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D
Coefficiente di diffusione del picco
Il coefficiente di diffusione D va a indicare l’allargamento dovuto alla diffusione del analita nella fase mobile
Il coefficiente di diffusione dipende dall’analita e dal mezzo in cui si trova l’analita
Inoltre, il processo di diffusione andrà a accentuarsi maggiore è il tempo di eluizione e quindi ci sarà una banda più larga
dispersione deviazione standard σ
Con il coefficiente di diffusione si può andare a calcolare la della molecola che è data dalla
Infatti sigma è uguale a
Si può notare come la dispersione della molecola è direttamente proporzionale al tempo e al coefficiente di diffusione D
Teoria dei Piatti Teorici
Riprendendo la formula che serve per calcolare la dispersione della molecola data dalla deviazione standard σ
In questa formula si ha la D che è il coefficiente di diffusione D e il tempo di eluizione, tutto sotto radice
Il tempo di elusione può essere rappresentato anche come la distanza percorsa dal analita fratto la velocità di flusso, t = x / Ux
varianza
Inoltre sigma^2, σ^2, viene definita
Andando a sostituire tutto nella formula iniziare H = 2D / Ux
Il termine 2D / Ux —> prende il nome di altezza del piatto teorico H, quindi
Quindi lo si può sostuire con H
H = varianza / distanza percorsa
Quindi si cava che
Quindi si ha una proporzionalità diretta tra l’altezza del piatto teorico H e la dispersione del picco (deviazione standard)
Infatti questo fa perdere efficacia perche ci sarà un numero minore di piatti teorici
Numero dei piatti teorici N
Avevamo gia visto che il numero dei piatti teorici è dato da N = L / H, cioè la lunghezza della colonna diviso l’altezza dei piatti teorici
Ora che sappiamo che H = sigma^2 / x, lo andiamo a sostituire nella formula
Al numeratore si ha L x —> se assumiamo che l’analita ha percorso tutto la colonna, allora diventa che L = x, quindi si può
direttamente scrivere L^2
Inoltre la deviazione standard può essere anche scritta come —> Wb = 4sigma, quindi sigma = Wb / 4. Oppure W1/2 = 2,354sigma
N = 16 L^2 / Wb^2
Quindi si arriva ad avere
Però possiamo esperire N anche in funzione del tempo di eluizione, e non in base alla lunghezza della colonna
Quindi si va a sostituire L con il tempo di ritenzione tr
Si può scrivere la formula utilizzando la base del picco a metà altezza W1/2 (o Wh)
Quindi:
Il numero di piatti teorici non è una caratteristica intrinseca della colonna e della fase stazionaria, ma dipende dal analita e
dalle condizioni cromatografiche utilizzate
Altezza del piatto: misura dell’efficienza della colonna
Sappiamo che maggoroe è il numero di piatti teorici e maggiroe è l’efficienza della cromatografia
È importante sottolineare che i piatti non esistono realmente all’interno della colonna, sono solo un modello per facilitare la
comprensione del processo che avviene in colonna
Inoltre sono utili per poter valutare l’efficienza della colonna
Equazione di Van deemter
Si è notato che un analita viene iniettato a velocità di flusso differenti, il numero di piatti varia
asse y H asse x u,
Infatti se si va a fare un grafico con sul l’altezza dei piatti e sul la velocità di flusso
otterremmo un grafico caratteristico
In questo grafico si ha il punto di minimo che corrisponde al massimo dell’efficienza, poi quando si aumenta
ancora la velocità di flusso, allora diminuisce l’efficienza (perche aumenta l’altezza dei piatti teorici)
L’equazione di Van deemeter va a correlare l’altezza dei piatti teorici H con la velocità di flusso della fase mobile u, ed è:
H = A + B/u + C u
Dal punto di vista matematico, questa equazione è il risultato della combinazione di tre equazioni lineari:
• y = A —> retta parallela all’asse x
• y = B/x —> iperbole equilatera
• y = C u —> retta passante per l’origine con coefficiente angola C
ostacolare
Ognuna di queste tre equazioni va ad il raggiungimento dell’equilibrio di ripartizione tra fase mobile e fase stazionaria
Quindi vanno a dare un contributo a H, infatti maggiore è il loro contribuito —> maggiore è H —> minore sarà l’efficienza
Infattu si avranno dei picchi larghi perché si avranno dei piatti teorici alti
Questi tre fenomeni chimico-fisici A, B, C sono rappresentati come:
• A = Percorsi multipli o diffusione vorticosa
• B = Diffusione molecolare longitudinale
• C = Resistenza al trasferimento di massa
A = Percorsi multipli o diffusione vorticosa non stesso diametro
La fase stazionaria è costuita da particelle solide che possono essere tutte lo
Quindi questa differenza di dimensioni tra le particelle solide della fase stazionaria —> fa si che lo stesso analita può percorrere
differenti percorsi di migrazione
Quindi, nel moto casuale, alcune molecole arriveranno prima di altre, e questo fa si che la banda in uscita dalla
colonna sia larga, perche non tutte le molecole arriveranno nello stesso momento
Per miminizzare questo fenomeno fisico si può:
• utilizzare particelle molto piccole e sferiche —> così che il cammino risulti simile per tutte le molecole
• utilizzare un materiale d’impaccamento che abbia una distribuzione granulometrica il più bassa possibile
• avere un impiccamento più omogeneo possibile
Però, nessuna di queste tre soluzione può essere applicabile perché —> non si può scende sotto un determinato valore di diametro
delle particelle, perché altrimenti la colonna risulterebbe troppo impaccata e non riuscirebbe a garantire il flusso delle molecole
Per garantire il flusso, in queste condizioni, bisognerebbe applicare pressioni troppo elevate
Quindi la soluzione migliore è quello di usare granuli che siano il più omogeneo possibile e di dimensioni non troppo piccole
Questi percorsi multipli, o diffusone vorticosa, è indipendente dalla velocità = cioè la distruzione delle molecole
sarà sempre la stessa anche se cambia la velcota di flusso retta parallela all’asse x
Infatti, l’equazione che rappresenta questo parametro A è una
A = 2λ dp
Il valore del parametro A può essere espresso come
intrinseche
Questo parametro A dipende da caratteristiche della colonna, infatti dipenda da:
λ
• = è una costante associata alla granulometria. Maggiore è λ —> maggiore è A —> maggiore è larga la banda
dp
• = è il diametro medio delle particelle. Anche lui se è maggiore poi sarà maggiore la larghezza della banda
Affinché A sia basso, devo diminuire la distribuzione granulometrica o diminuire il diametro medio (entro certi limiti)
Quindi le particelle devono essere piccole e ben impaccate
gas cromatografia
Per quanto riguarda la —> A può essere trascurato
Perché qua non si ha una fase stazionaria impaccata
B = Diffusione molecolare longitudinale
Il flusso del solvente fa si che si abbia una diffusione longitudinale lungo l’asse della colonna, e questo provoca un
allargamento della banda
più veloce flusso lineare,
Quindi, è il e minore è il tempo trascorso all’interno della colonna e minore sarà l’allargamento per
diffusione perché ci sarà meno tempo per farlo avvenire
iperbole equilatera,
L’equazione che rappresenta il parametro B è una infatti la diffusione longitudinale è inversamente
proprozionale al flusso viscosità
Oltre che dalla velocità del flusso, la diffusione longitudinale dipende anche dalla della fase mobile, perché più è
viscosa la fase mobile e minore è la diffusione longitudinale
La viscosità aumenta con l’abbassamento della temperatura
Quindi temperature basse —> aumento viscosità —> diminuzione diffusione longitudinale
Per miminizzare questo fenomeno fisico si può:
• utilizzare flussi elevati (ma non troppo perché se no si hanno problemi di pressione)
• utilizzare flussi viscosi
• diminuire la temperatura
Essendo un ramo di iperbole, l’impatto su H viene miminizzato quando si parla di flusso con velocità elevata (infatti diventa
una linea tangente quasi all’asse x)
Invece a flussi bassi diventa preponderante B = 2γ Dm,
Il valore del parametro B può essere espresso come dove:
γ
• = indica gli spazio i disponili per la fase mobile —> e dipende dall’impaccamento e da quanto sono omogenee tra di loro
le particelle tra loro, perché più si ha un sistema disomogeneo e maggiore sono gli spazi interparticellari che si creano in
cui può entrare la fase mobile
Dm
• = è il coefficiente di diffusione dell’analita nella fase mobile —> e dipende dalla densità e viscosità
gas cromatografia
Il coefficiente di diffusione Dm è molto rilevante nella —> perche in una mezzo gassoso ci sarà maggiore
diffusone. Invece è meno significativo in una HPLC
C = Resistenza al trasferimento di massa
di ripartizione non è istantaneo
Per instaurarsi l’equilibrio tra le due fasi ci vuole del tempo, infatti ed è più lento rispetto
alla velocità del soluto nella fase mobile
Questa parametro è quello più significativo per H
Succede che, quando il flusso della fase mobile è troppo elevato, non si ha abbastanza tempo per instaurare l’equilibrio di
ripartizione —> più veloce è la fase mobile e minore è il tempo che le fasi hanno per equilibrarsi
Infatti il la velocità di flusso è direttamente proprozionale a questo parametro
retta passante per l’origine
Viene espresso come una
Quindi qua il flusso gioco un ruolo opposto che si aveva per la Diffusione molecolare longitudinale
Questo parametro dipende da tutte le variabili che vanno a influenzare anche l’equilibrio di ripartizione:
solubilità della sostanza nelle due fasi, temperatura, viscosità,densità, quantità del liquido di ripartizion, area superficiale
Il parametro C è rappresentato dalla equazione H = C u, dove C è data dalla somma del contributo della fase stazionaria e
C = Cs + Cm
della fase mobile, quindi Cs = q k df^2 / (1 + k)^2 Ds,
Il valore del parametro Cs può essere espresso come dove:
q
• = è una costante legata alla disomogeneità della fase stazionaria
k
• = è il fattore di ritenzione
df
• = è