
Nel giorno del Test d’ingresso di Medicina arrivano, puntuali come ogni anno, le proteste contro il numero chiuso da parte delle associazioni studentesche. E così mentre i circa 67mila aspiranti medici si apprestano ad affrontare una prova che, con ogni probabilità, inciderà in maniera decisiva sul loro futuro, altri manifestano contro un sistema giudicato iniquo e discriminatorio.
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Test Medicina 2018: gli slogan della protesta
Sono circa una cinquantina gli studenti che si sono dati appuntamento questa mattina per protestare. Tra questi gli appartenenti a Link Coordinamenti studentesco che, mostrando uno striscione con su scritto “Medici fantasma. Chi si cura del Sistema sanitario nazionale”, hanno scelto come luogo di protesta l’aula di Ortopedia dell’Università La Sapienza di Roma. Slogan diverso, ma stesso concetto, quello espresso dagli Unione degli universitari “18 anni di numero chiuso, 1 milione di studenti non festeggia” che hanno deciso di arricchire la loro protesta con tanto di regali impacchettati e posti davanti una delle aule dovè si terrà il test. A loro si unisce il Fronte della Gioventù comunista di Roma al grido di "Test d’ingresso: una selezione di classe”.Tutto sul bando Miur test Medicina 2018 >>
Test Medicina 2018: le motivazioni contro il numero chiuso
A motivare le proteste di questa mattina è Alessio Bottalico, coordinatore Link che munito di camice bianco e volto dipinto del medesimo colore ha spiegato: “Abbiamo posto l’attenzione sul numero chiuso e su come impatta sul numero dei medici: colpa di pochi investimenti sul Ssn e delle carenze delle borse di specializzazione. Un doppio imbuto per tanti ragazzi”. A farle eco Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale dell’Unione degli universitari "Quest’anno il numero chiuso compie 18 anni ma a festeggiare saranno in pochi: gli ordini professionali che traggono vantaggio dal basso numero di laureati; i baroni e i rettori, che in questi anni hanno fatto di tutto per avallare questo sistema. Il numero chiuso va cancellato tanto a livello locale quanto a livello nazionale".Manlio Grossi