Concetti Chiave
- Le nuove tecnologie hanno trasformato la percezione di sé stessi e la vita quotidiana, riducendo il ricorso a documenti cartacei.
- Internet ha cambiato il modo di pensare, sostituendo l'esperienza personale con ricerche online in database di conoscenze collettive.
- L'attenzione e la profondità del pensiero si sono ridotte, influenzando il senso del sé e portando a una spersonalizzazione individuale.
- La dipendenza da informazioni online può provocare una forma di veglia simile a un sogno, compromettendo la capacità di essere attenti.
- L'essere umano rischia di essere visto come una macchina astratta di informazioni, anziché una creatura corporea e mortale.
In questo tema svolto di italiano si vuole fare un'accurata riflessione sulle nuove tecnologie e di come queste abbiano comportato una nuova percezione di sé stessi, del cambiamento della vita quotidiana delle persone. Si descrive come le nuove tecnologie abbiano veramente cambiato il mondo e la visione di quest'ultimo. Oggi funziona tutto mediante le nuove tecnologie e funziona tutto meno in correlazione ai documenti cartacei.
Le nuove tecnologie e la perdita di se stessi
In questa nuova era, nella quale ogni individuo ha accesso alle nuove tecnologie, internet ha cambiato il nostro modo di pensare e la percezione dell'essere umano come persona senziente e “fatta di carne e sangue”.
Le conoscenze di ogni uomo non derivano più dall'esperienza di ognuno, ma da una ricerca nel web e quindi nell'insieme sterminato di conoscenze che durante gli ultimi vent'anni si sono accumulate nel database della sapienza comune.
“Ora faccio quasi tutte le mie ricerche online e leggo solo sul computer” ammette Nicholas Carr, scrittore, in una riflessione riportata dalla rivista americana online Edge nell'ambito della riflessione riguardo a quanto la tecnologia ha cambiato il nostro modo di pensare.

Qualsiasi azione che normalmente, in passato, richiedeva un supporto cartaceo dal quale apprendere informazioni si è ridotta ad una mera illusione di ricerca, che in definitiva consiste nel digitare parole su di una tastiera e aspettare che un enorme cervello cerchi le nozioni e le corrispondenze che si stanno cercando.
In questo modo, però, tendiamo a non prestare attenzione alle informazioni che ci vengono fornite, ma ci fidiamo di quelle offerteci dai nostri siti preferiti. Problema: “dato che la profondità del nostro pensiero è direttamente collegata all’intensità dell’attenzione, a mano a mano che ci adattiamo a internet i nostri pensieri diventano probabilmente sempre meno profondi” (Nicholas Carr).
Questa diminuzione dell'intensità dell'attenzione fa sì che “internet influisca sul senso del sé, e lo fa a un livello profondo e funzionale. In molte situazioni le persone perdono la capacità di essere agenti attentivi, e di conseguenza il loro senso del sé risulta indebolito” (Thomas Metzinger, filosofo).
Questa forma di stato soggettivo debole può inoltre creare una forma lieve di spersonalizzazione: “una forma di veglia [...], un misto di sogno, demenza, ebbrezza e infantilizzazione” (Thomas Metzinger).
La spersonalizzazione dell'individuo è atta a negare la natura biologica dell'essere umano che, invece di “ creatura corporea mortale e confusa”, diventa sempre di più una “macchina astratta e immortale per produrre informazioni” (Jaron Lanier, musicista e informatico).
Questo processo, a mio avviso, si può riassumere citando Sam Harris, neuroscienziato: “Ma anch’io, se voglio rispondere alla domanda “conosci te stesso?”, devo andare a cercare su internet”.
Domande da interrogazione
- Come le nuove tecnologie hanno cambiato la percezione di sé stessi?
- Qual è l'impatto di internet sulla profondità del pensiero umano?
- In che modo internet influisce sul senso del sé?
- Quali sono le conseguenze della spersonalizzazione causata dalle nuove tecnologie?
Le nuove tecnologie hanno alterato la percezione di sé stessi, trasformando l'essere umano da "creatura corporea mortale e confusa" a una "macchina astratta e immortale per produrre informazioni", come descritto da Jaron Lanier.
Internet ha ridotto la profondità del pensiero umano, poiché la nostra attenzione è meno intensa, portando a pensieri meno profondi, come evidenziato da Nicholas Carr.
Internet influisce sul senso del sé a un livello profondo e funzionale, indebolendo la capacità delle persone di essere agenti attentivi e, di conseguenza, il loro senso del sé, secondo Thomas Metzinger.
La spersonalizzazione causata dalle nuove tecnologie può portare a una forma lieve di spersonalizzazione, descritta come un misto di sogno, demenza, ebbrezza e infantilizzazione, come affermato da Thomas Metzinger.