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L'APPARATO CIRCOLATORIO NEGLI ITTIOPSIDI
Il cuore è a forma di S ed è costituito da un seno venoso, seguito da un atrio, seguito da un ventricolo, seguito da un cono arterioso. Il cuore subisce la "rotazione" ad S per adagiarsi nella cavità pericardica. Quali vasi portano il sangue al cuore? La vena epatica e la vena cardinale comune; la seconda raccoglie il sangue da diversi distretti dell'organismo, mentre la vena epatica arriva dal fegato (particolarità degli ittiopsidi). Quali vasi escono dal cuore? Il sangue passa dal seno venoso al cono arterioso e da quest'ultimo esce l'aorta ventrale, il vaso efferente (nei selaci). Nei teleostei il sangue arriva al seno venoso, all'atrio, al ventricolo (con un miocardio molto sviluppato) e infine al bulbo arterioso, la prima parte dell'aorta ventrale. Abbiamo sempre la vena cardinale comune, la vena epatica e l'aorta ventrale. Nel modellino vediamo...Molto bene il ventricolo e il bulbo arterioso ventralmente l'atrio dorsalmente. Dal bulbo arterioso fuoriesce un vaso unico chiamato aortaventrale, ma questo vaso è ramificato in archi aortici.
Gli archi aortici. Stiamo guardando il pesciolino lateralmente, quindi dobbiamo ricordarci che stiamo guardando solo il lato sinistro, ma gli archi sono a coppie. In un selaco vediamo a destra una freccia, che indica il flusso di sangue: dall'aorta ventrale il sangue entra negli archi aortici in ordine (dal sesto al secondo). Il primo arco aortico è presente solo nella sua parte epibranchiale, che porterà il sangue allo spiracolo, dove è presente una pseudobranchia. Nell'aorta dorsale il sangue che arriva è passato dalle branchie, quindi è ossigenato e l'aorta dorsale può distribuirlo in tutto l'organismo. Nell'immagine "ai" ci indica l'arteria che porterà sangue ossigenato direttamente.
almuscolo cardiaco (somigliano alle coronarie che abbiamo nei mammiferi). Nei teleostei arriva il sangue all'aorta ventrale, al sesto arco aortico e così via (come nei selaci). Abbiamo perso non solo la parte ipobranchiale del primo arco aortico ma anche il secondo arco aortico. Guardando il nostro squaletto possiamo mettere insieme tutto ciò che abbiamo detto fino ad ora e completare la circolazione: l'aorta dorsale distribuirà sangue ossigenato prima alla testa, poi a tutto il resto del corpo; proseguirà lungo il tronco e si ramificherà in una serie di arterie. Una volta negli organi il sangue tornerà al cuore, passando da: vene cardinali posteriori (pari), che raccolgono il sangue dalla parte dorsale del tronco, vene cardinali anteriori (pari), che raccolgono sangue nella parte dorsale e anteriore del corpo, vene addominali (pari), che raccolgono il sangue della parte ventrale del tronco, vene giugulari, che raccolgono il sangue dellaparte ventraledella testa. Tutte le vene confluiscono nella vena cardinale comune. Oltre a questosistema abbiamo anche la presenza di 2 vasi aggiuntivi: la vena porta epatica, unavena che raccoglie sangue dall'intestino e lo porta al fegato; e la vena porta renale,che raccoglie sangue dalla coda e la porta al rene (due eccezioni, raccolgono sanguedalla periferia e la portano ad un altro organo).
APPARATO CIRCOLATORIO NEI TETRAPODII dipnoi
Il cuore dei dipnoi ha un atrio molto particolare (fino ad ora era costituito da unacamera unica) con un setto che lo divide parzialmente. Nel cono arterioso è presenteuna valvola spirale (da non confondere con la prima parte dell'intestino posterioredegli ittiopsidi), un sollevamento della parete con lo scopo di creare due "rampe" chesalgono (una a destra e una a sinistra). Queste due innovazioni strutturali sono ilprimo passo verso il cuore dei tetrapodi.
Quando il dipnoo respira in acqua il sangue passa: nel seno venoso,
nella porzione destra dell'atrio, viene spinto nella porzione destra del ventricolo e infine prende la via della rampa destra, verso gli archi aortici aperti (il secondo, il quinto e il sesto, i tre archi che portano il sangue alle branchie); una volta ossigenato il sangue passerà all'aorta dorsale e a tutti i distretti corporei. Quando il dipnoo respira fuori dall'acqua il sangue povero di ossigeno che proviene da tutti i distretti corporei arriva al seno venoso, passa nella parte destra dell'atrio, nella parte destra del ventricolo e prende la rampa destra, andando ad incanalarsi nell'unico arco aperto in connessione anatomica diretta: il sesto arco. Il sesto arco è collegato al polmone, dove avviene l'ossigenazione. Una volta ossigenato il sangue tornerà al cuore con una vena polmonare, che lo porterà nella parte sinistra dell'atrio, nella parte sinistra del ventricolo e nella rampa sinistra, che lo spingerà nelarterioso lateralmente, vedo che si divide in due arterie: l'arteria polmonare e l'arteria sistemica. L'arteria polmonare porta il sangue non ossigenato ai polmoni, mentre l'arteria sistemica porta il sangue ossigenato al resto del corpo. I rettili In visione ventrale, vedo il seno venoso dorsale. I due atri sono completamente divisi e il ventricolo è suddiviso in due camere. Dal ventricolo, il sangue passa nel tronco arterioso, che si divide in due arterie: l'arteria polmonare e l'arteria sistemica. L'arteria polmonare porta il sangue non ossigenato ai polmoni, mentre l'arteria sistemica porta il sangue ossigenato al resto del corpo. Gli uccelli e i mammiferi In visione ventrale, vedo il seno venoso dorsale. I due atri sono completamente divisi e il ventricolo è suddiviso in due camere. Dal ventricolo, il sangue passa nel tronco arterioso, che si divide in due arterie: l'arteria polmonare e l'arteria sistemica. L'arteria polmonare porta il sangue non ossigenato ai polmoni, mentre l'arteria sistemica porta il sangue ossigenato al resto del corpo.arterioso a destra vediamo che presenta al suo interno una valvola spirale, con alla base delle valvole che impediscono che il sangue torni indietro (valvole a coda di rondine). Dal cuore fuoriesce un’aorta ventrale dalla quale si ramificano 3 vasi per lato: un arco polmonare (porta sangue ai polmoni ed eriva dal sesto arco aortico), un arco sistemico, derivato dal quarto arco aortico (che confluisce nell’aorta dorsale con la sua copia e porta il sangue in tutto il corpo), un arco carotideo, che porta il sangue ossigenato alla regione cefalica e deriva dal terzo arco aortico.
