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Studi alternativi alla storiografia controllata dalla religione
Questi studiosi che vanno in Europa aderiscono a filoni di studio alternativi alla storiografia controllata dalla religione, necessaria al supporto del potere che i regimi continuano ad adottare (che si continuano a usare nei loro paesi di origine).
Giappone modello per altri stati della regione. Nel XX secolo Giappone centro culturale dell'innovazione in Asia orientale (al posto della Cina). Metodologie rankiane si diffondono anche in Cina: intellettuale Liang Quichao manifesta necessità di una rivoluzione storiografica che importi il modello filologico-critico di analisi delle fonti anche in Cina (come ha fatto Giappone). Anche ripresa del filone in cui la storia deve essere sottoposta a un controllo delle fonti a cui far riferimento. Anche in Cina si afferma la volontà di superare modello delle storie dinastico-tradizionali, avvicinandoci a una modernizzazione di studi vicina a quella giapponese, ma questa modernizzazione non segue percorso di annalisti francesi, ma resta.
La storiografia giapponese è fortemente connotata in senso giustificatorio a seconda del progetto politico che ciascuno di questi paesi segue (per Giappone storiografia giustifica suo predominio in Asia). In India 2 vie: Critica del passato imperiale per avviare processo di modernizzazione è crescita di influenza del marxismo.
In India: particolarità. Sistema accademico indiano in diretto contatto con britannici. Università inglesi permettono a indiani di formarsi nelle loro istituzioni scientifiche. Scuole innovative dal punto di vista storiografico nascono in breve tempo in India.
Il Giappone è costretto a rimettere in discussione tutta la sua storia politica. Nel dopoguerra Giappone monarchia parlamentare vicina a modello occidentale. Dibattito culturale e storiografico + rilassato. 2 filoni di studio che cercano risposta al problema del disastro nazionale causato da guerra mondiale: Critica modello politico imperiale.
di influenza marxista + teoria della modernizzazione (modello occidentale è l'unico possibile alla modernizzazione? Il Giappone può sviluppare un proprio modello di modernizzazione?)
In Cina (dopo il 1948-1949 c'è l'instaurazione del regime comunista di Mao) il processo di controllo politico continua tramite importazione dei modelli di importazione della storiografia sovietica + influenza del marxismo. Questo permette un rinnovamento di studi su strutture feudali cinesi, che avevano costituito gran parte della storia imperiale cinese. Parziale rinnovamento di studi nel dopoguerra anche in Cina.
Dopo le riforme degli anni '70-'80-'90 si apre il paese ad un'influenza da parte della storiografia occidentale. Anche in Cina (soprattutto da anni '90 in poi) progressivo interesse per ricerca di analisti. Storia sociale e culturale grande importanza in Cina. Progressivo interfacciarsi con storiografia occidentale (importazione di
modelli e insegnamenti: università cinesi reclutano e inseriscono docenti occidentali nelle loro università per importare conoscenza scientifica da Occidente). In questa campagna c'è stato anche spazio per studiosi di storia. Problema: Cina regime dittatoriale, forte controllo politico su mezzi di comunicazione e ricerca politica: limitata libertà di espressione. Storia cinese si concentra spesso sul periodo precedente all'affermazione del regime comunista (maggior libertà di espressione). Più complicato scrivere storia cinese contemporanea. Altro grande paese orientale di cui ci siamo occupati è Giappone. Entra in una fase di studi post-moderni, dà grande importanza a studi su società asiatiche. Storiografia giapponese viaggia in maniera analoga a quella europea statunitense (storia di genere, culturale e sociale si diffondono in Giappone e che hanno grande importanza anche da noi). Nuovo filone: nuova storia politica
delGiappone (contro storiografia tradizionale di anni '50-'60, più critica). Prodotto del nazionalismogiapponese, più forte. Molti stati asiatici sono comunità nazionali più o meno omogenei. IlGiappone ha popolazione quasi composta esclusivamente da giapponesi. Nazionalismo (oltre adassenza di multiculturalismo in questi paesi) influenza istituzioni universitarie e, di conseguenza,anche la storiografia.Oltre a Medio Oriente e Asia orientale ci dobbiamo occupare di storiografia russa.Dopo Pietro il Grande il punto di riferimento culturale principale dei russi è sempre stata Europaoccidentale. Assimilazione di modelli storiografici occidentali. Importanza della critica delle fonticlassiche arriva in Russia già nel tardo '700 inizio '800. Invasione napoleonica stimola una storianazionale, intesa in senso moderno (come quella in Gran Bretagna e Francia). Dunquemodernizzazione di studi in Russia secondo modello europeo. CiSono anche qui correnti di studio: riguardo all'identità a cavallo tra Europa e Asia, gli studiosi russi si dividono in due scuole: slavofila (particolarità e unicità della Russia come erede dell'impero bizantino; alterità rispetto all'occidente) e occidentalizzante (Russia in un processo di modernizzazione progressiva che la avvicinerà sempre più verso l'Occidente). Tra gli anni '60 e '80: modernizzazione istituzionale su studi storici, basato su approccio positivista, centralità di storia di istituzioni e storia politica. Affermazione del pensiero marxista (uno dei presupposti politici della rivoluzione del 1905 e poi del 1917). Fino al 1917 la storia russa non ha grandi differenze rispetto a quella occidentale. Anche università russe simili a quelle nel resto del continente. La Russia viaggia nel resto d'Europa. Con la Rivoluzione, questo finisce. Nel 1917 (Rivoluzione d'Ottobre) e nel 1953 (morte di Stalin) la Russia subisce grandi cambiamenti politici e sociali.Di Stalin) [fase totalitaria della storia sovietica]. Atene è l'istituzione universitaria; l'apocalisse si verifica nell'istituzione universitaria in questo periodo. Anche istituzioni universitarie sovietiche tra gli anni '30, '40 e '50 sono interessate da persecuzione politica attuata da Stalin.
