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VASODILATAZIONE
ESTERNAMENTE abbiamo una tonaca avventizia formata da tessuto connettivo denso che comprende fibroblasti, fibre collagene e fibre elastiche. È più sottile nelle arterie rispetto alla tonaca media ma è più spessa nelle vene. Presenta molti nervi e vasi sanguigni sottili (VASAVASORUM cioè i vasi dei vasi) che riforniscono i tessuti delle pareti del vaso. Infine, ancora i vasi ai tessuti circostanti.
MODIFICAZIONI DI QUESTE TRE TONACHE PERMETTONO DI DISTINGUERE I 5 TIPI DI VASI SANGUIGNI E DETERMINANO LE DIFFERENZE STRUTTURALI E FUNZIONALI TRA I VARI TIPI DI VASI SANGUIGNI.
Nelle arterie (soprattutto quelle della prima parte della circolazione sistemica), tra le diverse tonache, sono rappresentate delle membrane di fibre elastiche a diverso orientamento. L'elasticità è una componente fondamentale delle arterie perché devono sopportare forze pressorie molto importanti. Ci sono differenze sia a livello strutturale sia a
livello di elasticità tra arterie e vene. A livello strutturale:
- ARTERIE: hanno una parete muscolare più sviluppata e presentano un lume più circolare.
- VENE: hanno una parete muscolare meno sviluppata e presentano una struttura più "rilassata".
Inoltre, la parete più interna presenta delle specie di "tasche" che funzionano da valvole nella circolazione sottodiaframmatica, dove il sangue deve appunto risalire, e queste tasche facilitano la risalita del sangue dal basso verso l'alto impedendo il reflusso sanguigno.
Le arterie sono sottoposte ad alti valori di pressione interna perché ricevono pressione da due forze opposte; da un lato, la spinta sistolica cioè la spinta centrifuga a partire dal cuore e, in senso contrario, la resistenza periferica al reflusso.
Questo prevede che le pareti delle arterie siano ricche di fibre elastiche e cellule muscolari. In generale le componenti strutturali sono:
- ENDOTELIO: forma
- Arterie di resistenza: daranno origine ai letti capillari. Comprendono piccole arterie e arteriole. Man mano che si procede da elastiche - muscolari ecc. Non è che le fibre elastiche spariscono ma diventano sempre meno e crescono sempre di più le fibre muscolari lisce.
- Angolo acuto: prende il nome di ramo collaterale.
- Angolo ottuso: prende il nome di ramo ricorrente.
- I rami di divisione con cui un'arteria termina e vascolarizza territori differenti prendono il nome di rami terminali.
Quest'ultimo viene comunque vascolarizzato da circuiti alternativi che sono permessi dalla presenza delle ANASTOMOSI, cioè dei collegamenti diretti (come delle bretelle) tra un'arteria e l'altra. In altre parole, la maggior parte dei tessuti del corpo riceve il sangue da più di un'arteria, quindi l'unione di più rami di due o più arterie che riforniscono la stessa regione del corpo è detta ANASTOMOSI. Le arterie che non anastomizzano sono definite ARTERIE TERMINALI.
Man mano che procedono nel loro percorso, le arterie diventano sempre più piccole fino a formare le ARTERIOLE. Le arteriole regolano il flusso di sangue diretto alla rete di capillari dei tessuti del corpo (vengono anche definite vasi DI RESISTENZA perché regolano la resistenza che si oppone al flusso sanguigno). La loro tonaca interna è molto sottile e presenta una lamina elastica sottile che contiene dei piccoli pori che scompaiono a livello terminale.
contrazione o il rilassamento a seconda delle necessità del tessuto. In questo modo, la vascolarizzazione può essere regolata in modo preciso e rapido. Le arteriole, invece, sono i vasi sanguigni che portano il sangue ossigenato dal cuore ai capillari. Sono costituite da cellule muscolari lisce che permettono di regolare il flusso sanguigno attraverso la loro contrazione o rilassamento. Le arteriole si assottigliano man mano che si avvicinano ai capillari, formando le metarteriole. Le venule, invece, sono i vasi sanguigni che portano il sangue deossigenato dai capillari al cuore. Sono più piccole delle arteriole e si uniscono per formare le vene, che a loro volta si uniscono per formare le vene cave che portano il sangue al cuore. In conclusione, la tonaca media delle arteriole e delle metarteriole è formata da cellule muscolari lisce che permettono di regolare il flusso sanguigno. Le metarteriole sono delle connessioni dirette tra un'arteriola terminale e una venula e regolano la vascolarizzazione dei vari tessuti.contrazione oppure il rilassamento a seconda della necessità del tessuto.
