
Lezioni obbligatorie, programmi ministeriali, due appelli nazionali e infine una graduatoria che decide chi potrà restare in corsa. Il semestre aperto di Medicina 2025-26 ha cambiato radicalmente l’accesso alle facoltà di area medica, trasformando l’attesa in un impegno continuo.
Dal 1° settembre le matricole sono immerse in Biologia, Chimica e Fisica, tre mesi intensi che sfociano negli esami di novembre e dicembre: prove standardizzate, identiche in tutte le sedi, con regole ferree e margini di manovra ridotti al minimo.
Un banco di prova che misura la preparazione, certo, ma anche la capacità di reggere un calendario serrato e procedure pensate per mettere tutti sullo stesso piano.
Indice
Lezioni, appelli e graduatoria: le date di Medicina 2025-26
Il semestre aperto di Medicina, come detto, ha una scansione precisa. Le lezioni, iniziate il 1° settembre, si protraggono fino al 30 novembre con tre insegnamenti da 6 CFU ciascuno.
Poi il passaggio agli esami: primo appello il 20 novembre, seconda chance il 10 dicembre 2025, fino al 12 gennaio 2026, data in cui sarà pubblicata la graduatoria nazionale. Da lì scatteranno immatricolazioni e scorrimenti, mentre per chi resterà escluso si aprirà la strada dei corsi affini, con calendario a parte tra febbraio e marzo.
Qui un approfondimento con tutte le date utili.
Tre prove in un solo giorno
Non c’è possibilità di scegliere i tempi: gli studenti affrontano nello stesso giorno Chimica e propedeutica biochimica, Fisica e Biologia, ognuna con 31 quesiti da svolgere in 45 minuti.
La struttura è mista – 15 domande a scelta multipla e 16 a completamento – e la valutazione risponde alle seguenti regole di assegnazione: +1 punto per risposta corretta, -0,10 per errore, 0 per omissione.
La soglia minima è fissata a 18/30 per ciascuna disciplina. Questo vuol dire che un esame brillante non compensa un’insufficienza, basta un singolo voto sotto la soglia per uscire dal percorso.
L’obbligo del banco fisso
La regola ministeriale taglia corto su ogni interpretazione: anche chi sostiene una sola prova deve rimanere in aula fino alla fine di tutte e tre. Nessuna deroga, nessuna uscita anticipata. Le prove sono parte di un’unica sessione nazionale, e la permanenza in aula serve a garantire condizioni identiche per tutti.
Tra un esame e l’altro sono previsti 15 minuti di intervallo, che però decorrono solo dopo i tempi aggiuntivi concessi agli studenti con DSA: in pratica, le pause possono allungarsi fino a mezz’ora.
Frequenza obbligatoria e controllo presenze
Il semestre aperto è quindi un periodo di valutazione, ma ciò non toglie che sia anche un corso universitario a tutti gli effetti.
La frequenza è obbligatoria, come stabilito dal DM 418/2025 in recepimento delle direttive europee: non bastano dispense o registrazioni, ogni università deve predisporre un sistema di rilevazione delle presenze, dalla firma quotidiana al badge elettronico.
È una regola sostanziale, perché senza frequenza il semestre risulta nullo. Non è quindi pensabile “prepararsi da soli” evitando l’aula: l’esperienza diretta con docenti e lezioni resta parte integrante della selezione.
Punteggi, graduatoria e corsi affini
Il punteggio massimo raggiungibile è di 93 punti complessivi (31 per ogni esame). Ma superare la soglia minima non basta: a gennaio, la graduatoria nazionale deciderà chi avrà un posto effettivo a Medicina, Odontoiatria o Veterinaria.
Per chi non entrerà in classifica, resta comunque il riconoscimento dei crediti maturati e la possibilità di proseguire nei corsi affini indicati in fase di iscrizione – da Biotecnologie a Scienze biologiche, fino a Farmacia o alcune Professioni sanitarie.
La preparazione: programmi e simulazioni
I syllabi ministeriali rappresentano il punto di partenza obbligato per capire il possibile programma d'esame: definiscono, infatti, con precisione gli argomenti di Biologia, Chimica e Fisica che entrano nelle prove.
A questi, in ottica preparazione, si può aggiungere l’allenamento pratico, fatto di quiz e simulazioni. Non esistono banche dati ufficiali pubbliche, ma editori e piattaforme propongono esercizi costruiti sulla falsariga dei vecchi test e dei programmi ministeriali. Sono strumenti preziosi non tanto per “indovinare” le domande, quanto per abituarsi alla gestione del tempo, all’equilibrio mentale e alla continuità di concentrazione che gli esami richiederanno.
Qui di seguito i link ufficiali ai programmi ministeriali: