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GH
Non legati agli assi:
Controllo glicemico
Controllo di calcio nel sangue
GH va ad agire su molteplici tessuti, risposta di diversi tessuti. Growth hormone
Coinvolto nell’accrescimento scheletrico, nel metabolismo proteico e favorisce quindi la sintesi
proteica muscolare, stimola nel fegato la secrezione di somatomedine ovvero fattori di crescita
simili all’insulina che vanno ad agire sui tessuti stimolando la divisione cellulare e altri effetti che
promuovono la crescita, metabolismo lipidico cioè stimola la mobilizzazione dei grassi di deposito
e frena la sintesi di lipidi (lipogenesi), favorisce la produzione di latte
Patologie correlate: bisogna sempre distinguere quando la patologia si sviluppa nell’accrescimento
oppure se dopo.
Ipofunzionamento: carenza di gh nell’adulto no effetti collaterali, quando invece si ha la carenza di
GH oppure una scarsa responsività dei tessuti bersaglio, una mancata produzione di IGF-I
nell’accrescimento si ha il nanismo.
Iperfunzionamento: se si ha nell’accrescimento si ha il gigantismo che dà problemi alle articolazioni
e al cuore, se si ha dopo la terminazione della crescita si ha l’acromegalia per cui sono
caratteristiche giunzioni ossee importanti soprattutto nelle mani e nella mandibola.
Asse ipotalamo-ipofisi-gonadi
Ormoni non legati agli assi:
Controllo glicemico
Si ha un controllo diretto dell’omeostasi da parte del pancreas, tanti ormoni che intervengono in
questo contesto.
Dobbiamo sempre mantenere un livello glicemico costante nei nostri tessuti, quando mangiamo la
glicemia aumenta a poco a poco, per rispondere all’aumento le isole di Langerhans producono
insulina che permette che i trasportatori del glucosio vengono trasportati sulla membrana e la cellula
può prendere il glucosio dal sangue, se non c’è insulina la cellula non può assimilare il glucosio, il
glucosio stesso dice alle cellule beta delle isole di produrre insulina. Durante la notte quindi quando
cala la glicemia bisogna andare a distruggere gli stock di glucosio e questo avviene grazie al
glucagone che è prodotto dalle cellule alfa delle isole di Langerhans.
Altre cellule producono altri ormoni che sono correlati con queste funzioni.
Due ormoni insulina-glucagone hanno un’azione antagonista tra di loro.
Controllo di calcio nel sangue o omeostasi della concentrazione di calcio nel sangue
La maggior parte del calcio è stoccato nelle ossa (99%), è il resto che va tenuto sotto controllo.
0,1 nel liquido extracellulare: controllo dell’adesività Inter cellulare, contrazione del muscolo liscio
del miocardio, rilascio dei neurotrasmettitori, coagulazione del sangue.
0,9 nel liquido intracellulare: segnale nelle vie di secondi messaggeri.
Il bilancio del calcio è regolato da tre distretti e ormoni: assorbimento intestinale, a livello renale, e
a livello osseo.
Il calcio deve essere presente nella dieta, lo perdiamo continuamente e deve essere almeno di
1grammo (mediamente).
Lo troviamo nel latte e nei derivati del latte —> le persone che non lo bevono devono supplire a
questa mancanza.
A seconda della quantità di calcio nella dieta e va a orientare l’assorbimento a livello dell’intestino.
Come si modula l’assorbimento? Con l’ormone anche detto calcitriolo anche detto vitamina D.
Senza vitamina D non assorbiamo calcio, infatti grazie ad essa abbiamo i trasportatori che
producono e posizionano i siti di assorbimento del calcio. Prolattina nella donna incinta facilita
l’assorbimento del calcio.
Ci sono altri fattori che aumentano o diminuiscono l’assorbimento del calcio: ph e ossalati
(guardare meglio slide 58).
Integratori devono essere equilibrati e non fornire troppo magnesio, zinco perché troppo fa
diminuire l’assorbimento del calcio.
Anche paratormone e la calcitonina
Da dove vengono
Paratormone arriva dalle paratoroidiche sono delle ghiandole che sono dietro alla tiroide -> aumenta
la concertazione di calcio nel sangue.
Livello di calcio e paratormone sono inversamente proporzionali.
L’osso è una struttura dinamica, sempre in cambiamento.
Calcitonina viene prodotta dalle cellule c all’interno della tiroide (cellule grandi e più chiare) —>
ormone proteico che ha l’azione opposta al paratormone e quindi favorisce il deposito di calcio
nell’osso.
Vitamina D ha una via biosintetica particolare. La struttura della vitamina D ha tre gruppi ossidrili e
per questo calcitriolo, struttura steroidea, assomiglia a quella del colesterolo dove un anello viene
spezzato e viene aperto, è una vitamina quindi dobbiamo prenderla dalla dieta, una piccola quantità
di vitamina D sappiamo anche produrla, o da lieviti oppure da prodotti animali che contengono già
per sé vitamina D, colesterolo può essere trasformato in 7 deidrocolesterolo e sotto azione dei raggi
UVB diventa vitamina D —> sole
Nel fegato viene idrossidato il colesterolo grazie ad un enzima —> poi al rene dove viene aggiunto
un altro ossidrile.
Appartengono al sistema endocrino anche una serie di formazioni endocrine appartenenti ad altri
organi —> per esempio la mucosa gastrica che produce tantissimi ormoni per regolare la digestione.
Nella pelle trasformazione del precursore della vitamina D
Eritropoietina sintetizzata dai fibroblasti.
