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ANALISI MATEMATICA
Questa definizione non è altro che quella per funzioni di una variabile, opportunamente adattata. Abbiamo
tuttavia due risultati in più da enunciare. Prima definiamo i concetti di insieme di sopralivello e sottolivello.
Ricordando la definizione di insieme di livello
()
= { ∈ : () = }
⊂ ℝ : → ℝ
siano un sottoinsieme non vuoto e una funzione, definiamo l’insieme di sopralivello
+ ()
= { ∈ : () > }
e l’insieme di sottolivello − ()
= { ∈ : () < }
: ℝ → ℝ ∈ ℝ
Possiamo enunciare la seguente proposizione: sia una funzione continua, allora per ogni
+ −
() () ()
e sono aperti e è chiuso.
+ +
() ()
Dimostriamo che è aperto: se è vuoto, sappiamo già che l’insieme vuoto è aperto, quindi
+ +
() () ( )
≠ ∅; ∈
possiamo supporre vogliamo quindi dimostrare che per ogni esiste una palla
tale che +
( ) ()
⊂
+ (),
∈
Sia per definizione di insieme di sopralivello sappiamo che
)
( >
Sfruttando ora la continuità di possiamo dire che )
lim () = ( >
→
() = () − ,
in particolare, se definiamo questa è ancora continua e vale
)
lim () = ( = () − > 0
→ ( )
Applicando la permanenza del segno strong, abbiamo che esiste una palla tale che
( )
() > 0, ∀ ∈
()
ovvero, ricordando come abbiamo definito ( )
() > , ∀ ∈
In altre parole abbiamo dimostrato che per ogni appartenente alla palla, lo stesso è contenuto
nell’insieme di sopralivello + (), ( )
∈ ∀ ∈
ovvero +
( ) ()
⊂
come volevamo. Per dimostrare che anche l’insieme di sottolivello è aperto potremmo ripetere lo stesso
ragionamento, oppure osservare che
− +
{ {
() (−)
= ∈ : () < } = ∈ : −() > −} =
− 14
Riccardo Bergamini
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−.
in altre parole, ogni sottolivello di una funzione continua è scrivibile come sopralivello di Per quanto
− ()
dimostrato nella prima parte, è aperto. Infine ci resta da dimostrare che l’insieme di livello
{
()
= ∈ : () = }
è chiuso. Per farlo basta osservare che l’insieme di livello è il reciproco dell’unione degli insiemi di sopralivello
e sottolivello + −
() () ())
= ℝ \( ∪
Per definizione di insieme chiuso, otteniamo la tesi.
: ℝ → ℝ ∈ ℝ
Il secondo risultato è il seguente corollario: sia una funzione continua, allora per ogni gli
{ {
∈ : () ≥ } ∈ : () ≤ }
insiemi e sono chiusi. La dimostrazione è immediata, dato che gli
insiemi appena considerati sono i complementari degli insiemi di sottolivello e sopralivello, rispettivamente.
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Riccardo Bergamini
ANALISI MATEMATICA 16
Riccardo Bergamini
ANALISI MATEMATICA
Estremi superiore e inferiore ℝ:
Iniziamo considerando E sottoinsieme numerico non vuoto di
• ∈ ℝ ∈
M è detto maggiorante se per ogni x E ho che x ≤ M
• ∈ ℝ ∈
m è detto minorante se per ogni x E ho che x ≥ m
Potremmo quindi dire che E è limitato superiormente se ammette un maggiorante, è limitato inferiormente
se ammette un minorante, è limitato se è sia limitato superiormente che limitato inferiormente.
Si definisce estremo superiore di E come, se E è limitato superiormente, come il più piccolo tra i maggioranti
M sup E = M
Se E non è limitato superiormente, l’estremo superiore è +∞
sup E = +∞
Si definisce estremo inferiore di E come, se E è limitato inferiormente, come il più grande tra i minoranti m
inf E = m
Se E non è limitato inferiormente, l’estremo inferiore è -∞
inf E = -∞
Osserviamo che queste definizioni a priori potrebbero essere mal poste: potrebbe infatti non esistere il più
piccolo tra i maggioranti o il più grande tra i minoranti, e in tal caso le definizioni non avrebbero senso. Il
seguente teorema elimina questo inconveniente.
