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FORZE DI REAZIONE DEL TERRENO E ANALISI VETTORIALE
Quando il peso del corpo viene trasferito sul piede in appoggio, vengono generate sul terreno delle forze orizzontali e rotatorie: le forze di reazione del terreno, che sono equivalenti in intensità e opposte in verso rispetto a quelle a cui viene sottoposto l'arto in carico. La misura delle forze di reazione del terreno (Ground Reaction force, GRF) viene effettuata con una piattaforma di forza costituita da una piattaforma rigida sospesa sopra trasduttori piezoelettrici. In ogni angolo si trova un set di tre sensori ortogonali tra loro, che misurano il carico verticale e le forze di taglio orizzontali. Con ulteriori elaborazioni possono essere determinati i relativi centri di pressione e i vettori delle forze di reazione del terreno. Disponendo di un'accurata definizione della posizione del centro articolare, possono essere inoltre calcolati i momenti articolari di reazione del terreno. Per assicurare un risultato accurato,necessario soddisfarealcuni aspetti tecnici. È importante che il soggetto trasferiscaspontaneamente il carico sulla piattaforma di forza con unmovimento naturale durante il cammino. La collocazionevolontaria del piede all'interno della piattaforma genera unrallentamento della velocità del cammino e introduce unmovimento dell'arto non naturale. Questo problema è evitatocamuffando la piattaforma, che deve essere coperta con lostesso materiale del pavimento stesso. Inoltre, l'attenzione deisoggetti viene minimizzata focalizzando la loro attenzione sulmuro opposto. È essenziale che il piede in esame prendacontatto completamente con la piattaforma, mentre l'altro27piede resta fuori dalla pedana. Questo implica spesso laripetizione dell'esame numerose volte prima che si raggiungauno schema corretto di contatto del piede.- Componente verticale della forza
normale del cammino di 82 m/min. presenta due picchi separati da un avvallamento. Il primo picco si verifica in risposta agli eventi di accettazione del carico durante la fase di risposta al carico. In questo momento il centro di gravità del corpo si abbassa rapidamente, azione che aumenta l'effetto di accelerazione del peso corporeo. Nella parte terminale dell'appoggio intermedio, l'avvallamento è generato dal sollevamento del centro di gravità per la rotazione in avanti sul piede vincolato al terreno. Questo avvallamento è accentuato dal momento creato dall'oscillazione dell'arto controlaterale che tende a scaricare la piattaforma di forza. Il secondo picco, che si verifica alla fine dell'appoggio terminale, indica nuovamente un'accelerazione verso il basso e l'abbassamento del centro di gravità, quando il peso del corpo è trasferito in avanti per la rotazione dell'avampiede nell'appoggio terminale. Di conseguenza,
La forza verticale sopra la linea del peso rappresenta inizialmente l'accelerazione dovuta alla caduta sull'arto e successivamente oltre l'avampiede nell'appoggio terminale.
282. Forza di taglio orizzontale
Le forze parallele alla superficie che si generano nel cammino sono definite di taglio. Le forze orizzontali si verificano quando il vettore della forza di reazione del terreno devia dalla verticale. Allo stesso modo, lo spostamento del peso corporeo da un arto all'altro crea forze di taglio orizzontali sul piano frontale. Senza un adeguato attrito tra piede e suolo, queste forze di taglio potrebbero determinare uno scivolamento e minare la stabilità dell'appoggio. L'ampiezza delle forze orizzontali in confronto al carico verticale risulta comunque di lieve entità. Al contatto iniziale si verifica spesso una forza di taglio momentanea anteroposteriore, l'azione riflette molto probabilmente l'arretramento dinamico dell'arto che
assicura una stabilità precoce sotto carico.
2.1 I Vettori
Le forze di reazione del terreno possono essere rappresentate come un singolo vettore che unisce nello stesso tempo le forze verticali, sagittali e frontali. I vettori sono calcolati dai dati che derivano dalla piattaforma di forza mediante la combinazione del carico verticale istantaneo e della forza di taglio orizzontale in un vettore somma. Il modulo del vettore è pari all'ipotenusa di un triangolo rettangolo con i cateti che corrispondono alle forze verticali e orizzontali. Il vettore interseca la piattaforma di forza nel punto di applicazione del centro istantaneo di pressione.
3. Momenti articolari
Durante l'appoggio la funzione principale dei muscoli è rappresentata dalla stabilizzazione delle articolazioni, mentre il peso del corpo avanza sull'arto che appoggia. Ogni volta che il vettore non incrocia il centro dell'articolazione si genera una forza rotatoria che determina il movimento articolare.
