
Come si svolgeranno i test di ingresso universitari per le iscrizioni del prossimo anno accademico? Tutti gli atenei italiani stanno cercando soluzioni alla seria problematica legata all’emergenza sanitaria che ha costretto tutte le comunità scolastiche di ogni ordine e grado a rimodulare la propria didattica e le prove formative previste.
Ad eccezione dei test per l'accesso programmato nazionale, di cui si conosce il calendario e sono organizzate dal MUR, il problema del reclutamento universitario si complica soprattutto per quelle facoltà ad accesso a numero chiuso locale che più di tutte le altre rendono necessari test di ingresso per determinare le ammissioni rispetto al numero di posti disponibili.
La proposta dell’Università di Pisa: decisivo il voto del diploma
A tal proposito, l’Università di Pisa sta vagliando un’ipotesi risolutiva che ha già suscitato dissensi e polemiche fra gli aspiranti iscritti, poiché l’ateneo vorrebbe rendere determinante per l’ammissione il voto di maturità. Il rettore infatti sembra escludere sia una prova in presenza sia una prova Tolc direttamente da casa che renderebbe necessari dispositivi costosi e dunque non accessibili a tutti.Per ora i diversi dipartimenti che si sono consultati hanno deliberato per lo sbarramento tramite il voto di maturità ma tutto è ancora in fase di discussione in quanto una data decisiva di approvazione potrebbe essere proprio il 29 maggio, giorno in cui si riunirà il Senato accademico.
Al voto di maturità potrebbe comunque aggiungersi anche un test di accertamento delle conoscenze come dichiara Gabriele Montani, coordinatore dell’Unione universitari-Das di Pisa: “L’adozione del voto di maturità come criterio per ammettere o meno gli studenti che escono dalle scuole superiori è già in discussione negli organi periferici dell’università. Inizialmente c’era solo il voto di maturità, poi forse si sta pensando di introdurre anche una soglia nella quale si prevede un ulteriore accertamento delle conoscenze”. Altri atenei seguiranno questo esempio?
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La reazione degli universitari: no al numero chiuso!
La risposta delle associazioni studentesche universitarie non hanno tardato ad arrivare, opponendosi nettamente all’ipotesi avanzata dall’ateneo toscano che vorrebbe rendere decisiva la votazione di maturità. Una tale proposta, secondo il parere degli studenti, sarebbe ingiusta e affatto equa in quanto “creerebbe troppe disparità tra territorio e territorio, ma anche tra i diversi istituti e scuole”.Non sono mancate quindi "controproposte" da parte degli studenti per soluzioni alternative a questa, come quella che prevede l’abolizione del numero programmato, in via del tutto eccezionale, per quest’anno accademico: “le nostre proposte prevedono l’introduzione, per quanto possibile, di test orali per la valutazione delle conoscenze, anche se ci è già stato detto di no a causa dell’elevato numero di possibili iscritti, che impegnerebbe le commissioni per oltre un mese solo per un test di accesso. L’altra nostra proposta, presa in considerazione, è la sospensione per quest’anno del numero programmato”.
Una simile ipotesi però aggiungerebbe ulteriori problemi in quanto determinerebbe una situazione di eccesso di iscrizioni rispetto al numero di posti disponibili, provocando quindi un inevitabile e svantaggioso divario rispetto agli altri atenei italiani.