris che diventa studio degli
artisti, ma uno studio aperto al pubblico, cogestito dagli spettatori.
21
Con Felix Gonzalez-Torres bisogna parlare della responsabilità dello spettatore.
Nelle sue opere ogni individuo è chiamato a prendere un pezzo dell’installazione,
ma se tutti ne prendono un pezzo allora l’installazione non esisterà in breve tempo,
per questo si fa affidamento alla responsabilità del pubblico. Gonzalez-Torres
riflette sulla materialità dell’arte, o meglio su una nuova materialità che consiste
nel ricordo, nella commemorazione, nella morte.
20 Dan Graham (1942-2022) è un artista, curatore e scrittore americano. Analizza il corpo umano in
relazione allo spazio fisico attraverso le sue opere.
21 Felix Gonzalez-Torres (1957-1996) è un artista americano di origini cubane. La sua arte è
profondamente segnata dalla morte del compagno Ross per AIDS e l’artista ne parla nelle sue
installazioni in un periodo in cui era ancora un tabù parlare di questi argomenti. 8
La riflessione di Bourriaud parte dall’analisi di artisti che egli stesso segue,
soprattutto quelli che partecipano alla mostra Traffic del 1996 al CAPC Museo
d’Arte contemporanea di Bordeaux.
Il compito dell’arte oggi è di creare azioni nel mondo circostante. L’arte è
profondamente sociale, relazionale, e lo è sempre stata a differenza del cinema e
della letteratura, durante una mostra si commenta ciò che si osserva, cosa che non
22
avviene negli altri campi artistici, l’opera diventa interstizio sociale , crea una
comunità instantanea, si definisce “microtopia”. 23
Si parla di “interstizio sociale”, termine utilizzato da Karl Marx per definire le
comunità che utilizzano altri tipi di scambi economici diversi dalla società globale,
nell’arte contemporanea dove si formano queste comunità istantanee e l’artista
riflette le relazioni che si creano, sulle vite possibili in contrapposizione
all'omologazione dei rapporti interpersonali e politici dovuti alla società di massa
24 25
di oggi . Alla fine del suo libro, infatti, riprende le teorie di Félix Guattari che
parla dell’arte come fortemente connessa alla vita e quindi, l’arte sociale può avere
il ruolo di terapia e parla di denaturalizzazione della soggettività che avviene nel
momento in cui ci si incontra con l’altro o con qualcos’altro. È un incontro, un
26
“ritornello esistenziale”. 27
L’estetica relazionale si basa su quella che viene definita, da Louis Althusser ,
“materialismo dell’incontro” partendo dal concetto che il mondo non ha origine o
senso o ragione per una fine e quindi l’essenza dell’uomo è il rapporto sociale.
Le forme nell’arte nascono dall’incontro di due elementi, dalla loro presa durevole
nel tempo, queste forme non sono materiali ma fatte di incontri. La forma artistica
si incontra con altre forme, come le azioni del pubblico; infatti, l’artista inizia un
incontro fra oggetti che poi si sviluppa in una serie di incontri infiniti, arrivando ad
28
affermare che l’arte sia un incontro fra soggetti. Secondo Serge Daney «…la
forma, in un’immagine, non è altro che la rappresentazione del desiderio: produrre
22 Cfr. N. Bourriaud, Estetica…, op. cit., p. 15
23 Karl Marx (1818-1883) è un filosofo, teorico politico, giornalista tedesco. Il Capitale (1867) è la sua
opera più importante, per il filosofo la vita è influenzata interamente dall’economia.
24 Art Is Present, Arte Relazionale, https://www.artispresent.it/arte-relazionale.html, (data di ultima
consultazione 25/02/2024, ore 22:28)
25 Félix Guattari (1930-1992) è un filosofo, psicologo e politico francese del postguerra.
26 Cfr. N. Bourriaud, Estetica…, op. cit., pp. 83-96
27 Louis Althusser (1918-1990) è un filosofo francese che si occupa della teoria marxista e la fonde con lo
strutturalismo. For Marx (1965) e Reading Capital (1968)sono le sue opere più importanti.
28 Serge Daney (1944-1992) è un critico francese e importante figura nella teoria del cinema degli anni
‘70. 9
una forma è inventare incontri possibili; ricevere una forma è creare le condizioni
29
di uno scambio…» .
Nell’estetica relazionale gli artisti non hanno uno stile o un tema che li accomuna,
ma l’unico interesse in comune sono i rapporti umani. L’osservatore diventa
interlocutore diretto come si nota dagli esempi fatti a inizio capitolo. L’opera
contemporanea non è più così tanto disponibile ad essere osservata, ne sono un
esempio le performance che sono un evento unico, perché, anche se riproposte,
l’interazione del pubblico, le loro azioni, sono sempre diverse.
29 Cfr. N. Bourriaud, Estetica…, op. cit., p. 22 10
Estetica Relazionale o Arte Partecipativa?
La tesi di Bourriaud riscosse molta attenzione e molte furono le critiche. Claire
Bishop si concentra molto sull’estetica relazionale, parlando di “arte partecipativa”
dove gli artisti cercano gratificazione nella politicizzazione delle azioni degli
spettatori nelle opere.
Interessante è anche il testo Antagonism and Relational Aestethics scritto dalla
30
Bishop per la rivista October . La critica inglese si chiede se nell’arte relazionale
ci sia un problema nel capire se l’opera sia dell’artista o dei partecipanti. Analizza
le opere di Santiago Sierra e Thomas Hirschhorn. Definisce il primo come una
sorta di realismo etnografico, un artista in cui si riconosce la posizione di artista
perché segue la realtà, sa di avere un ruolo nel capitalismo. Hirschhorn, invece,
afferma il suo ruolo di artista perché crea disagio nello spettatore, riflette una
società democratica in cui ci sono pareri contrastanti, molto diversa dalla comunità
istantanea (microtopia) di cui parla Bourriaud.
Secondo la Bishop l’arte relazionale deve nascere dal dissenso, le lotte politiche e
31 32
non dalla popolarità della microtopia. Rirkrit Tiravanija , ad esempio, nelle sue
opere crea una microtopia dove si riduce al piacere di una comunità chiusa, privata,
creata da sole affinità non tenendo conto il rapporto complicato della società.
Claire Bishop in Inferni Artificiali indaga gli aspetti positivi e negativi dell’arte
partecipativa e si chiede che tipo di spettatore si genera nell’estetica relazionale e
se è veramente possibile creare una comunità attraverso questa interattività. Inoltre
30 October è una rivista che si occupa di arte contemporanea e critica artistica, nata nel 1976 a New York.
31 Cfr. C. Bishop, Antagonism and Relational Aesthetics, October, n.110, pp. 59-79, New York 2004
32 Rirkrit Tiravanija (1961-) è un artista talaindese famoso per le sue installazioni interattive. 11
la democraticità di questo tipo d’arte viene messa in discussione perché i rapporti
creati sono dettati dalla soggettività e dall’unione imminente.
La Bishop sostiene l’idea di uno spettatore non attivo in senso letterale, ma uno
spettatore pensante altrimenti l’esperienza dell’arte si basa solo sul fare. Si chiede
eticamente se sia corretto utilizzare il pubblico come strumento anche se si tratta di
uno strumento per fare arte. L’artista, d’altro canto, è ormai un creatore di
situazioni, non è più creatore di un oggetto artistico. L’opera è in divenire, si crea
con la presenza e la partecipazione del pubblico.
Riporta anche l’esempio del ruolo dello spettatore
nell’opera Bataille Monument di Thomas
Hirschhorn. Ogni giorno c’erano bev
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