Sia E ⊂ tale che E ≠ ∅. Se E è limitato superiormente, esiste il più piccolo tra i suoi maggioranti; se E
ℝ è limitato inferiormente, esiste il più grande tra i suoi minoranti
La dimostrazione si basa sull’uso dell’Assioma di Continuità:
[ ]
Sia una successione di intervalli chiusi, aventi la seguente proprietà
= , ⊂ ℝ
coincide con una delle due metà di , per ogni
∈ ℕ
+1
Allora esiste uno ed un solo che appartenga a tutti gli intervalli , ovvero
∈ ℝ
0
= ∩ ∩ ∩ … ∩ … = { }
⋂ 1 2 3 0
∈ℕ
Iniziamo scegliendo due punti e con le seguenti proprietà:
0 0
• è un maggiorante di E (esiste perché stiamo assumendo che E sia limitato superiormente);
0
• non è un maggiorante di E (visto che E non è vuoto, conterrà almeno un elemento x, allora
0
possiamo scegliere x-1 come punto ).
0 [ ]
= ,
Consideriamo quindi l’intervallo chiuso . Dividiamolo in due tramite il suo punto medio e
0 0 0
[ ],
= ,
prendiamo il nuovo intervallo dove
1 1 1
+
• 0
= =
e se quest’ultimo è un maggiorante di E
1 0 1 2
+
• 0
= =
e se invece il punto medio non è un maggiorante di E
1 1 0
2 17
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ANALISI MATEMATICA
Si procede in modo iterativo in questo modo, dividendo ad ogni passo in due l’intervallo e prendendo la metà
in cui l’estremo di sinistra non è maggiorante, mentre il secondo lo è. Si costruisce così una successione di
intervalli dimezzati , che in base all’Assioma di continuità contengono uno ed un solo punto in comune,
∈ ℝ
ovvero esiste tale che
0 = { }
⋂ 0
∈ℕ
Il punto è l’estremo superiore di E.
0 { } ⊂ ℝ
Anche alle successioni è applicabile il concetto di “limitata”: una successione si dice
∈ℕ
• ∈ ℝ ≤ ∈ ℕ.
limitata superiormente, se esiste M tale che per ogni
Si definisce inoltre sup = sup{ : ∈ ℕ}
con la usuale convenzione che sup = +∞
se la successione non è limitata superiormente;
• ∈ ℝ ≤ ∈ ℕ.
limitata inferiormente, se esiste M tale che per ogni
Si definisce inoltre inf = inf{ : ∈ ℕ}
con la usuale convenzione che inf = −∞
se la successione non è limitata inferiormente;
• limitata, se è sia limitata superiormente che inferiormente 18
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ANALISI MATEMATICA
Criteri di convergenza per successioni e serie
Criteri di convergenza per successioni
Criterio del confronto
Siano , e tre successioni. Supponiamo che
{ } { } { }
∈ℕ ∈ℕ ∈ℕ
i. esista tale che
∈ ℕ ≤ ≤
ii. e non siano irregolari e valga
{ } { }
∈ℕ ∈ℕ =
→∞ →∞
Allora si ha che = =
→∞ →∞ →∞
{ } { } > 0 , ∈ ℕ
Dall’ipotesi sui limiti e si ha che per ogni esistono due indici tali che
∈ℕ ∈ℕ 0 1
• − < < + ≥
per ogni
0
• − < < + ≥
per ogni
1
},
= max{ , ≥
In particolare, se si sceglie si ha che per ogni valgono contemporaneamente le
2 0 1 2
≤ ≤
due stime precedenti, nonché l’ipotesi . Abbiamo quindi
− < < < < + ≥
per ogni
0
ovvero − < < + ≥
per ogni
0
Dalla definizione di limite abbiamo dimostrato che
lim =
→∞
“Infinitesima vs. Limitata”
Siano una successione limitata e una successione convergente a 0. Allora anche
{ } ⊂ ℝ { }
∈ℕ ∈ℕ
converge a 0.
{ }
∈ℕ > 0
Per ipotesi di limitatezza, si ha che esiste tale che
| | ≤ ∈ ℕ
per ogni
{ } > 0, ∈ ℕ
Dal momento che converge a zero, si ha che per ogni esiste tale che
∈ℕ
| | < ≥
per ogni
Abbiamo dunque che | | | || |
= ≤ ≥
per ogni
> 0 → 0 → ∞.
Visto che era arbitrario, dalla definizione di limite abbiamo quindi che per
Successioni monotone
Sia una successione monotona. Allora la successione non è irregolare, ovvero essa è
{ } ⊂ ℝ
∈ℕ
convergente oppure divergente. Inoltre, vale