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test medicina ricorso

È passato più di un mese dallo svolgimento - il 3 settembre scorso - del test d'ingresso a Medicina e Odontoiatria. Ma solo ora si entra nel vivo: il 1 ottobre è infatti uscita la prima graduatoria con le assegnazioni dei posti. E in quel momento migliaia di ragazzi hanno avuto la certezza di avercela fatta a superare lo sbarramento del numero chiuso. Molti di più, però, i delusi. Perché la concorrenza era altissima: secondo i dati diffusi dal Miur, i candidati che hanno sostenuto la prova sono stati 60.776 (su 68.694 domande pervenute). Gli idonei, quelli che hanno totalizzato i 20 punti minimi necessari per concorrere alla graduatoria nazionale e alla distribuzione dei posti disponibili, sono stati 42.745, il 70,33% del totale. Peccato che i posti disponibili erano meno di 13mila; in pratica più di 2 su 3 resteranno fuori. Anche per loro, però, una speranza ancora c'è: si chiama ricorso.

Test medicina 2019, partono i ricorsi

Già alla vigilia dei quiz, secondo un sondaggio di Skuola.net, circa 8 aspiranti matricole su 10 si erano dette pronte a fare ricorso qualora avessero visto delle irregolarità nello svolgimento della prova. Così è stato, perché dopo l'uscita della graduatoria per Medicina, in tanti hanno manifestato la volontà di formalizzare il ricorso: le segnalazioni sono state quasi il triplo rispetto allo scorso anno. Alcuni esempi? Dalla carenza di controlli sull’uso di microauricolari e smartphone in aula alla presenza di domande errate o fuorvianti, dalla violazione dell’anonimato all’errato calcolo del fabbisogno, oltre a tutta una serie di illegittimità che sono tuttora in corso di verifica, compresa la presenza di domande già pubblicate in testi di preparazione ai quiz. Tutto materiale utile per far valere le proprie ragioni. Ma come fare per procedere?

Ad aiutare i ragazzi ci ha pensato ancora una volta l'agguerrito studio legale Leone-Fell&Associati, da anni in prima linea nei ricorsi collettivi per l'accesso alla facoltà di Medicina, diventando un punto di riferimento nelle class action amministrative legate al mondo universitario. Stavolta, però, l'azione degli avvocati di Palermo (dove ha sede lo studio) non si ferma alla consulenza. È infatti in partenza un vero e proprio Tour contro il numero chiuso, che dall'8 al 17 ottobre toccherà varie città d'Italia, permettendo agli studenti delusi di capire come potersi iscriversi ugualmente alla facoltà dei propri sogni.

La prima tappa è prevista l'8 ottobre a Palermo. Il giorno dopo - 9 ottobre - sarà la volta di Catania. Dopodiché di passerà al 'Continente', con le tappe di Catanzaro (11 ottobre), Napoli (15 ottobre) e Roma (17 ottobre). Qui, dopo essersi registrati agli incontri, gli avvocati dello studio Leone-Fell incontreranno i potenziali ricorrenti per spiegare loro le campagne legali portate avanti dallo studio, illustrare le varie modalità di ricorso, far conoscere di persona i legali che li patrocineranno.

Test Medicina 2019: come funzionano i vari tipi di ricorso

In attesa che gli "assegnati" completino la procedura per l'immatricolazione e che i "prenotati" diano uno sguardo agli scorrimenti, che cominceranno da mercoledì 9 ottobre, chi ha notato infrazioni durante la prova può già cominciare a fare ricorso al Tar: dal giorno della prova c'è tempo due mesi per presentare la richiesta. L'importante è capire a quale tipologia di istanza affidarsi. Tutto dipende dai motivi del ricorso. Sono diverse, infatti, le strategie attuabili.

Ad esempio, il ricorso individuale è una strada percorribile se si ha conseguito un punteggio prossimo alla soglia di ammissione, se si ha subito un'irregolarità riconducibile solo alla propria persona e all'aula in cui si è svolto il test oppure se in fase di correzione sono state segnate 'errate' domande considerate fuorvianti dagli avvocati.

C'è poi il ricorso collettivo, assieme ad altri studenti, avanzabile solo se si ha conseguito un punteggio superiore ai 20 (la soglia d'idoneità) e se c'è stata una violazione del principio dell'anonimato dei questionari o, ancora, per la mancanza di controlli sia in fase di accesso che durante la prova nonché per la presenza di quesiti rintracciati nei libri di preparazione specializzati.

Infine il ricorso cumulativo, che si muove su un doppio binario, chiedendo di rivedere la posizione dello studente relativamente al test di quest'anno ma anche di quelli eventualmente sostenuti negli anni passati (qualora il ricorrente si sia poi iscritto a una facoltà con esami presenti anche nel piano di studi di Medicina o Odontoiatria), per tentare l'iscrizione direttamente dal secondo anno in poi.

Data pubblicazione 8 Ottobre 2019, Ore 17:00
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