Nell’immagine seguente stiamo guardando lateralmente gli archi aortici, quindi alla nostra destra c’è il cuore (parte caudale) e alla nostra sinistra l’arco più vicino alla bocca. Negli urodeli il sangue non ossigenato arriva al cuore, passa nel seno venoso, nell’atrio destro, nel ventricolo destro, passa dal sesto arco aortico, convoglia nel polmone e si ossigena.
dopodiché passa nell'atrio sinistro, nel ventricolo sinistro e viene poi distribuito nel quinto, quarto e terzo arco aortico (il quinto rimane solo negli urodeli). Nel cerchio rosso vediamo il dotto del Botallo, un pezzettino del sesto arco aortico che rimane sempre presente negli urodeli. Se il dotto è presente un po' di sangue che arriva dal cuore lo percorre e viene portato in circolo, "sporcando" il sangue ossigenato. Negli anuri non abbiamo più il dotto del Botallo, il sangue non ossigenato non andrà però solo al polmone, ma passerà anche dall'arteria cutanea, che porterà il sangue non ossigenato alla cute (e là potrà ossigenarsi). Un'altra particolarità degli anfibi è che un pezzo di aorta dorsale scompare (parte tratteggiata), quindi il sangue che va alla testa è nettamente separato dal sangue che va al tronco. Il sangue che si ossigena nella cute viene poi scambiato.con i tessuti periferici. Le arterie succlavie portano il sangue agli arti superiori e sono tra le prime che si staccano dall'arteria dorsale. I rettili Il cuore dei rettili ha un seno venoso, 2 atri e un ventricolo, dal quale fuoriescono 3 vasi. Al seno venoso arrivano 3 vene sistemiche che raccolgono il sangue proveniente da tutti gli organi: una vena cava anteriore destra, una vena cava anteriore sinistra e una vena cava posteriore; le prime due raccolgono il sangue proveniente dall'encefalo e dagli arti superiori, mentre la vena cava posteriore raccoglie il sangue proveniente dal tronco e dagli arti inferiori. Nei rettili si dice che dal ventricolo fuoriescono 3 tronchi arteriosi. Il ventricolo è separato da un setto che individua due porzioni ma è comunque unico in tutti i rettili tranne nei loricati. Nei non loricati, se facciamo una sezione trasversale, vediamo i cavi: all'apice del ventricolo destro troviamo il cavo venoso e all'apice del ventricolo.sinistro il cavo arterioso. Se faccio una sezione più prossimale agli atri vedo il lume del ventricolo unico, ma viene individuata una terza porzione (quella a "uncino"): il cavo polmonare.
Nei non loricati → Il sangue che proviene dall'atrio destro (povero di ossigeno) arriva nel cavo venoso, mentre il sangue ricco di ossigeno dell'atrio sinistro arriva al cavo arterioso. Il sangue non ossigenato viene spinto nel cavo polmonare, dove si apre il tronco arterioso polmonare. Contemporaneamente il sangue ossigenato viene spinto nel cavo arterioso, dove prende la via dei due archi sistemici.
Il seno venoso è ancora presente nei rettili ma è parzialmente incorporato nell'atrio destro (in uccelli e mammiferi non ci sarà più).
È ancora presente il dotto carotideo ma è un "rimasuglio", non porta chissà quali danni, poi nei loricati si perderà per sempre.
Nei loricati → abbiamo 2 atri e 2
ventricoli separati. Fino a qui il ventricolo era ancora unico, sebbene presentasse un setto. Il seno venoso diventerà mano a mano sempre più piccolo e tenderà ad essere incorporato all'interno dell'atrio destro.
Vediamo 3 tronchi in uscita dal cuore: 2 di questi si dipartono dal ventricolo destro e uno dal ventricolo sinistro. Il sangue refluo dal corpo (che arriva grazie alle vene sistemiche) arriva in questo "seno venoso" quasi incorporato all'atrio destro, passerà al ventricolo destro e prenderà la via del tronco polmonare (quello di destra, indicato dalla freccia azzurra) che si dividerà in due arterie polmonari, che derivano dal sesto arco aortico.
Nel polmone il sangue si ossigena, ritorna al cuore grazie alle vene polmonari, che si aprono nell'atrio sinistro, poi passerà nel ventricolo sinistro e prenderà la via degli archi aortici sistemici. Il sangue passa anche nel tronco centrale, anche lui.