MALATTIE DELLE ARTERIE:
a. ARTERIOSCLEROSI: inspessimento e perdita dell'elasticità delle pareti delle arterie.
b. ARTEROSCLEROSI: inspessimento e indurimento delle pareti delle arterie causato da un ateroma, cioè una placca nella tonaca intima formata da lipidi, cellule e tessuto connettivo. Riduce la dimensione del vaso spesso favorendo la formazione di trombi.
I capillari.
Hanno un diametro molto piccolo da 10-5 micron grandi abbastanza da far passare un globulo rosso.
La loro parete è molto sottile, formata solo da uno strato di cellule endoteliali, per garantire la diffusione di sostanze (vengono per questo definiti anche VASI DI SCAMBIO).
I capillari non funzionano mai come entità isolate ma formano una rete che prende il nome di LETTO CAPILLARE dove la direzione del flusso varia a seconda delle necessità.
I capillari vascolarizzano tutti i tessuti del nostro corpo.
tranne gli epitelidi rivestimento, il cristallino e parte della cornea, la parte dura dei denti ecc... Generalmente sono più presenti nei tessuti che richiedono elevate richieste metaboliche come i muscoli, l'encefalo, il fegato, ireni e il tessuto nervoso, i quali richiedono un enorme quantità di O2. Generalmente solo il 25% dei letti capillari sono funzionanti, questa percentuale aumenta nel caso aumentino le necessità funzionali (questo aumento o diminuzione è gestita dagli sfinteri pre-capillari). I capillari servono anche a mantenere costante il livello di liquido interstiziale (formato e scambiato direttamente dai capillari) che bagna tutte le cellule dei nostri tessuti. Strutturalmente sono formati da: - Un unico strato di cellule endoteliali poligonali o allungate secondo l'asse maggiore del vaso. - Le cellule poggiano su una lamina basale di tessuto connettivo ricco di proteoglicani e glicoproteine. La struttura dei vasi puòvariare a seconda del tipo di tessuto o organo in cui si trovano esistono quindi:
-
CAPILLARI CONTINUI: la membrana plasmatica delle cellule endoteliali è continua formando una parete che è interrotta solo dalle FESSURE INTERCELLULARI, cioè spazi tra cellule endoteliali vicine. Li ritroviamo nell'encefalo, nei polmoni, nella muscolatura scheletrica e liscia e nel tessuto connettivo.
-
CAPILLARI FENESTRI: la membrana plasmatica delle cellule endoteliali presenta molte fenestrature. Li ritroviamo nei reni, nei villi dell'intestino tenue, nei plessi coroidei dei ventricoli nell'encefalo, nei processi ciliari oculari e nelle ghiandole endocrine.
-
CAPILLARI SINUSOIDI: sono i più ampi; oltre ad avere la membrana basale delle cellule endoteliali incompleta o assente, presentano fessure intercellulari molto ampie che permettono alle proteine o alle cellule del sangue di passare da un tessuto al circolo sanguigno. Le vene. Definite anche vasi afferenti.
Perché procedono in direzione centripeta ovvero riportano il sangue verso il cuore. Dopo aver completato il giro e gli scambi tra capillari e tessuti, il sangue deossigenato deve ritornare verso il cuore e lo fa per mezzo delle vene. Rispetto alle arterie hanno una tonaca muscolare meno sviluppata e mancano di membrane elastiche tra le varie tonache, infatti, i confini tra le varie tonache sono poco distinguibili. Hanno un'elasticità minore rispetto alle arterie perché devono subire forze pressorie minori. La maggior parte delle vene, specialmente quelle degli arti, presentano delle valvole unidirezionali formate da sottili pieghe della tonaca intima dette CUSPIDI. Anche in questo caso abbiamo delle ANASTOMOSI VENOSE più abbondanti di quelle arteriose perché in questo caso, a causa della loro parete più sottile e meno elastica, sono facilmente comprimibili quindi per garantire il regolare deflusso del sangue è opportuno disporre di circoli.
collaterali. Si classificano in: 1. VENE DI PICCOLO CALIBRO. 2. VENE