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Riforma delle facoltà di lettere e filosofia
VEDI SLIDE1876-1879: riforma delle facoltà di lettere e filosofia. Assumo in Francia quella composizione rimasta in Europa fino agli anni del tardo XX secolo. La struttura delle facoltà di lettere e filologia è nata in questa fase storica in Francia e progressivamente viene allargata a tutto continente europeo.
Insegnamento della storia ha il suo posto: una delle discipline pilastro della formazione degli studenti di questo settore accademico. Ci sono particolarità: in Italia la storia è stato parente debole della filosofia per molto tempo. Conseguenze negative a livello metodologico.
A partire da anni Settanta fino a vigilia Guerra mondiale si fondano riviste scientifiche dedicate allo studio della storia. Perché importanti riviste? Costituisce un aspetto di laboratorio in cui ricercatori più giovani, storici appena formati... hanno possibilità di pubblicare qualcosa di loro. Prima di pubblicare un volume uno studioso pubblica ½.
articoli in cui anticipa in parte ciò che è contenuto la sua ricerca. Nascono le prime scuole di dottorato: scuola di formazione che trasforma persone in ricercatori. Palestre con cui si costruiscono scienziati. Figure rappresentative di questo paradigma storiografico maturato nell'800, incardinato in un manuale che si intitola "Introduction aux études historiques" (1898). Siamo nel pieno della fase evolutiva che abbiamo descritto. Definisce canone storiografico con cui opera maggior parte di storici che lavorano tra fine Ottocento e primi Novecento. Manuale definisce quali sono fasi metodologiche del lavoro dello storico secondo canone tardo Ottocentesco. Prima parte dedicata all'euristica: ricerca delle fonti e loro studio. Questa scienza ha bisogno di discipline ausiliarie per operare. Già qui si pone questione di interdisciplinarietà. Lo studio delle fonti può richiedere l'accesso a discipline ausiliarie. Scienzeausiliarie servono allo storico per capire di quali fonti si sta servendo, come recuperarle… Seconda parte manuale: metodo e analisi dei documenti. Esistono due critiche che possono essere fatte al documento: interna (veri, falsi, attendibili o non…) e critica esterna (analisi materiale della fonte). Dopo aver trovato e analizzato i documenti, passiamo a costruzione del discorso storico (scrittura vera e propria). Per loro le operazioni di scrittura devono essere indirizzate verso grandi temi propri della storiografia di fine '800 e inizio '900: le categorie di analisi (condizioni materiali, abitudini intellettuali, costumi materiali, costumi economici, istituzioni sociali, istituzioni pubbliche). Dunque discorso che deve privilegiare istituzioni politiche e che, accessoriamente, si può dedicare ad altre questioni. Dopo possiamo sintetizzare il tutto e arrivare alla fase finale: esposizione. Oggi questo manuale può sembrare banale (anche per paradigmistorici attuali). All’epoca era ilmeglio della costruzione di un discorso scientifico in ambito storiografico. Anche se giudizio distorici successivi è negativo (es. non si considera antropologia scienza ausiliaria), si codifica ilprocesso metodologico per la prima volta che uno storico deve seguire per costruire un discorso.
DUNQUE… grandi filoni visti oggi e codificazione del metodo che lo storico deve seguire percostruire un discorso storico-scientifico.
La disciplina ha i sui filoni di ricerca, suoi manuali di formazione, proprio statuto accademico…Qualcuno ha definito questa visione storiografica maturata tra fine ‘800 e inizio ‘900 a anticoregime storiografico. Si parla di crisi di antico regime storiografico. Tardo ‘800 e ptrimo ‘900 è veroche sono istituzionalizzazione della disciplina della scienza storica, ma è anche vero che sonoperiodo di rinnovamento generale di discipline: sociologia, antropologia, geografia
umana, rafforzamento di scienze economiche. Altra questione: tra fine XIX secolo e prima metà XX il paradigma scientifico positivista (che aveva ispirato la visione storiografia vista finora, basata su progetto rankiano di una storia dei fatti il più attendibile possibile) viene messa in crisi da paradigma di altre scienze che distruggono modello positivista. Paradigma scientifico positivista smantellato. La pretesa di ricostruire fenomeni nella loro oggettività cessa di essere ritenuta plausibile e diviene più incerta e fumosa. Esempio è il Paradosso del gatto di Schrödinger. Siamo nell'impossibilità di osservare direttamente alcuni fenomeni. La ricostruzione diviene difficile. Es. si sviluppa modello atomico di tipo probabilistico (abbiamo un modello che ci dica probabilisticamente come potrebbe essere, ma non ne siamo certi). Storia verso progresso / storia comprensibile verso analisi documenti producendo narrazione ditipooggettivo-fattuale… tutto questo destinato a essere smantellato da rivoluzione scientifica di fine‘800-prima metà ‘900. + nuove scienze (sociologia/antropologia) mettono in crisi centralità dellastoria politica (ossessionati da storia diplomatica di cancellerie, ma perdete di vista fenomeni socialipiù complesso – es. strutture economiche o mentalità).