(Guardare ultima slide)
L'apparato cardiocircolatorio
Questo apparato svolge diverse funzioni: trasporta l'acqua, i nutrienti e i gas in tutti i distretti del
nostro corpo, riesce a eliminare anche le sostanze di rifiuto e partecipa ad alcuni meccanismi
omeostatici. L'apparato circolatorio è fondamentale perché la diffusione delle sostanze per le cellule
centrali risulterebbe troppo lenta. Questo permette che ad ogni cellula arrivi la quantità esatta di
sostanze nutritive e acqua. L’apparato cardiovascolare è costituito dal sangue che scorre in una rete
di vasi (afferenti ed efferenti), originanti dal cuore (organo muscolare cavo). I vasi afferenti sono
anche chiamati vene e portano il sangue dalla periferia al cuore, mentre i vasi efferenti sono
chiamati arterie che portano il sangue dal cuore alla periferia. Il sangue circola in tutto il nostro
corpo tramite due circolazioni: sistemica e polmonare. Il cuore viene definito come una doppia
pompa, divise a loro volta in due comparti ciascuno: atrio e ventricolo. I due atri non si parlano mai
come i due ventricoli, grazie alla presenza del setto interventricolare e interatriale. L’uscita del
sangue è controllata da delle valvole. La comunicazione tra atrio e ventricolo della stessa parte è
mediata a destra dalla valvola tricuspide e a sinistra dalla valvola bicuspide.
Queste valvole per restare in posizione hanno bisogno di una struttura di supporto. Questo sistema è
dato dallo scheletro fibroso del cuore. È di natura connettivale, è fatto da 4 anelli di connettivo
denso posizionati attorno alla valvola mitrale, alla tricuspide e alle valvole semilunari. Questo
permette di mantenere stabile queste strutture anche durante la contrazione del cuore. Lo scheletro
funge anche da isolante elettrico tra gli atri e i ventricoli. La contrazione del cuore svolge un
movimento a spirale dal basso verso l'alto proprio grazie alla presenza dello scheletro del cuore.
Il ciclo cardiaco
Il ciclo cardiaco comprende tutti quegli eventi associati al flusso di sangue attraverso il cuore. Può
essere diviso in: fase di sistole (fase di contrazione muscolare) e fase si diastole (fase di
rilassamento muscolare). Per la maggior parte del ciclo il cuore in generale rimane in fase di
diastole. Quando è presente sistole atriale, non sarà potrà mai essere presente sistole ventricolare. Il
ciclo cardiaco è divisibile in 5 fasi. Nella prima sia gli atri che i ventricoli risultano rilassati, questa
fase è chiamata fase tardiva della diastole, in cui si ha il riempimento passivo dei ventricoli. La
seconda fase è detta sistole atriale, in questo caso si ha la contrazione degli atri che provoca lo
spostamento del sangue presente dagli atri ai ventricoli. La fase successiva prevede l’inizio della
contrazione ventricolare. Si ha la chiusura delle valvole atrioventricolari, perché si ha la spinta del
sangue verso l'alto. Qui si ha il primo tono cardiaco. In questa frazione di secondo il cuore è un
sistema chiuso, infatti questa fase è detta contrazione ventricolare isovolumica. La fase successiva è
la fase di eiezione ventricolare, nella quale tutto il sangue presente nei ventricoli viene espulso per
la pressione troppo elevata del ventricolo rispetto alle arterie. Quando i ventricoli si rilassano la
pressione diminuisce, il sangue defluisce verso le valvole semilunari che ne determina la chiusura.
Qui si ha il secondo tono muscolare infatti questa fase si chiama rilasciamento ventricolare.
Nella fase di riempimento ventricolare la pressione dell'atrio risulta maggiore rispetto a quella del
ventricolo. Questa fase dura 500msec e si distinguono due fasi: una di riempimento rapido e una di
riempimento più lento. La fase in cui il ventricolo è isolato dura invece solamente 50 msec, qui però
la pressione del ventricolo risulta maggiore rispetto alla pressione dell'atrio. Lo svuotamento
ventricolare dura circa 300msec, qui la pressione del ventricolo supera la pressione dell’aorta
(quando questa è alla sua pressione minima). Il rilassamento isovolumico dura circa 80msec, questa
è una fase di ripolarizzazione.
Le corde tendinee delle valvole fanno sì che le cuspidi possano chiudersi evitando che queste
sfocino dell’atrio o nel ventricolo.
Grazie al grafico pressione-volume distinguiamo il volume telediastolico, il volume telesistoico, la
gittata sistemica (quantità di sangue eiettata nell'aorta ad ogni sistole), e la gittata cardiaca (volume
di sangue eiettato nel l’aorta in un minuto). Questa gittata dipende anche da con quale forza si
contrae il cuore.
La parete cardiaca
Il miocardio è costituito da 3 da fibre: le fibre auto ritmiche pacemaker (capaci di autoeccitarsi), le
fibre miocardiche del sistema specifico di conduzione e le fibre miocardiche contrattili o da lavoro.
Ognuna di queste cellule ha caratteristiche elettriche particolari. Le cellule pacemaker riescono a
depolarizzarsi spontaneamente, senza innervazione. Tutte queste cellule sono sempre un sincizio
elettricamente accoppiato, questo assicura un’attività ritmica continua. Le cellule da lavoro sono
caratterizzate da una fase di plateau molto lunga (in cui sono continuamente depolarizzate), questo
assicura forti contrazioni. La fase di plateau molto lunga, genera di conseguenza un periodo di
refrattarietà molto lungo, questo permette di prevenire la sommazione delle scosse muscolari
semplici.
Ognuna delle fibre che va a costi