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SPETTROSCOPIA DI ASSORBIMENTO UV-VIS
La spettrofotometria (o spettrometria) molecolare UV-Vis si basa sull’assorbimento selettivo, da parte di molecole, delle radiazioni
con lunghezza d’onda compresa fra 10 nm e 780 nm
Questa ampia gamma spettrale viene divisa in tre regioni principali:
• UV lontano (10 - 200 nm)
• UV vicino (200 – 380 nm)
• Visibile (380 - 780 nm)
Dal punto di vista analitico, le regioni più interessanti sono l’UV vicino e il visibile, a cui è dedicata gran parte della strumentazione
oggi disponibile cromofori
I gruppi funzionali che assorbono nelle regioni dell’ultravioletto e del visibile sono noti come
Per effettuare analisi qualitative si fa uso di raggi policromatici a spettro continuo, poi separati tramite monocromatori nelle
varie componenti (radiazioni monocromatiche). In pratica le singole radiazioni monocromatiche di tale raggio si fanno passare,
una alla volta, attraverso la sostanza in esame, la quale assorbirà in modo diverso, cioè con diversa intensità, le diverse
radiazioni Lo spettro UV-Vis è uno spettro continuo
Riportando perciò i valori registrati in un grafico lunghezza d'onda-assorbimento, lunghezza d’onda
• Sull’asse X = si ha la (landa λ)
• Sull’asse Y = si ha l’assorbanza A
spettro di assorbimento
si ottiene lo della sostanza esaminata Quindi lo spettro di assorbimento UV-Vis dice come assorbe una molecola al variare
della lunghezza d’onda della radiazione incidente
Per il fatto che ogni sostanza ha il suo spettro di assorbimento, l'esame di tali spettri permette di identificare una sostanza, per confronto diretto con
campioni noti o tramite banche dati di spettri o di controllarne il grado di purezza
In realtà le tecniche che meglio si prestano alle analisi qualitative (soprattutto organiche) sono la spettroscopia infrarossa, in cui ogni sostanza presenta
numerose bande caratteristiche ben separate, e soprattutto la risonanza magnetica nucleare, che fornisce serie di picchi direttamente collegabili alla
struttura della molecola
La spettroscopia UV-Vis viene utilizzata molto nella analisi quantitativa
Nella analisi qualitativa un po’ meno perché gli spettri di assorbimento non sono molto identificabili per una sostanza
lunghezza d’onda fissa
Viene eseguire con raggi monocromatici, quindi a direttamente proporzionale alla concentrazione
L’analisi quantitativa si basa sul fatto che l’assorbanza di una soluzione è
dell’analita in soluzione Legge di Lambert-Beer
Questo è espresso con la
Come si calcola la trasmittanza e assorbanza:
Si ha il campione dove si ha solubilizzato l’analita (non si può lavorare con delle sospensioni)
Si ha una sorgente che emette un raggio monocromatico, selezionato opportunamente, e parte
di questa radiazione verrà assorbita dal analita in soluzione e parte verrà trasmessa
Quindi si avrà una intensità della radiazione incidente e una intensità della radiazione uscente
trasmittanza
Il loro rapporto è la
È un valore frazionario, cioè compresso tra 0 e 1:
• se è uguale a 1 = la radiazione non è stata assorbita
• se è uguale a 0 = la radiazione è stata completamente assorbita
Dalla trasmettanza deriva l’assorbanza che è il suo logaritmico negativo
Questa assorbanza è uguale a epsilon x cammino ottico x concentrazione
dell’analita
Si ha una proporzionalità diretta tra assorbanza e concentrazione
Il fattore di proporzionalità è epsilon x b
L’epsilon, coefficiente di estensioni molare, può essere espressa in vari modi:
coefficiente di estensione molare
• epsilon e, = viene utilizzato quando la concentrazione è espressa come 1M, e quindi ha come
unita di misura L/molxcm
assorbività specifica
• A1%1cm, = è utilizzata quando si ha la concetrazione al 1%, e quindi ha come unita di misura 1g su 100ml
assorbività
• K, = viene utilizzata quando si ha la concetrazione come 1g su 1L, e quindi ha come unita di misura 1 g/L
• Epsilon è una costante e dipende dalla lunghezza d'onda, dalla natura del composto, dal solvente e dalla temperatura
• Epsilon è indipendente dalla concentrazione, dallo spessore del cammino ottico e dall'intensità della luce incidente
N.B. La legge di Lambert-Beer è valida per radiazioni monocromatiche e soluzioni diluite
Grafico:
L'equazione A = ε x b x C rappresenta una retta passante per l'origine degli assi
Il ε x b è il coefficiente angolare
Applicabilità della legge di Lambert-Beer e deviazioni aumenta la concentrazione non linearità
Fino a che la soluzione è diluita, si ha una retta, ma se si oltre un certo valore, si ha più la
nella legge di Lambert-Beer, e questi avviene per ragioni:
Una ragione è legata all’indice di rifrazione perché cambia con la concentrazione della
diverso indice di rifrazione
soluzione —> perché il fa variare la lunghezza d’onda e
quindi è come se si misuraresse l’assorbanza a una lunghezza d’onda differente
formare degli aggregati
Un’altra ragione è che la soluzione è molto concentrata, si possono (dimeri, polimeri) per l’ instaurarsi di