Già a fine ‘800 due critici Karl Lamprecht e Emil Durkheim mettono in evidenza come storiapolitica forse non èp paradigma più giusto per comprendere storia in senso profondo. Bisognerebbeaggradare ad altri fenomeni.
Storia politica non ha senso se non si studia mentalità (Lamprecht).
Durkheim evidenzia come la questione della psicologia è mentalità sia importante per comprenderestoria di un popolo.
ISTITUZIONALIZZAZIONE DA UN LATO / MESSA IN CRISI ISTITUZIONALIZZAZIONE EVISIONE STORICA MATURATA NELL’800
DALL'ALTRO. Finché l'Europa è un modello vincente (sociale, politico, economico, storico) è difficile che queste teorie facciano breccia in accademia. Serve un trauma, affinché tutto sia rimesso in discussione. La Grande Guerra fa precipitare continente europeo in un livello di barbarie che non si immaginava più possibile. Europei di fronte al fatto che società (per loro la più progredita e avanzata) si sbriciola sotto il peso del conflitto che nel 1914-1915 devasta il continente. Tutte le convinzioni sulla società europea del XIX secolo crollano. Si crea spartiacque: politicamente e dal punto di vista della storia culturale e sociale. Queste trasformazioni hanno impatto sul rapporto tra uomo e passato. Queste visioni erano state importanti, ma minoritarie prima 1914, iniziano ad avere crescente importanza dopo fine grande guerra. Dopo fine grande guerra inizia "rivoluzione storiografica". Rivoluzione storiografica.costituita dalla storia del “Les Annales”Ciò che vedremo essere il vero elemento rivoluzionario del Les Annales è un salto di qualitàdell’interdisciplinarietà e la messa in discussione dei paradigmi ottocenteschi della storiografia.Les Annales divisa in tre grandi stagioni, che percorrono tutto XX secolo (da anni venti fino allesoglie del XXI secolo).
Les Annales importante e lunga. Ciascuna porta qualcosa di nuovo, in qualche misura, nell’ambitodelle scienze storiche che funge da paradigma per tutti studiosi della storia continentale europea.
La Francia è il cuore dell’innovazione storiografica su continente; in parallelo altra storiografia,anglo-americana (soprattutto anglo) centrata su altre tematiche (storia globale…).
I due filoni si intersecano e parlano tra loro, ma, per comodità, li analizziamo come due stradeisolate (anche se non lo sono!).
Prima generazione di annalisti costituita da Lucien Febvre e
Marc Bloch, formati nell'atmosfera della tradizione storiografica ottocentesca, messa in crisi alla fine della Grande Guerra (1^G.M.)
Primo punto di innovazione: entrambi fortemente influenzati da nuove discipline / portano influenza di nuove discipline nello sviluppo della loro concezione storiografica. Attenzione per sociologia (questione di storia e mentalità), geografia (Pierre Vidal de La blanche) e antropologia (importanza di studi su mentalità primitiva e Lucien Lévy-Bruhl).
Gli annalisti iniziano la loro attività in un'università "periferica" (di Strasburgo). Lì si possono confrontare con altro storico di origine belga, molto importante per la sua grande attenzione al lungo periodo e le trasformazioni economiche: Henry Pirenne.
Maometto e Carlo Magno: mette in discussione paradigma consolidato: momento di rottura tra mondo classico e medievale era ritenuta essere avvenuta nel 476 d.C. (cade impero romano d'Occidente.
Fine dell'antichità classica). Pirenne: non è così. Antichità classica si incentrava su unità economica: centro economico del mondo era Mediterraneo come spazio geografico-economico unificato. Vera rottura avviene solo quando questo spazio economico viene frantumato in due grandi formi: conquista musulmana dell'Africa settentrionale. Vera fine del mondo classico avviene tra il 700 e 800 d.C. (frantumazione con spazio economico del Mediterraneo in due aree). Centro economico della cristianità dal mondo musulmano al continente europeo, segnando la nascita dell'impero carolingio. Questo è importante perché sottolinea necessità di analizzare eventi nel lungo periodo (parliamo di un periodo di circa IV secolo | 476 fino 800 inc. C. Magno|. 1929: nuova rivista (riviste come laboratori di informazione), Annales d'histoire économique et sociale. Continuità tra innovazione metodologica.
(interdisciplinarietà) e antropologia, storia economica e sociale... che continuano ad avere sempre più importanza nella rivoluzione metodologica che Bloch e Febvre vogliono innescare. Forse quello che, in questo periodo, ha più importanza in questa innovazione metodologica è Bloch. Partecipò a entrambi conflitti mondiali. 1944: fucilato da nazisti in quanto membro della resistenza francese. Opere principali:
- L'isle-de-France (1913) - testo in cui Bloch sposta l'attenzione della sua storia da una dimensione di tipo nazionale a una di tipo geografico-regionale. Oggetto principale di attenzione degli storici non più nazione, ma contenitori diversi, identificati su base geografica: le regioni. Grande importanza nella storiografia francese: si legge territorio non solo dal punto di vista politico, ma anche da quello geografico-economico;
- I re taumaturghi
- I caratteri originali della storia rurale francese: si sposta
Attenzione da storia delle monarchie alla storia delle periferie e campagne. Grande importanza storia economica;
La società feudale: storia delle mentalità