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Valutazione dei criteri citologici di benignità e malignità

MALIGNITÀ:

  • Fondo "sporco" (necrosi, infiammazione)
  • Diminuita coesione e cellule singole
  • Perdita di differenziazione cellulare
  • Bordi cellulari sfrangiati
  • Cromatina a zolle e picnosi
  • Nucleo di forma e volume irregolare
  • Nucleoli evidenti
  • Rapporto N/C a favore di N
  • Mitosi

BENIGNITÀ:

  • Fondo pulito
  • Coesione in lamine o cluster
  • Fenotipo facilmente riconoscibile
  • Bordi cellulari ben demarcati
  • Nucleo: fine trama cromatinica
  • Membrana nucleare regolare
  • Nucleoli piccoli e regolari
  • Rapporto N/C a favore di C

ADEGUATEZZA del campione:

  1. Rispetto alla SEDE del prelievo:
    • Presenza di cellule rappresentative di quella sede (es. epiteli bronchiali nell'espettorato)
    • Presenza di cellule derivanti dalla lesione (corretta centratura della lesione durante un agoaspirato)
  2. Rispetto alla QUANTITÀ delle...

cellule prelevate: numero di cellule adeguato in assenza di inquinanti (es,molto sangue in agoaspirati di organi molto vascolarizzati come la tiroide)3)

Rispetto al NUMERO di CAMPIONI eseguiti: tre campioni di urine in tre giornate consecutive4)

Rispetto alle manovre di ALLESTIMENTO (spt strisci):

  • l'allestimento deve essere rapido (evitare l'essiccamento)
  • la pressione esercitata deve essere lieve (evitare traumatismo)
  • lo striscio deve essere uniforme e sottile (evitare sovrapposizione delle cellule)

LIMITI dell'esame citologico

SENSIBILITÀ: buona, ma non ottima e variabile a seconda del tipo di prelievo e (per la citologia agoaspirativa) dalla esperienza dell'esecutore

ESPERIENZA DIAGNOSTICA: la citopatologia diagnostica costituisce una branca specialistica della anatomia patologica. Il citopatologo deve essere persona dedicata e con training adeguato

COMPLICANZE: rare. Possibili infezioni (agoaspirati transrettali, disinfezione cute non idonea), sanguinamenti,

emorragie (angiomi epatici): controllo delle PLT post agoaspirazione di organi profondi.

ESAME CITOLOGICO DELLE URINE

Metodica non invasiva che consente l'esame di cellule spontaneamente esfolianti dal tratto vescico-uretrale.

Le principali indicazioni all'esame delle urine sono:

  1. soggetti con sintomatologia delle vie urinarie o segni quali microematuria
  2. soggetti anche asintomatici, a rischio di neoplasia (lavoratori esposti a cancerogeni quali aminearomatiche - industrie di coloranti di anilina)
  3. controllo in pazienti con precedente neoplasia delle vie urinarie

L'esame delle urine deve essere effettuato almeno su 3 campioni raccolti in 3 giornate consecutive. Il prelievo deve essere fatto al mattino. Il paziente va correttamente istruito affinché la raccolta delle urine sia eseguita in modo corretto.

URINE

  • NON si usano le prime urine del mattino.
  • dopo la prima minzione il paziente deve bere almeno 500 ml di acqua
  • si raccolgono quindi le
urine della seconda minzione.

Per i soggetti di sesso femminile: far eliminare le urine del primo mitto (perché ricche in cellule pavimentose di origine vaginale e uretrale).
Le urine vanno raccolte in un contenitore sterile. Essendo il pH delle urine acido, la citologia subisce in breve tempo marcate alterazioni autolitiche, perciò:
il prelievo va effettuato e consegnato subito all'Anatomia Patologica (situazione ottimale: il paziente si presenta direttamente nel reparto di Anatomia Patologica al mattino ed effettua la minzione in sede).
In alternativa le urine vanno fissate subito in formalina (se verranno allestite con cytospin) o in cytolit (se verranno allestite in monostrato).
Non utilizzare le urine raccolte nelle 24h. Per l'esame citologico sono sufficienti 30-50 ml di urine.
Indicare sempre:
- se le urine sono state ottenute con catetere
- se sono state eseguite recentemente manovre strumentali
- se il paziente ha calcolio
- se il paziente è in

trattamento chemioterapico se il paziente è stato irradiato in sede pelvica

Citologia urinaria normale

  • Cellularità scarsa (scarsa tendenza all'esfoliazione dell'epitelio di transizione)
  • Cellule squamose provenienti dalle basse vie urinarie
  • Leucociti

Citologia urinaria in condizioni patologiche non neoplastiche

Processi infiammatori acuti e cronici determinano modificazioni notevoli nelle cellule uroteliali

Neoplasie urinarie: Carcinoma a cellule transizionali

Citologia urinaria: possibili errori

  • Chemioterapia
  • calcoli catetere
  • ritardata fissazione

ESAMI CITOLOGICI DELL'APPARATO RESPIRATORIO

Espettorato: Metodica non invasiva che consente l'esame di cellule spontaneamente esfolianti dall'albero tracheo-bronchiale. Il paziente va opportunamente istruito in modo da ottenere materiale dalle basse vie respiratorie, evitando la raccolta di saliva, muco nasale o contaminazione con residui alimentari del cavo

Orale. La raccolta va di preferenza effettuata di primo mattino facendo compiere al paziente un colpo di tosse profondo. La secrezione bronchiale può eventualmente essere stimolata mediante aerosol (soluzione salina ipertonica, es. fisiomer). Di regola, per avere una maggiore accuratezza diagnostica, bisognerebbe raccogliere almeno tre campioni in tre giornate consecutive (l'accuratezza diagnostica passa dal 42% per un solo campione all'82% per tre campioni). Broncoaspirato, broncolavaggio e brushing bronchiale sono tutti prelievi citologici che si possono effettuare solo durante un esame broncoscopico.