interazione intermolecolari —> quindi dal punto di vista strutturale, è come se si avesse una molecola differente che può mostrare
dei massimi di assorbimenti diversi dalla singola molecola originale diluite
Per evitare tutto ciò, si dice che la legge di Lambert-Beer è applicabile solo per soluzione che sono tra 10^-2 alla 10^-7 M
Scelta della lunghezza d’onda
Visto che un indagine quantitativa viene condotta con una radiazione monocromatica, cioè a un unica lunghezza d’onda,
la prima da porci è quale lunghezza d’onda è da scegliere per eseguire l’analisi quantitativa
Per capire quale è la lunghezza d’onda migliore, per prima cosa bisogna sapere lo spettro di assorbimento di quella molecola
Quindi si va a vedere come varia l’assorbimento di quella molecola al variare della lunghezza d’onda della radiazione incidente
punto di massimo,
Dallo spettro di assorbimento si può individuare un e quindi si sceglie la lunghezza
d’onda che ha un assorbanza maggiore (dove il campione assorbe maggiormente)
Si sceglie questo punto di massimo per due ragioni:
sensibilità
• per la —> perché l'assorbimento più è alto e più è possibile rilevare facilmente anche
quantità piccolissime di sostanza
minore errore sperimentale
• per avere un della misura dell’assorbanza —> perché:
L’errore che si può misurare nel rilevamento dell’assorbenza è il ΔA
Questo ΔA è maggiore se lo prendiamo su un tratto ascendente, invece se lo si prende in un punto di
massimo, il ΔA è minore e quindi anche il suo errore sperimentale = più accurato
A parità di accuratezza del monocromatore (rappresentata dal segmenti Δλ tutti di uguale lunghezza), l’errore commesso nella lettura dei
valori di assorbanza (ΔA) è relativamente piccolo sia in corrispondenza del massimo (ΔA1) sia in corrispondenza del minimo (ΔA2)
La parte strumentale di uno spettrofotometro che si occupa dell’accuratezza è il monocromatore = parte strumentale qualificante
Sta a valle dello strumento e più il monocromatore riesce a far passare una banda ristretta e maggiore è performante
Altro criterio è che nel caso di miscele di sostanze, la scelta, per la determinazione di una sostanza, cadrà su una lunghezza
d'onda dove le altre sostanze assorbono il meno possibile
Scelta del solvente in cui solubilizzare l’analita
Innaziaituto, il solvente scelto deve riuscire a solubilizzare complemante l’analita perché
deve essere una soluzione (non sospensione)
forza eluente cut-off,
Ogni solvente ha una propria e ha un cioè ha una lunghezza d’onda
al di sotto della quale assorbe completamente
miscibilità
Altra cosa da sapere è la tra vari solventi —> si hanno tabelle in cui sono segnate
tutte le varie miscibili tra dei diversi solventi tra loro, perché devono essere miscibile tra loro
Analisi quantitative
Dopo aver capito la lunghezza d’onda e solvente, si può effettuare una analisi quantitativa
L’analisi quantitativa può essere fatta in due metodi differenti:
Metodo diretto
• —> si può utilizzare se si conosce la epsilon (sono segnate nelle monografie di Farmacopea), e si calcola
direttamente la concentrazione con la legge di Lambert-Beer
Metodo indiretto
• —> mendicante calibrazione Tutto ciò deve rimanere nel range lineare (non dinamico)
Lavorare in derivata: aumentare il potere risolutivo
Se si converte uno spettro nella sua derivata prima, si va ad dello spettro —> quindi lo spettro
più caratterizzante
diventa
Questo potenziamento della risoluzione porta anche ad una migliore impronta digitale per l’identificazione del
composto in esame ed anche alla possibilità di determinare selettivamente un composto in presenza di un altro
Esempio: spettro del acido acetilsalicilico e acido salicilico —> sono molto sovrapponibili
Quindi, convertendoli nella derivata prima —> si ha un massimo solo del acido salicilico
che prima non c’era
Analisi multicomponente
Si ha in soluzione più di un analita
Consideriamo una soluzione campione contenente più componenti. Se non ci sono interferenze fra i componenti, considerando il
cammino ottico b = 1 cm costante, l’assorbanza totale della soluzione ad ogni lunghezza d’onda, sarà Atot
proprietà additiva
L’assorbanza, per una determina lunghezza d’onda, è una = perché se si ha due composti in soluzione ed
entrambi assorbono a 254nm, allora l’assorbanza totale sarà data dalla somma dei contributi di ciascuna sostanza
Si supponga di avere una miscela di due componenti (m, n) e i loro spettri si sovrappongono
a tutte le lunghezze d’onda
Lo spettro della miscela è la somma dei contributi An e Am a tutte le lunghezze d’onda
Grafico:
• linea scura —> spettro di assorbimento di m
• linea chiara —> spettro di assorbimento di n
• linea tratteggiata —> spettro della miscela totale (m+n), e infatti di ha valori di assorbanza maggiori
L’analisi quantitativa di m e n avviene contemporaneamente nella stessa soluzione, come:
È possibile se si conoscono i parametri spettroscopici (epsilon) dei d