Nei dipartimenti di storia qualche professore spariva ogni tanto. Questa atmosfera di terrore ha un'influenza sugli studi storici. Prima di scrivere qualcosa contro il regime, magari ci si pensa due volte. Legati a visione marxista (visione storica ufficiale del partito comunista sovietico). Gli storici si adeguano a questa narrazione dominante, in cui l'Unione Sovietica è all'avanguardia della rivoluzione sovietica. Grande importanza di studi sul rapporto dominante-dominati nel periodo zarista.
Provincializza la storia sovietica rispetto alla vicinanza con l'Occidente esistita in precedenza. Dibattito teorico su innovazioni storiografiche viene ridotto.
L'innovazione storiografica, sotto il peso dellapressione politica esercitata dal regime stalinista, cessa di esistere. Con la fine dell'Unione Sovietica si assiste a una parziale modernizzazione di studi storici sovietici. Anni '50 e '80 (dopo morte Stalin molti storici liberati, apertura archivi stato sovietico che permettadi ricostruire eventi della Rivoluzione). Problema della pressione politica persiste. Storia sovietica di questa fase si attiene a documenti, riducendo piano interpretativo. Se documento è prodotto dello Stato Sovietico, è vero. Lo storico deve seguire strettamente ciò che nel documento è scritto, non contestandolo. Siamo in una dittatura (e le dittature non mentono), se lo storico seguepedissequamente lo stato, non può mai essere accusato di andare contro la politica dello stesso. Approccio molto fattuale e poco critico nei confronti della storia del suo stesso paese. Segue ciò che dice lo stato. LaLa storiografia ufficiale cinese risente della stessa impostazione importata dagli anni '50. Forse più innovativi sono gli studi sul periodo pre-rivoluzionario, dove c'è maggiore libertà di ricerca (non temi politicamente caldi, o non così caldi come lo Stalinismo, la Seconda guerra mondiale). Questa costruzione ha importanza nel modo in cui ancora oggi si fa storia nella Russia post-sovietica. Non ha la stessa libertà intellettuale degli Stati Uniti o del Giappone. È un regime presidenzialista. È chiaro che questo potere ha necessità di alimentare la sua legittimità. Putin che deposita fiori sulla tomba di un caduto del 1942 è significativo della percezione degli studi storici. Lo stato controlla la storiografia russa: opera di legittimazione politica e affermazione di una verità di stato sulla storiografia del paese. Lo scopo? Produrre legittimazione del regime e del passato dello stato russo sovietico anche dal punto di vista storico. In tempiRecentemente si sono sentite alcune affermazioni che riguardano queste problematiche (Putin: responsabilità della Guerra Mondiale è della Polonia. Se i polacchi avessero permesso alla Russia di intervenire precocemente occupando territorio polacco, forse SGM non ci sarebbe stata. Ovviamente questo giustifica pretese territoriali che la Russia ha su Polonia...). Lo stesso per Crimea (territorio popolato da etnia russa). È un torto alla Russia che sia stata ceduta a Ucraina. Da anni Novanta a oggi... storiografia forse pienamente globale. Si sta trasformando il modo in cui gli storici hanno operato. Fino agli anni '70 e '80 la dimensione nazionale era il network di riferimento degli studiosi: si operava nelle istituzioni scientifico-universitarie del proprio paese (spostandosi raramente o scrivendo in lingue diverse dalla propria). Negli ultimi vent'anni, il cambiamento: diffusione globale del sapere dovuta alla digitalizzazione delle pubblicazioni, che garantisce...
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Bisogna internazionalizzarsi, non venerando ciò che succede all'estero, ma riuscire a proporci e pubblicare libri (magari in inglese) su fenomeni non solo italiani, che ci inseriscono in