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VESCICA

È un organo muscolare cavo. Presenta similitudini e differenze negli individui maschili e femminili. La vescica

è localizzata in entrambi i generi a livello della piccola pelvi, dietro la sinfisi pubica. Per quanto riguarda il

genere maschile la vescica è posizionata davan� al reto, con�nua poi con l’uretra dove confluiscono le vie

sperma�che, l’uretra è quindi un trato comune alle vie sperma�che cosi come alle vie urinarie. Nella donna

si localizza dietro la sinfisi pubica ma al di sopra della vescica abbiamo l’utero e posteriormente alla vescica

abbiamo la vagina. L’uretra è per�nente solamente all’apparato urinario.

Nella strutura gli stra� sono gli stessi, con la novità che nella vescica la tonaca muscolare è molto spessa,

formata da 3 stra�, indica� come muscolo detrusore. Lo svuotamento della vescica presenta un controllo

involontario come anche volontario. Quello involontario è dovuto alla distensione della della vescica,

abbiamo dei recetori di s�ramento che determinano la contrazione della muscolatura liscia ma nel

contempo provocano anche il rilassamento di uno dei due sfinteri vescicali. Alla fine della vescica l’apertura

presenta il solito anello. Quando la vescica viene svuotata in maniera involontaria, viene rilassato questo

anello di muscolatura liscia, abbiamo però anche un controllo volontario è dato da un altro sfintere di

muscolatura striata, la chiusura dell’apertura che comunica tra vescica e uretra è circondata anche dai

muscoli del pavimento pelvico che vanno ad abbracciare l’uretra e hanno il compito di mantenere l’urina in

loco. Il rilassamento dei muscoli può comprometere il mantenimento dell’urina all’interno della vescica e si

possono avere delle perdite.

APPARATO TEGUMENTARIO

È formato dalla cute e all’interno della cute troviamo anche annessi cutanei come i peli, unghie e ghiandole

che sono sia a secrezione sierosa che a secrezione oleosa.

La cute svolge svariate funzioni:

1. Protezione dato che è un rives�mento con�nuo che funziona come una barriera protegge da danni

meccanici, chimici ma anche da agen� di �po fisico (radiazioni ultraviolete). Ma è anche un

meccanismo di difesa specifico che mi evita l’entrata di microorganismi.

Immunologica:

2. Azione di difesa che si svolge anche grazie alla presenza nella cute di cellule

presentan� l’an�gene come le cellule di Langerhans.

Termoregolazione

3. che viene atuata modificando il flusso di sangue nel derma e vengono effetate

aumentando o diminuendo l’a�vità delle ghiandole sudoripare.

Escrezione,

4. all’interno dei secre�, l’organismo scarica anche dei cataboli�.

Recezione di s�moli ta�li, termici e dolorifici:

5. sia nell’epidermide come nel derma sono presen�

dei recetori che rispondono a s�molazioni pressorie, termiche.

Sede di assorbimento di farmaci

6. grazie alla rete vascolare.

Produzione di vitamina D,

7. che aumenta l’assorbimento di calcio e fosfa� s�molando l’a�vità degli

osteoblas� favorisce il deposito di calcio a livello del tessuto osseo. La vitamina D viene introdota

con la dieta ma sopratuto prodota a livello cutaneo. A livello cutaneo sono presen� enzimi che

trasformano il colesterolo nel colecalciferolo

Questa trasformazione avviene solo in seguito ad esposizioni ultraviolete. Quando viene prodoto il

colecalciferolo questo subisce altre 2 modifiche a livello del fegato e a livello del rene. Alla fine

abbiamo la forma a�va della vitamina D che è il calcitriolo.

CUTE Formata da vari stra�:

epidermide, membrana

basale strato

e

conne�vale indicato con

il termine di derma. Nel

derma sono presen� gli

annessi cutanei o corion.

Al di soto del derma è

presente un altro strato

di tessuto conne�vo

ipoderma

indicato come

conne�vo adiposo

o

sotocutaneo perché

sono presen� degli

agglomera� di tessuto

adiposo bianco. Questo

strato ha anche il

compito di connetere la

cute con le struture che

si trovano al di soto.

DERMA È composto da 2 porzioni, una porzione superiore e

derma capillare

viene chiamato e un derma

re�colare.

inferiore chiamato Il derma papillare

viene chiamato così perché si insinua a livello

dell’epitelio formando struture a forma di cono

chiamate papille, le papille aumentano la superficie

di contato tra il derma e l’epidermide. Come

conseguenza abbiamo l’aumento degli scambi di

�po nutri�zio ma anche aumenta la resistenza

meccanica tra il rives�mento superficiale e il derma.

Il conne�vo è formato da fibre elas�che ma anche

da fibre collagene, la componente cellulare

derma

presente all’interno della prima parte del derma è maggiore rispeto a quella presente a livello del

re�colare. È un conne�vo molto più denso ma con una grandissima componente di fibre collagene ed

elas�che. Le fibre si orientano in modo da offrire la maggiore resistenza alle linee di forza applicate

all’esterno. L’orientamento dei fasci viene visualizzato tramite le linee di Langerhans o chiamate anche linee

di clivaggio. Queste linee permetono di effetuare dei cambi che vengono ripara� e danno degli esi�

este�ci buoni. Se facciamo un taglio parallelo alla linea di clivaggio avremo una ferita che si rimargina

facilmente e la cicatrice non sarà visibile. Se il taglio avviene perpendicolarmente la ferità tenderà a riaprirsi

e la cicatrice sarà ben visibile.

