
I 30 anni rappresentano un’età di mezzo in cui si iniziano a fare bilanci e progetti per il futuro. A causa della precarietà sono tanti i giovani in Italia che non solo non riescono ad avere una stabilità ma, in molti casi, non hanno ancora le idee chiare sulla strada da percorrere. Tanti quindi, dopo essersi scontrati con lavori saltuari e remunerazioni non soddisfacenti, decidono di iscriversi all’Università con la speranza di raggiungere possibilità professionali più stabili e allettanti. Quando però la facoltà presa in considerazione è quella di Medicina e Chirurgia i dubbi si infittiscono a causa del percorso di studi decennale che prevede. Se da una parte è indiscusso che il corso di laurea in Medicina è fra i più lunghi in assoluto, è altrettanto vero però che la possibilità di un inserimento professionale stabile e le alte remunerazioni a cui la professione di medico dà accesso sono fattori che hanno un peso notevole in una scelta simile. Vale la pena allora iscriversi a Medicina a 30 anni o è un azzardo troppo impegnativo? Ecco i pro e i contro di una scelta così difficile e impegnativa.
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I vantaggi di iscriversi a Medicina anche a 30 anni
Immatricolarsi a 30 anni a Medicina è sicuramente una scelta coraggiosa che richiede molto impegno e costanza ma non per questo è allo stesso tempo una scelta fallimentare. Nei vari forum online (ad esempio “Futurimedici.com” e “Quora.com”) è possibile infatti leggere testimonianze, dirette o indirette, di chi ha avuto il coraggio di intraprendere una strada simile molti anni dopo aver conseguito il diploma e a distanza di tempo non se ne pente.Se è innegabile che una scelta simile spaventa abbastanza, le opinioni degli utenti, molti dei quali studenti adulti di Medicina, ritengono realizzabile un progetto a lungo termine di questo tipo se intrapreso per passione per le materie e per la futura professione di medico. Se infatti è innegabile che la paga di un medico, dopo la specializzazione, sia abbastanza alta, le opinioni positive di studenti ed ex studenti si soffermano sulla motivazione personale e non sul solo aspetto economico, anche perché se fosse solo questo il motivo di una simile scelta, si rischierebbe negli anni di abbandonare gli studi. La motivazione e la passione sono dunque gli elementi che non devono assolutamente mancare per iscriversi a Medicina dato che si tratta di uno dei corsi di laurea non solo più lunghi ma anche più difficili e intensi se si considerano anche i laboratori e i tirocini obbligatori. Immatricolarsi a Medicina a 30 anni insomma non costituisce un problema così insormontabile: “Meglio un rimorso che un rimpianto” scrive un utente su Futurimedici.com, aggiungendo inoltre che non c’è niente di più gratificante che “vivere con una delle più grandi soddisfazioni della vita: aver fatto della tua passione il tuo mestiere, ed essere stanco morto ma felice!”.
Insomma iscriversi a Medicina a 30 anni non costituisce un problema di per sé se si è sostenuti da una forte passione alla base, come sottolinea, nello stesso forum, anche un altro utente che da adulto ha intenzione di tentare una simile strada: “Credo che chi inizia medicina un po’ tardi è più per passione che in vista di carriera e futuro lavoro, il percorso di studi è lungo, io ho deciso di provare e poi affrontare i problemi man mano che si presentano..e soprattutto procedere a tappe..la prima è il test di ammissione che lo farò tra un anno per prepararmi bene. La seconda tappa sarà dare gli esami ogni anno..vedrò dove arrivo. Ovviamente la massima aspirazione rimane quella di poter esercitare la professione. Non è mai troppo tardi per inseguire un sogno, me lo ripeto sempre”.
È troppo tardi per immatricolarsi a Medicina a 30 anni? I contro
Ovviamente prima di intraprendere una strada così lunga si devono considerare diversi aspetti fondamentali di natura pratica. Il corso di laurea in Medicina infatti, sia per la durata complessiva sia per la difficoltà degli esami e per l’obbligo di frequenza delle lezioni e dei tirocini, richiede un investimento di tempo considerevole. In media concludere il percorso di studi, completando anche la specializzazione, richiede circa dieci anni o poco più se si è fuori corso.Un impegno così intenso è chiaro che non lascia molto spazio per dedicarsi nel frattempo ad altri lavori: difficilmente quindi sarà possibile mantenersi gli studi in modo autonomo. Per questo motivo, anche le prospettive economiche a cui dà accesso la professione di medico, sono ridimensionate se si pensa che durante il percorso di studi in Medicina è quasi impossibile riuscire a conciliare lo studio con un altro lavoro. A chiarire bene questo aspetto è proprio un utente sul forum online “Quora.com”: “Se la motivazione è solo ed esclusivamente di avere buone prospettive lavorative, ti direi che non ha senso. Come ben sai, un percorso in medicina richiede almeno 10 anni (10 se fai la specializzazione, ma non so quanto sia necessaria), dopo i quali faresti il medico, se ti fai due conti il gioco non vale la candela in termini monetari”.
Insomma, anche se la professione di medico è soddisfacente per la futura stabilità del lavoro e per l’aspetto economico, è importante considerare che una tale condizione di vita, iscrivendosi a Medicina a 30 anni, sarebbe raggiungibile solo verso i 40 anni o poco più tardi se si è fuori corso.