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I fattori che creano la varietà delle imprese
Secondo la teoria microeconomica neoclassica, esisteva un solo efficiente di impresa,
all’interno di uno specifico contesto competitivo.
Il superamento di questo paradigma neoclassico si fonda sull’accettazione teoria che
la diversità delle imprese, all’interno di un contesto competitivo, è un fatto inevitabile
e strutturale.
È proprio la diversità delle imprese che contribuisce a generare una dinamica nel
contesto competitivo, fatta di innovazione e “distruzioni creatrici”, capaci di creare
nuovi mercati e fonti di ricchezza e sviluppo economico.
I fattori che influenzano la diversità delle imprese possono essere divisi in 2
categorie:
- Fattori esogeni, che influenzano l’impresa dall’esterno
- Fattori endogeni, che influenzano l’impresa dall’interno
La verità strutturale è riconducibile ad almeno 3 fattori (2 esogeni legati al contesto e
1 endogeno):
- Context specific (esogeno)
- Industry specific (esogeno)
- Firm specific (endogeno)
Context specific (contesto localizzativo)
Modelli di capitalismo
Ad influire sulle strategie è il contesto territoriale in cui opera l'impresa. Infatti
l'impresa deve tenere conto di molte problematiche, come: Il sistema politico-
istituzionale del paese in cui opera, saper istaurare rapporti con le altre imprese che
operano nello stesso contesto specifico, saper sfruttare le risorse di cui è a
disposizione il territorio altre variabili dipendenti dal contesto in cui opera l'impresa.
Industry specific (contesto settoriale)
Si riferiscono a dimensioni concettuali relative al settore di appartenenza tali da
influenzare la varietà delle imprese.
L’appartenenza ad un settore può comportare differenti decisioni in termini di:
investimento in attività knowledge intensive
- Organizzazione delle attività di ricerca e sviluppo
- Canali distributivi
- Relazioni col cliente
Firm specific
Le decisioni si possono differenziare anche a causa di differenze all’interno
dell’impresa:
- Dimensione, proprietà, risorse
Il contesto esogeno di riferimento dell’impresa: il paradigma strutturalista
L'impresa è collocata in un ecosistema, composto da numerosi attori, che
interagiscono tra loro. Tra questi fanno parte anche soggetti chiamati "stakeholder",
che avendo interesse nell'impresa, interagiscono con loro e ne influenzano le
decisioni (possono essere dipendenti, azionisti, finanziatori o anche gruppi esterni).
Le relazioni con quesiti soggetti posso avere diverse caratteristiche:
- Formabili o informali: basati so contratti scritto o interazioni face to face (di
tipo fiduciario)
- Unilaterali o bilaterali
- Con conseguenze intense o deboli
- Cooperative o competitive: le imprese possono collaborare per raggiungere un
risultato oppure competono per aggiudicarsi una risorsa scarsa
- Relazioni da cui derivano vincoli o opportunità
l’insieme di queste relazioni contribuisce a configurare la competitività dell’impresa.
Strutturalismo
È il paradigma teorico che cerca di spiegare la competitività di un’impresa in
funzione dell’ecosistema in cui viene collocata.
Con lo strutturalismo la diversità delle imprese in termini di strategica e performance
viene spiegata dalle differenze riscontrabili nell’ecosistema in cui sono collocate. Vi è
un nesso deterministico tra contesto esogeno, condotta strategica e performance
dell’impresa.
Quindi, il motivo per cui le imprese si differenziano tra loro è che sono condizionate
dal sistema istituzionale e sociale del paese.
L’analisi dell’ecosistema può avvenire su 2 livelli:
- Ecosistema localizzativo di tipo nazionale o locale
- Ecosistema settoriale
La varietà dei capitalismi nazionali
Ecosistema nazionale
Fa riferimento ai sistemi capitalistici nazionali in cui l’impresa è collocata. Ogni
sistema capitalistico nazionale crea con le proprie regole, la natura e la dinamica
delle imprese del paese.
Analisi dei più importanti capitalismi europei
Capitalismo Anglosassone
- Il Ruolo della borsa molto è fondamentale-> dal mercato finanziario le imprese
ricevono investimenti, vengono monitorate e viene usato come metodo per il
trasferimento di proprietà.
- Flessibilità del mercato di lavoro -> caratterizzato da tempi brevi. Facilità di
assunzione e licenziamento.
- Il ruolo della concorrenza tra imprese-> permette di portare innovazione. In
passato sono state attivate politiche anti-trust per evitare la collusione, e
quindi il pericolo di creare monopoli.
- Il ruolo della ricerca e sviluppo militare-> nel campo dell’industria per la
difesa, con possibili ricadute civili.
Capitalismo Tedesco
- L'importanza di alcuni settori manufatturieri-> Sono i così detti settori a scala
intensiva, si tratta di settori (chimica, automobilismo, metallurgia), dove sono
presenti imprese molto grandi, capaci di essere presenti in molti mercati
internazionali.
- La centralità della ricerca scientifica applicata a favore di queste industrie
manufatturiere-> Il capitalismo tedesco punta molto sull'innovazione,
soprattutto nelle imprese manufatturiere. Esso non si avvale soltanto di
laboratori di ricerca all'interno di queste imprese, ma anche di laboratori
universitari.
- Lavoratori rappresentati nei consigli di sorveglianza-> Nei consigli, vi è un
certo numero di rappresentanti dei lavoratori, questo è stato fatto per
diminuire la conflittualità con il datore di lavoro in modo da migliorare le
prestazioni.
- La presenza di banche così dette "miste"-> capaci non solo di erogare credito a
favore delle imprese ma anche di essere loro azioniste.
Capitalismo Francese
Si caratterizza soprattutto per il ruolo “dirigista” che lo stato assume nell’economia,
ad es:
- Nello sviluppo delle industrie-> ha incentivato finanziariamente molte
industrie dei nuovi campi manufatturieri per sviluppare la ricerca.
- Tramite la proprietà, parziale o totale, di alcune industrie-> soprattutto in
alcuni settori strategici come quello dell’utilities, comunicazioni e trasporti
- Nel proteggere gli aspetti proprietari nazionali-> Lo stato francese cerca di
proteggere le proprietà nazionali, cercando di evitare che vengano acquistate
dall’estero.
Capitalismo Italiano
Possiede delle caratteristiche che lo differenziano dagli altri capitalismi:
- Specializzazione nei campi tradizionali (alimentare, tessile, abbigliamento,
mobile, calzature)
- Dimensione medio-piccole delle imprese-> il 95% delle imprese
- Soggetto proprietario delle imprese molto concentrato, spesso riconducibile a
un nucleo familiare-> le decisioni vengono spesso prese da una sola persona.
- Le banche, non miste, non possono avere una partecipazione azionaria
rilevante
- Agglomerati di medie-piccole imprese nei distretti industriali (economie di
scala specificata) -> agglomerazione di imprese specializzate in una fase di
lavorazione, collegate tra loro dalla stessa filiera manifatturiera.
- Basso livello di ricerca e sviluppo
Modelli locali di sviluppo
L’impresa è localizzata in un’area avente caratteristiche più o men funzionali al suo
operare.
Vi sono vari criteri per identificare un modello locale di sviluppo:
- Il livello di specializzazione settoriale-> peso dominante o meno di un solo
settore economico. Si possono ad esempio trovare modelli locali fortemente