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ESEMPI TRATTI DA ESAMI DELLA GIURISPRUDENZA
Non comportano accettazione tacita dell’eredità:
● la consegna di beni ereditari da parte del chiamato all’esecutore testamentario
● gli atti di amministrazione temporale
● la richiesta di sequestro
● la proposizione di una querela per appropriazione indebita di beni ereditari
● la registrazione, la trascrizione del testamento
● la dichiarazione di successione fatta ai competenti uffici o il pagamento dell’imposta di successione
Comportano, invece, accettazione tacita dell’eredità:
● l’esperimento dell’azione di riduzione
● la proposta di contratto fatta al terzo e avente ad oggetto beni ereditari
● il conferimento di un mandato a compiere tutti gli atti relativi all’amministrazione dei beni ereditari
● l’accettazione di somme di pertinenza ereditaria
● l’esercizio dell’azione di risoluzione di un contratto stipulato dal de cuius
● la concessione di ipoteca sui beni ereditari
● la domanda giudiziale di divisione
● la riscossione di un assegno rilasciato in pagamento di un credito
● l’istanza di voltura di una concessione edilizia già richiesta dal de cuius
RICORDIAMO: se il chiamato, a qualsiasi titolo, si trova nel possesso di beni ereditari e sono
trascorsi tre mesi e senza che sia stato fatto l’inventario, allora s’intende erede puro e semplice.
Quando la dichiarazione di accettazione comprende diritti immobiliari deve essere
trascritta, ma quest’onere non ha lo scopo di risolvere conflitti con altri successori, ma è
previsto ai fini di garantire la continuità delle trascrizioni per evitare che terzi in buona fede
possano acquistare dall’erede apparante.
Va trascritta anche l’accettazione tacita tramite la trascrizione dell’atto che comporta la stessa, atto che
risulti da atto pubblico scrittura privata autenticata o sentenza emessa dal giudice che accerti l’avvenuto
acquisto dell’eredità. Esempio: Caio, senza aver accettato espressamente l’eredità di Tizio, aliena a
Sempronio un appartamento facente parte dell’asse ereditario a lui devoluto. Quindi Caio pone in essere
un atto che presuppone necessariamente la sua volontà di accettare l’eredità di Tizio, un atto che non
avrebbe diritto di compiere se non nella qualità di erede; quindi la vendita immobiliare come tale deve
essere trascritta a favore del compratore Sempronio e contro il venditore Caio, ma questa formalità (cioè
la trascrizione della vendita immobiliare come tale) deve essere preceduta dalla trascrizione del medesimo
atto non più come atto negoziale, ma come mero atto implicante l’acquisto dell’eredità a favore di Caio e
contro Tizio (per garantire la continuità delle trascrizioni).
L’accettazione dell’eredità con beneficio di inventario
Ricorre quando l’erede intende impedire la confusione tra il suo patrimonio e quello del de cuius,
circoscrivendo le conseguenze economico negative di una successione dannosa in cui le passività
superano le attività.
Mediante la separazione tra i due patrimoni ereditario e personale dell’erede, l’erede ottiene di
rispondere delle obbligazioni trasmessegli dal de cuius solo nei limiti del valore del patrimonio
ereditario.
Perchè questo istituto è stato previsto?
Perché se l’unico modo fosse stato quello pura e semplice, che provoca confusione e quindi una
responsabilità nell’erede anche con tutto il patrimonio, nel caso di eredità passiva nessuno avrebbe
accettato l’eredità e chi sarebbe diventa erede? Lo Stato.
L’intento di questo istituto è di agevolare l’accettazione dell’eredità esonerando lo Stato dal gravoso
compito della liquidazione del patrimonio ereditario.
470: Qualunque chiamato può scegliere di accettare con beneficio di inventario, anche se vi sono
divieti del testatore. è una facoltà per ogni chiamato.
È una facoltà strettamente personale, questo significa che i creditori non possono esercitare
l’azione surrogatoria per provocare un’accettazione beneficiata del debitore.
Se si tratta di una facoltà per ogni chiamato è un obbligo per il rappresentante legale degli incapaci
e persone giuridiche.
I minori hanno la possibilità di compiere personalmente l’accettazione con beneficio di
inventario entro l’anno dall’acquisto della capacità conseguente il raggiungimento della
maggiore età.
Le persone giuridiche possono chiedere il risarcimento del danno all’obbligo che non ha
osservato l’obbligo.
Forma accettazione con beneficio di inventario:
La legge richiede una forma solenne per l’accettazione beneficiata. È necessaria una
dichiarazione ricevuta dal notaio o dal cancelliere del tribunale, in mancanza di questa forma
cosi prescritta l’accettazione si considera pura e semplice tranne per incapaci e persone giuridiche.
L’accettazione beneficiata è sottoposta ad un regime di pubblicità notizia, va inserita nel registro
delle successioni ed entro un mese la dichiarazione va trascritta a cura del cancelliere nell’ufficio
dei registri immobiliari dl luogo di apertura della successione.
