Concetti Chiave
- La follia è un tema storico nella letteratura e filosofia, precedendo l'interesse medico.
- Ariosto con "L'Orlando Furioso" esplora la follia come conseguenza di passioni amorose.
- Foucault analizza l'accettazione sociale della follia nel passato, distinguendola da quella letteraria.
- Bachtin descrive la Carnevalizzazione come momento di fusione tra normalità e follia accettata pubblicamente.
- Oggi, la follia è riconosciuta come malattia psichiatrica, trattata con rispetto e cura, senza stigmatizzazione.
Le varie tappe attraversate dal concetto di follia sono l’immaginazione, fantasia, delirio e malattia psichica.Forme queste che hanno dimostrato come la follia sia stata sempre una caratteristica nella vita umana, la follia è stata spesso causa di atroci sofferenze, se non torture, e di isolamento e reclusioni degli uomini che ne soffrivano.
Nel campo letterario Ariosto fu il primo che con il suo poema “L’Orlando Furioso”mise al centro della vicenda la pazzia,scatenata dal folle amore per Angelica.
Tuttavia anche la società medievale sin da allora già si interrogava sul tema della follia umana!
A proposito di ciò Foucault(antropologo e filosofo francese del 1900) dimostrò come la follia veniva accettata nella quotidianità nonostante la diversità la mantenesse a distanza.
Lo studioso Segre distingue due tipi di follia: popolare e letteraria; sottolineando come Foucault abbia preso in esame solo quella popolare al contrario di ciò che avveniva nelle follie d’amore che riguardavano solo i ceti più alti e non solo i plebei.
All’inizi del ‘900 possiamo riconoscere, grazie a Bachtin, un momento di normalità-follia, con la Carnevalizzazione ovvero nelle feste in cui sfrenatezza, il delirio erano consentite e ammesse dall’ordine pubblico e dalla chiesa.
In altre parole era la manifestazione di una realtà differente, opposta a quella reale.
Grazie a queste feste entra in scena il Fool classico personaggio della comicità medievale così facendo si da vita ad una visione emblematica e confusa della follia.
A questo proposito Erasmo intende dimostrare come ogni nostra azione, pensiero, sbaglio o abitudine sono frutto della follia che ci domina senza alcuna distinzione.
Io sono d’accordo con Erasmo se come follia intendiamo la scelleratezza, l’euforia di una persona e non la malattia psichica che come ci dimostra la medicina è ben altro..
Credo che ognuno di noi abbia pizzico di follia che in un momento specifico agisce dentro di noi e ci stupiamo di fronte alle nostre reazioni, alle nostre soluzioni..la follia fa parte di tutti e non va isolata.
Ai giorni nostri il termine pazzo è caduto in disuso fortunatamente e grazie a questo non si tende più discriminare chi soffre di una patologia mentale me quella malattia che va sotto il nome di malattia psichiatrica e che coinvolge l’essere umano nei suoi comportamenti e nei suoi pensieri è riconosciuta come una malattia e chi ne soffre viene curato e assistito.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo della follia nella letteratura e nella filosofia?
- Come viene rappresentata la follia nel poema "L'Orlando Furioso" di Ariosto?
- Qual è la distinzione tra follia popolare e letteraria secondo Segre?
- Come viene percepita la follia nella società contemporanea?
La follia è stata un tema centrale nella letteratura e nella filosofia, esplorata come immaginazione, fantasia, delirio e malattia psichica, dimostrando la sua presenza costante nella vita umana.
Nel poema "L'Orlando Furioso", Ariosto mette al centro la pazzia scatenata dal folle amore per Angelica, evidenziando la follia come tema letterario.
Segre distingue tra follia popolare e letteraria, sottolineando che Foucault ha esaminato solo la follia popolare, mentre le follie d'amore riguardavano i ceti più alti.
Oggi, il termine "pazzo" è caduto in disuso, e la malattia psichiatrica è riconosciuta come una condizione medica, con chi ne soffre che riceve cure e assistenza.