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RIASSUNTO:
Un’ultima osservazione la possiamo fare su i sostituenti delle arilammine, che effetti danno sulla basicità
dell’atomo di azoto? Se ho sostituenti elettron-donatori (CH , O…) in posizione O/P la pKa aumenta rispetto
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all’anilina, mentre se ho un sostituente elettron-attrattore (NO ), la basicità diminuisce rispetto all’anilina
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Preparazione delle ammine
1. Sostituzione nucleofila diretta È una sostituzione bimolecolare su alogenuri
alchilici, usando come nucleofilo l’ammoniaca.
L’ammoniaca va ad attaccare l’alogenuro alchilico
strappando un H e formando un catione. A questo
punto una seconda mole di ammoniaca va a
strappare un H legato all’azoto e si forma l’ammina
primaria + ammonio. L’ammina primaria che si è
formata è ancora più nucleofila dell’ammoniaca e
quindi sarà lei a sua volta ad andare ad attaccare
nuovamente l’alogenuro alchilico e così via fino alla
formazione di un sale quaternario. Si può quindi dire
che questa reazione non è sinteticamente utile
perché forma una miscela di quattro prodotti. Sarà
utile solo in caso io metta un largo eccesso di
ammoniaca, in questo caso prevale sempre la prima reazione, perché, anche se l’ammina primaria è più
nucleofila, l’ammoniaca è in concentrazioni molto maggiori. Lo stesso se utilizzo un grosso eccesso di
alogenuro alchilico: la reazione arriverà sempre all'ultimo prodotto, ovvero il sale quaternario.
2. La sintesi di Gabriel di ammine primarie
La sintesi di Gabriel consiste di due stadi e usa un nucleofilo che è l’anione dalla ftalimmide per sintetizzare
ammine 1° mediante sostituzione nucleofila. Il legame N—H di un’immide è particolarmente acido (pKa
=10) perchè l’anione che si ottiene è stabilizzato per risonanza dai due gruppi cabonilici vicinali. L’immide
alchilata viene poi idrolizzata con una soluzione
aquosa basica per formare un’amina 1° e un
dicarbossilato. Con una reazione acido-base si
forma un anione nucleofilo che può reagire con
un alogenuro alchilico non ingombrato in una
reazione SN2, per formare un prodotto di
sostituzione. Questo prodotto viene poi trattato con una soluzione basica e viene decomposto a formare
l’ammina e l’acido ftalico.
3. Riduzione
Le ammine possono essere preparate per riduzione
di nitro composti, nitrili ed ammidi.
Poiché il ciano-gruppo può essere inserito per reazione
SN2 a partire da alogenuri alchilici e ¯CN, questo è un
metodo in due stadi per convertire un alogenuro
alchilico in un’ammina 1° contenente un atomo di
carbonio in più Anche le ammidi sono precursori delle ammine, e tramite
riduzione si possono formare ammine primarie, secondarie o
terziaria a seconda che si parta da ammidi primarie,
secondarie o terziarie.
3. Amminazione riduttiva
L’ amminazione riduttiva è un metodo in due stadi che permette di convertire le aldeidi ed i chetoni in
ammine 1°, 2°, e 3°. Un agente riducente
tipicamente usato per questa reazione è il sodio
cianoboroidruro (NaBH CN). Il primo stadio è
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l’attacco nucleofilo di NH sul gruppo carbonile
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(aldeide o chetone), che dà luogo alla formazione
di un’immina. Il secondo è la riduzione
dell’immina per formare un’ammina. [H] vuol dire un qualunque processo riduttivo.
L’utilizzo di ammoniaca come nucleofilo porterà
esclusivamente alla formazione di ammine primarie, per
sintetizzare ammine secondarie e terziarie dovrò
rispettivamente utilizzare come nucleofili ammine
primarie e secondarie.
Reattività
La chimica delle ammine è caratterizzata dalla presenza di un doppietto elettronico non di legame
sull’azoto. Nel secondo periodo della tavola periodica si hanno coppie di elettroni di non legame nei
composti organici neutri: azoto, ossigeno e fluoro. Poiché la basicità e la nucleofilicità diminuiscono lungo il
periodo (in senso contrario dell’elettronegatività, perché meno sono elettronegativi più rendono
disponibile il doppietto), l’azoto è il più basico e il più nucleofilo.
Reazioni di ammine come nucleofili
Formazione di immine ed enammine (la vedremo quando faremo i composti carbonilici)
Formazione di ammidi (La vedremo quando faremo i derivati acidi carbossilici)
COMPOSTI CARBONILICI: aldeidi e chetoni
I composti carbonilici sono entrambi caratterizzati da un gruppo carbonilico, ovvero un doppio legame C=O,
dove il C può essere legato anche a due gruppi R (chetone) o a un gruppo R e un H (ammina).
Sono estremamente presenti in natura: monosaccaridi, disaccaridi, polisaccaridi, molte essenze, steroidi…
Due caratteristiche strutturali determinano la chimica e le proprietà di aldeidi e chetoni: