Concetti Chiave
- La metamorfosi è un tema ricorrente nell'arte, dalla letteratura alla scultura e pittura, con origini che risalgono all'epoca classica.
- In epoca barocca, la metamorfosi rifletteva i cambiamenti scientifici e cosmici, con artisti come Marino e Bernini che esploravano questo tema attraverso opere come "Apollo e Dafne".
- La pittura barocca e moderna, con artisti come Caravaggio e Dalì, ha interpretato la metamorfosi attraverso rappresentazioni che suggeriscono trasformazioni, come nel mito di Narciso.
- La trasformazione interiore e il cambiamento, come illustrato da Kafka e Bulgakov, mostrano la metamorfosi non solo come un processo fisico ma anche psicologico e sociale.
- Nella cultura moderna, la metamorfosi è presente in opere come "Harry Potter", e rappresenta cambiamenti radicali nella vita quotidiana e nelle abitudini umane.
Tema sulla metamorfosi
La metamorfosi è da sempre uno dei temi più ricorrenti nella letteratura, tuttavia il concetto non è esclusivo di questa sfera artistica ma viene ripreso anche nella scultura e nella pittura.
Le prime testimonianze risalgono all’epoca classica: già Omero, nell’Odissea, descrisse come la maga Circe era solita trasformare gli uomini in porci e più tardi, in epoca romana, il tema della metamorfosi venne ripreso dal poeta Ovidio che raccontò miti e leggende incentrati su di essa, come la trasformazione di Dafne in lauro, di Narciso in fiore o di Aracne in ragno.
In epoca barocca venne attribuita moltissima importanza a questa tematica; in un periodo in cui le scoperte scientifiche e cosmiche causarono il disfacimento e la ricostruzione del mondo in forme del tutto nuove, fu possibile riportare, metaforicamente, questo mutamento nell’arte attraverso la metamorfosi. Giovan Battista Marino, riprendendo i passi classici di Ovidio, descrisse la trasformazione della giovane Dafne in Lauro, costretta a scappare dal suo inseguitore, il dio Apollo, follemente innamorato di lei. Il mutamento della fanciulla avviene dal basso: prima i piedi diventano radici, poi il busto corteccia ed infine le braccia fronde, il mutamento è quindi verticale e sinuoso, conforme con lo stile barocco. Anche Gian Lorenzo Bernini, scolpisce nel complesso “Apollo e Dafne” questa scena; i corpi sono sensuali e avvolgenti e pure qui la trasfigurazione è lineare.
Nella pittura barocca il tema della metamorfosi viene trattato da Caravaggio, anche se in forma meno esplicita. Egli dipinge Narciso mentre si osserva in un laghetto, un attimo prima della sua morte con conseguente trasformazione in fiore. In questo quadro non è raffigurato il vero e proprio mutamento del giovane ma ciò che lo precede, e conoscendo il mito, siamo in grado di immaginare il seguito. Lo stesso episodio viene successivamente ripreso dal pittore catalano Salvador Dalì nel 1937, che invece ritrae Narciso sia prima della metamorfosi che dopo. A sinistra del quadro è riconoscibile il ragazzo che si specchia nell’acqua, viene rappresentato con colori caldi e coinvolgenti, mentre a destra è dipinta una mano, con toni molto più freddi, che sorregge un uovo, dal quale nasce un fiore, un narciso. In epoca più vicina alla nostra, quindi, l’amore per questa tematica non è andato perduto e rimane un caposaldo dell’arte in ogni sua sfaccettatura.
Il famoso scrittore boemo Franz Kafka ne “La metamorfosi” del 1915, raccontò la trasformazione del protagonista Gregor Samsa in scarafaggio. Il giovane deve adattarsi alla nuova vita, viene estraniato dalla famiglia e tutti pensano che Gregor scarafaggio non sia capace di capire, ragionare e provare sentimenti, ciò porta alla morte del personaggio, che lascia la terra solo e incompreso.