Non si tratta di una normale trascrizione perché:
a. Va fatta anche se nell’eredità non vi sono beni immobili, va fatta in quanto accettazione
beneficiata.
b. È una trascrizione che può esser unica anche se nell’eredità vi è una pluralità di beni
immobili
c. Va fatta nel luogo di apertura della successione, non nel registro dove sono situati gli
immobili
I termini:
se il chiamato è nel possesso: deve compiere l’inventario entro 3 mesi dall’apertura della
successione o dalla notizia della devoluta eredità e poi decidere se accettare o rinunziare nei
successivi 40 giorni: se non rispetta questi termini si considera erede puro e semplice
se prima compie accettazione: entro 3 mesi deve fare l’inventario sennò sarà considerato erede
puro e semplice
se non il chiamato è nel possesso dei beni ereditari:
se fa l’inventario entro 40 giorni accetta eredità o perde diritto
o può accettare con beneficio di inventario finchè non è prescritto il termine di accettare
o se fa l’accettazione tramite beneficio di inventario entro 3 mesi deve fare l’inventario o
sarà considerato erede puro e semplice
Gli effetti accettazione beneficiata 490 cc:
La separazione patrimonio erede e de cuius. Cosa significa nella pratica separazione dei 2
patrimoni:
in primo luogo che sopravvivono i diritti e gli obblighi che l’erede aveva verso il
defunto, proprio a causa della confusione dei patrimoni si estinguono in proporzione della
quota spettante all’erede.
In secondo luogo significa che la responsabilità patrimoniale dell’erede per i debiti
ereditari è limitata intra vires, nei limiti del valore eredità, e cum viribus ereditatis, solo
con i beni pervenuti.
Vi è una prelazione sul patrimonio del defunto dei creditori del defunto (ereditari) e legatari
possono soddisfare le loro ragioni con preferenza rispetto creditori personali erede sul patrimonio
del defunto (ereditario).
Questo è vero, ma non dispensa i creditori ereditari e legatari dal domandare la separazione
dei beni del defunto da quelli dell’erede. Perché se vogliono conservare questa prelazione
anche nel caso in cui l’erede decada dal beneficio di inventario o vi rinunzi la richiesta di
separazione è sempre utile farla.
Se è loro interesse conservarla devono chiedere la separazione. I creditori personali dell’erede
possono soddisfarsi sul patrimonio ereditario nei limiti di quella parte he rimane dopo l’estinzione
delle passività ereditarie.
Accettata l’eredità con beneficio di inventario quali sono i poteri e obblighi
dell’erede beneficiato .
L’erede beneficiato diventa amministratore del patrimonio ereditario anche nell’interesse dei
creditori ereditari e legatari ai quali deve rendere conto. Egli deve infatti mantenere la
destinazione del patrimonio ereditario alla soddisfazione dei creditori ereditari e legatari.
Potrà compiere ogni atto eccedente l’ordinaria amministrazione, se ha uno scopo conservativo o
liquidativo del patrimonio purchè autorizzato dall’autorità giudiziaria.
In questa attività dell’amministrazione del patrimonio ereditario si pone il pagamento dei debiti e
pesi ereditari.
Per il pagamento dei pesi è stabilito un termine di attesa che dura un mese, durante questo termine
l’erede deve astenersi dal procedere da pagamenti individuali perchè questo termine serve a
permettere a creditori e legatari di fare opposizione.
Possono verificarsi 2 scenari:
a. Durante questo termine di attesa viene notificata all’erede qualche opposizione: succede che
egli non può eseguire pagamenti ma deve provvedere alla liquidazione concorsuale
dell’eredità nell’interesse di tutti i creditori e legatari.
b. Se in questo termine di attesa non gli viene notificata alcuna opposizione può:
Scegliere di pagare individuale, creditori e legatari a mano a mano che si presentano
Liquidazione concorsuale dell’eredità, è funzionale a liberarsi in fretta da ogni
responsabilità. L’erede che non voglia assumersi le cure della liquidazione
semplicemente rilascia i beni ai creditori e legatari. La relativa dichiarazione va trascritta
e avviene la consegna dei beni a un curatore. In questo modo l’erede resta liberato da
ogni responsabilità e conserva il diritto all’eventuale somma che rimane una volta
soddisfatti creditori e legatari.
La separazione
La separazione: è un rimedio per creditore defunto e legatari. Lo scopo di questo istituto è di
impedire che la morte del de cuius possa rappresentare un evento pregiudizievole per i creditori e
legatari nell’ipotesi in cui i beni ereditari finiscano ad un erede a sua volta indebitato, perché con la
confusione del bene dell’ereditario e il de cuius i creditori personali dell’erede possono aggredire i
beni ereditari con pregiudizio del creditore del defunto e legatari.
Qualora sia l’erede un soggetto fortemente indebitato per evitare che sul patrimonio potessero trova
rimedio i creditori dell’erede.
Separatisti
Rispetto a questo istituto compare la figura dei separatisti sono i soggetti legittimati a chiedere la
separazione.
Oggetto separazione
Oggetto della separazione sono i beni attribuiti a titolo di erede.
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