E viene definita come momento. Senza un'adeguata azione muscolare che la contrasti, questa forza potrebbe causare un collasso posturale durante l'appoggio. Per definire i momenti si possono usare due terminologie. La terminologia diretta dà il nome al momento in base al tipo di movimento (momento esterno) che determina se non viene contrastato. Per mantenere la stabilità è necessaria un'appropriata risposta muscolare (momento interno) che fornisce un momento di bilanciamento. La terminologia indiretta dà il nome al momento in base alla risposta stabilizzante (l'azione muscolare). Per esempio, durante la risposta al carico il vettore si trova posteriormente al ginocchio flesso, creando un momento flessorio. Per stabilizzare il ginocchio è necessaria una risposta estensoria: l'azione del quadricipite. Il momento è definito come il prodotto della forza per il suo braccio di leva (T = FxL).
Il braccio di leva articolare è
Rappresentato dalla distanza perpendicolare tra la linea di azione del vettore e il centro dell'articolazione. I dati nel piano sagittale definiscono i momenti flessori ed estensori. Le misurazioni nel piano frontale identificano le richieste di abduzione e di adduzione.
4. Centro di pressione
Il punto di applicazione del vettore di forza si trova a livello del piede, dal momento che questo rappresenta il segmento corporeo in contatto con il terreno. Questo punto è definito centro di pressione (C/P). Ogni punto C/P rappresenta la media delle forze verticali che vengono esercitate sui quattro sensori della piattaforma di forza. Il centro di pressione è correlato con il profilo plantare del piede, tuttavia la sua collocazione non identifica necessariamente la parte del piede sulla quale si esercita la massima pressione.
31 ELEMENTI DI BASE
1. Il ciclo del passo
Durante l'avanzamento del corpo, un arto funge da sostegno, mentre l'altro avanza fino al successivo appoggio; in
inizio quando il piede opposto si appoggia al terreno. L'oscillazione è il periodo durante il quale il piede è sollevato da terra e si muove in avanti. Inizia quando il piede opposto si distacca dal terreno e termina quando il piede inizia il contatto iniziale. Durante il ciclo del passo, il peso del corpo viene trasferito da un arto all'altro. Le persone normali iniziano il contatto al suolo con il tallone, ma non tutti i pazienti hanno questa capacità, quindi si utilizza il termine generico "contatto iniziale" per indicare l'inizio del cammino. In sintesi, il ciclo del passo è suddiviso in due periodi: appoggio e oscillazione. L'appoggio è diviso in tre intervalli: doppio appoggio iniziale, appoggio singolo e doppio appoggio terminale. L'oscillazione è il periodo in cui il piede è sollevato da terra e si muove in avanti.inizio con il contatto• al suolo da parte dell’altro piede e continua finché l’arto che era in appoggio inizialmente si distacca per l’oscillazione.
L’oscillazione si riferisce al tempo in cui il piede si trova sollevato per l’avanzamento dell’arto ed inizia quando il piede si distacca dal suolo.
1.3 Parametri temporali
La distribuzione dei periodi di contatto con il terreno è all’incirca del 60% per l’appoggio e del 40% per l’oscillazione.
Il cammino veloce prolunga proporzionalmente la fase di singolo appoggio riduce i due intervalli di doppio appoggio, mentre il contrario si verifica quando il soggetto riduce la velocità del cammino. In assenza della fase di doppio appoggio, si configura il modello di locomozione della corsa.
1.4 Passo e Semipasso
Il ciclo del passo è stato identificato con il termine descrittivo passo.
Il passo rappresenta l’equivalente del ciclo del passo: basato sulle azioni di un singolo arto,
Rappresenta l'intervallotra due successivi contatti iniziali dello stesso arto. Il semipasso si riferisce invece ai due arti. Ogni passo, o ciclo del passo, comprende due semipassi. In altre parole l'intervallo compreso tra il contatto iniziale dei due piedi rappresenta il semipasso.
2. Le fasi del passo
Ciascun passo contiene 8 schemi funzionali. L'analisi dello schema del cammino di un individuo mediante le fasi identifica direttamente il significato funzionale dei diversi movimenti al livello delle singole articolazioni. Ciascuna delle otto fasi del passo ha un preciso obiettivo funzionale ed è caratterizzata da uno schema di movimento sinergico per raggiungere tale obiettivo. La combinazione sequenziale delle fasi è inoltre in grado di far effettuare all'arto tre compiti di base: l'accettazione del carico, che comprende l'inizio del periodo di appoggio e utilizza le prime due fasi del passo contatto iniziale e risposta al carico.
carico;l'appoggio singolo, che comprende le due fasi successive: appoggio intermedio e appoggio terminale;l'avanzamento dell'arto, che inizia nella fase finale dell'appoggio: (preoscillazione) e continua attraverso letre fasi dell'oscillazione iniziale, intermedia e terminale;
2.1 ACCETTAZIONE DEL CARICO
La difficoltà è rappresentata dal trasferimento immediato del peso del corpo su un arto che appena terminato l'oscillazione.
Per assolvere questo compito sono coinvolte due fasi del passo.
FASE 1) CONTATTO INIZIALE 0-2% ciclo del passo 35
In questa fase l'anca è f