La metamorfosi degli esseri è tuttavia presente in letteratura anche in modo secondario e non così evidente come nel racconto di Kafka. Ne è testimone il romanzo “Il maestro e Margherita” di Michail Bulgakov nel quale il Diavolo e il suo seguito terrorizzano gli abitanti di Mosca. Questi personaggi, per creare più confusione possibile, assumono spesso forme e aspetti diversi, in particolare il demonico gatto Behemot che prende sembianze umane per intrufolarsi senza essere osservato in luoghi pubblici.
Parallelamente allo scritto di Bulgakov, questa volta con l’artista olandese Escher nel 1939, viene rivisitata l’idea di metamorfosi nelle stampe “Metamorphosis”. Vengono raffigurate diverse trasformazioni orizzontali, rese evidenti grazie all’aiuto di effetti ottici, che testimoniano il passaggio di elementi come api, in uccelli e poi in pesci, o di uccelli in blocchi e a loro volta in città.
Se si prende in considerazione uno dei film più celebri di questo secolo, Harry Potter, sono evidenti anche qui i principi della metamorfosi: i maghi sono in grado di trasformare sé stessi, altri e perfino oggetti in qualcosa di assolutamente nuovo ed astratto, solo grazie all’uso della magia, riconfermando ancora una volta l’attualità di questa tematica, che invece risale a migliaia di anni fa.
Oggigiorno il termine, usato comunemente, non fa più riferimento all’età classica: la metamorfosi non è necessariamente fisica, bensì può avvenire anche come cambiamento dell’anima di una persona; conserva tuttavia la sua accezione in ambito artistico, che permette rappresentazioni chiare e ricche di significato.
Anche noi nel nostro quotidiano siamo interessati dalla metamorfosi: siamo soggetti allo scorrere del tempo, invecchiamo, ingrassiamo o dimagriamo, mutando più o meno drasticamente, il nostro aspetto fisico. La metamorfosi però può essere vista anche come un cambiamento radicale nello stile di vita, nel modo di pensare o nelle nostre azioni.
In particolare in questo periodo buio e di crisi che stiamo vivendo, siamo stati costretti a modificare le nostre abitudini, a dimenticare per un tempo indefinito le libertà che abbiamo sempre ritenuto ovvie, forse anche scontate. Abbiamo subito una metamorfosi da un giorno all’altro e tutti ne siamo stati violentemente coinvolti. Non siamo ancora in grado di capire fino a che punto le nostre vite saranno sconvolte, né fino a quando dovremo vivere in questo modo, possiamo solo aspettare e solo alla fine capiremo veramente come siamo mutati e come è mutato ciò che ci circonda.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine storica del tema della metamorfosi nella letteratura?
- Come viene rappresentata la metamorfosi nell'arte barocca?
- In che modo la metamorfosi è presente nella letteratura moderna?
- Quali artisti moderni hanno esplorato il tema della metamorfosi?
- Come si manifesta la metamorfosi nella vita quotidiana e contemporanea?
Il tema della metamorfosi ha origini nell'epoca classica, con Omero nell'Odissea e Ovidio in epoca romana, che raccontarono miti e leggende incentrati su trasformazioni.
Nell'arte barocca, la metamorfosi è rappresentata in modo sensuale e avvolgente, come nelle opere di Giovan Battista Marino e Gian Lorenzo Bernini, che descrivono trasformazioni lineari e sinuose.
Nella letteratura moderna, la metamorfosi è presente in opere come "La metamorfosi" di Franz Kafka, dove il protagonista si trasforma in scarafaggio, e "Il maestro e Margherita" di Michail Bulgakov, con personaggi che cambiano forma.
Artisti moderni come Salvador Dalì e M.C. Escher hanno esplorato la metamorfosi, con Dalì che rappresenta Narciso prima e dopo la trasformazione, ed Escher che crea stampe con trasformazioni orizzontali.
Nella vita quotidiana, la metamorfosi si manifesta come cambiamenti fisici e di stile di vita, e in tempi di crisi, come adattamenti forzati delle abitudini e delle libertà personali.