  • Broncoaspirato: Metodica invasiva che consente l'esame di cellule aspirate direttamente dal bronco durante l'esecuzione di un esame broncoscopico, previa introduzione di 3-5 ml di una soluzione di lavaggio che viene poi riaspirata. Permette di ottenere materiale proveniente da precise aree di interesse dell'albero tracheo-bronchiale evitando le
possibili contaminazioni cellulari delle alte vie aeree – cavità orale.
  • Broncolavaggio: Metodica invasiva che consente l'esame di cellule aspirate dalle porzioni più periferiche delle vie aeree (bronchioli e alveoli) durante l'esecuzione di un esame broncoscopico. Attraverso un broncoscopio flessibile vengono instillate nel segmento polmonare interessato 3-5 mldi soluzione fisiologica sterile che vengono poi riaspirati. L'operazione va eseguita più volte (3-5) in modo da ottenere una quantità significativa di cellule.
  • Brushing: Metodica invasiva che consente l'esame di cellule di aree specifiche dell'albero tracheo-bronchiale ottenute mediante spazzolamento durante un esame broncoscopico.
  • Agoaspirato: Metodica invasiva effettuata con ago sottile per via transparietale, sotto guida TAC, in caso di lesione polmonare periferica.
Citologia polmonare Cellule esfoliate dalla superficie mucosa:
  • Cellule

    cilindriche ciliate dell’epitelio bronchiale

    • Cellule squamose provenienti dalle alte vie aeree
    • Macrofagi alveolari

    Cellule infiammatorie: granulociti neutrofili, eosinofili, plasmacellule, linfociti, macrofagi, cellule giganti

    Materiale acellulare: muco, corpi amilacei, spirali di Curshmann

    Contaminanti: fibre vegetali, materiale alimentare, polveri esogene in rapporto a particolari attività lavorative (asbesto, polveri di ferro, silice)

    Microorganismi: flora batterica saprofita oppure contaminanti di provenienza oro-faringea

    Neoplasie polmonari: Carcinoma squamoso Adenocarcinoma, Carcinoma indifferenziato a piccole cellule, Carcinoma indifferenziato a grandi cellule

    CITOLOGIA DEI LIQUIDI DA CAVITA’ SIEROSE

    Metodica invasiva senza particolari controindicazioni che consente tramite toracentesi, pericardiocentesi e laparocentesi di ottenere abbondanti quantità di liquido su cui è possibile eseguire l’esame citologico, fornendo al contempo un

    trattamento terapeutico al paziente. La citologia dei versamenti è per definizione una citologia esfoliativa. Fisiologicamente le cavità sierose contengono pochi millilitri di liquido la cui funzione è quella di lubrificare e quindi permettere lo scorrimento del foglietto parietale e viscerale l'uno sull'altro. Il liquido ottenuto per puntura di cavità sierose deve essere posto in contenitori sterili, identificati dai dati del paziente, addizionati con eparina all'1% in proporzione di 1ml/1l di liquido, per impedire che la fibrina presente coaguli. Il materiale va quindi inviato all'Anatomia Patologica a fresco entro 1-2h. In caso di ritardo, conservare il liquido in frigorifero a 4°C (buon dettaglio citologico anche dopo 24-48 h). In alternativa addizionare il materiale con liquido fissativo (alcool 70%) in proporzione di 1:1 (svantaggio: coartazione di cellule).

    Citologia dei versamenti:

    • Mesoteli
    • Macrofagi

    Leucociti

    Citologia dei versamenti - possibili errori: Conservazione subottimale o inadeguata

    APPARATO DIGERENTE

    Si utilizzano pressoché esclusivamente per cavo orale, faringe ed esofago. Attraverso l'endoscopio flessibile si possono eseguire prelievi citologici attraverso la tecnica dello spazzolamento (brushing).

    Il materiale prelevato attraverso brushing viene fissato in formalina tamponata al 10% (immersione e lavaggio della spazzola direttamente in formalina) oppure strisciato su vetrino.

    PAP TEST

    HPV- Human Papilloma virus

    Virus a DNA – sessualmente trasmesso

    80% delle donne (particolarmente se partners multipli) contrae l'infezione da HPV.

    Nella maggior parte dei casi si risolve spontaneamente nel corso di pochi mesi.

    Oltre 70 tipi di papillomavirus: verruche cutanee, condiloma genitale, carcinoma della cervice uterina, del pene, delle alte vie respiratorie.

    Condilomi genitali:

    • zone genitali del maschio (glande, corpo del pene e scroto in particolare, ano)
    della cervice uterina fu dimostrata per la prima volta”. Il pap test è un esame di screening che permette di rilevare eventuali alterazioni delle cellule del collo dell'utero, che possono essere indicative di un possibile tumore. Durante l'esame, viene prelevato un campione di cellule dal collo dell'utero e successivamente analizzato al microscopio. Il pap test è un metodo efficace per la diagnosi precoce del carcinoma della cervice uterina e può contribuire a ridurre significativamente il rischio di sviluppare questa forma di cancro. È consigliato alle donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni di sottoporsi regolarmente al pap test, secondo le indicazioni del proprio medico.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
29 pagine
SSD Scienze mediche MED/08 Anatomia patologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chiara- di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Patologia generale e farmacologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Fiocca Roberto.