Una delle funzioni cutanee è di termoregolazione tramite la circolazione di sangue all’interno del derma.

Nel derma sono presen� due plessi vascolari uno nella parte profonda del derma capillare e un’altra tra il

derma capillare e derma re�colare. Dall’ul�mo plesso si forma una rete capillare. I due plessi sono collega�

tra di loro tramite vasi di collegamento (anastomosi). Il sangue viene portato dal plesso superficiale al

derma capillare, quando sono chiuse il sangue non arriva questo è un metodo di termoregolazione.se io

lascio aper� i collegamen� avrò che il sangue va a finire nel derma papillare e ho una termoregolazione.

Apertura e chiusura giocano su dispersione e mantenimento del calore.

EPIDERMIDE

È un epitelio pavimentoso, pluristra�ficato e chera�nizzato. Le cellule che lo compongono contengono

chera�noci�.

elevate quan�tà di I chera�noci� presentano un ciclo vitale par�colare, si originano a livello

degli stra� basali dell’epitelio e risalgono a livello dell’epidermide fino a portarsi a livello degli stra�

superficiali. Questo cammino i chera�noci� subiscono molte modificazioni rela�ve al contenuto di molecole

espresse dalla cellula. A mano a mano che si sale le chera�ne prodote hanno peso crescente ma modifiche

nel ciclo vitale della cellula, passiamo da stra� più bassi in cui la cellula riesce a dividersi a stra� più al� dove

la capacità di divisione viene perduta, agli stra� superficiali dove abbiamo cellule morte.

Il processo dura in media dai 28 ai 30 giorni, abbiamo un ricambio circa ogni 4 se�mane. I chera�noci� si

strato basale, strato spinoso, strato granuloso, strato corneo.

dispongono a formare 4 stra�: In cer� pun�

strato lucido

della cute esiste lo interposto tra lo strato corneo e lo stato granuloso.

Strato basale o germina�vo

Il primo strato è appoggiato sulla membrana basale ed è formato da una singola fila di cellule che all’interno

presentano un unico compar�mento che mi assicura un rinnovamento costante dell’epidermide ed è per

questo chiamato germina�vo. Le chera�ne espresse sono quelle a basso peso molecolare che nello strato

successivo sono sos�tuite da chera�ne che un più alto peso molecolare che si uniscono tra di loro a formare

dei fasci cha vengono chiama� tonofibrille.

Strato spinoso

In questo strato abbiamo più stra� so�li di cellule che hanno un aspeto carateris�co dovuto alla presenza

delle spine dovute all’accumulazione di spinte a livello del citoplasma. A livello dello strato spinoso abbiamo

il primo step di formazione della vitamina D3.

Le cellule dello strato spinoso hanno capacità prolifera�va e contribuiscono al rinnovamento

dell’epidermide.

Strato granuloso

All’interno del citoplasma sono presen� i granuli che contengono sia chera�na che lipidi. Le chera�ne sono

contenute nei granuli di cheratoialine; chera�ne ad alto peso molecolare che si uniscono a formare

ammassi grazie ad una proteina accessoria che è la filaggrina. La parte cubica è contenuta all’interno dei

corpi lamellari che sono delle divisioni citoplasma�che formate da lamelle sovrapposte, troviamo varie

�pologie di lipidi, quello maggiormente rappresentato è idrossiceramide.

Anche qui abbiamo più cellule sovrapposte e quando le cellule arrivano al confine con lo strato successivo,

nella parte più alta dello strato granuloso, riversano nell’ambiente extracellulare il contenuto dei corpi

lamellari. I chera�noci� sono immersi in una sostanza altamente lipofila extracellulare. La matrice lipofila

conferisce all’epidermide l’effeto barriera e permete il passaggio di sostanze lipofile che si possono

diffondere solo nella matrice lipidica. Non abbiamo più proliferazione in questo strato perché questa

capacità viene persa.

Strato corneo

Le cellule sono completamente morte, non hanno più nucleo, organelli, ciò che rimane sono le chera�ne,

ossia delle scaglie formate da ammassi di chera�na che vengono allontanate tramite fenomeni di

desquamazione. Le cellule di questo strato vengono indicate con il termine di corneoci�, div fato non sono

neanche più cellule, è ciò che rimane di quello che chiamiamo chera�nocita.

Strato lucido

È uno strato so�le interposto tra lo strato granuloso e corneo, è formato da poche fibre di cellule e prende

questo nome perché con�ene una proteina che rifrange la luce ha un aspeto traslucido. Non è molto

presente ma lo troviamo solo nella cute spessa, che la ritroviamo in zone sotoposte a sollecitazioni

meccaniche e pressioni come pianta dei piedi e palmo delle mani. La s�molazione pressoria s�mola la

contrazione dei chera�noci� e lo strato corneo che si forma alla fine è molto spesso. Si trata di un

meccanismo di protezione e di ammor�zzazione.

MELANOCITI

Una popolazione presente nello strato basale sono i melanoci�. Hanno un aspeto stellato, presentano un

corpo cellulare da cui dipartono dei processi che vanno ad atorniare i chera�noci� nello strato basale ma

anche quelli nello strato spino

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Scienze biologiche BIO/13 Biologia applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Aled16 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Biologia animale e anatomia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Conconi Maria Teresa.
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