Concetti Chiave
- La masseria delle allodole è un romanzo di Antonia Arslan, pubblicato nel 2004, finalista al Premio Campiello e vincitore del Premio Stresa, che tratta il tema del genocidio armeno.
- La trama del romanzo segue la famiglia Arslanian, che cerca di sopravvivere ai rastrellamenti del governo turco nel 1915 rifugiandosi nella masseria delle allodole, ma viene tragicamente scoperta dai soldati.
- Antonia Arslan, nata a Padova nel 1938, è un'importante scrittrice italo-armena e accademica, nota per i suoi contributi alla letteratura italiana e alla storia armena.
- Il genocidio armeno vide la morte di circa 250.000 armeni, causato da un'ostilità crescente dell'Impero Ottomano e dei curdi, culminata con l'ordine di arresto emesso il 24 aprile 1915.
- Il contesto storico del genocidio armeno include la difficile convivenza con i musulmani e la doppia tassazione imposta dagli Ottomani e dai curdi, aggravata dalla politica dei Giovani Turchi.
Appunto di Italiano sul romanzo La masseria delle allodole, biografia dell'autrice italo-armena Antonia Arslan e storia del genocidio armeno.
Indice
La masseria delle allodole
La masseria delle allodoleè un romanzo di Antonia Arslan, edito da Rizzoli e pubblicato nel 2004. Il libro è stato finalista del Premio Campiello e ha vinto il Premio Stresa del 2004. La masseria delle allodole divenne film nel 2007 per mano dei registi i Fratelli Taviani. Il tema è il genocidio armeno, in particolare su un nucleo familiare di armeni, gli Arslanian, che vissero in Anatolia nel 1915 e furono vittime dei rastrellamenti avvenuti da parte del governo (turco).
La trama di La masseria delle allodole
Siamo nel 1915, la Prima guerra mondiale è ormai iniziata. Tutto comincia quando il padre muore e la famiglia passa nelle mani del secondogenito, poiché il primo si trova in Italia da quando ha deciso di seguire il suo sogno: fare il medico. Yerwant, il primogenito, però, giunta la notizia della perdita, inizia a progettare di tornare in soccorso dalla sua famiglia. Purtroppo, prima del suo arrivo, la sua famiglia, insieme ad altre armene, è convocata in prefettura. Reduci delle tragedie del passato, il secondogenito intuisce che è meglio nascondersi. Giungono quindi tutti insieme nella masseria delle allodole, sperando di non venire scoperti presto. La masseria delle allodole era una villa in campagna ricostruita dai fratelli per trovare un po’ di pace e un luogo felice dove ricongiungersi, fare festa e mangiare insieme all’arrivo dei parenti che avevano lasciato l’Armenia. Certo non si immaginavano a cosa sarebbe servita quel giorno. La loro casa, intanto, rimane vuota e preda delle razzie di un gruppo di soldati che, presto, scopriranno il rifugio della famiglia. Irrompendo nella masseria uccideranno tutti gli uomini, prevedendo che le donne sarebbero servite successivamente: obbligate a lasciare l’Armenia, verranno portate in un posto segreto nel deserto e questo terribile viaggio occuperà tutte le pagine successive. Un luogo infernale, in cui donne e bambine verranno violentate e fatte prigioniere, altre uccise. Le mogli dei fratelli della famiglia, invece, quel giorno riescono a scappare e decidono di aiutare le loro compagne rapite. Riusciranno nel loro intendo ma il racconto termina con un flashforward: nessuno tornerà più nel paesino nativo.
Antonia Arslan: l’autrice del romanzo
Antonia nasce a Padova nel 1938, il padre armeno, la madre italiana, daranno alla luce una delle scrittrici e accademiche italiane più importanti di sempre. Scrisse Dame, droga e galline. Il romanzo popolare italiano fra Ottocento e Novecento e Dame, galline e regine. La scrittura femminile italiana fra 800 e 900, fanno di lei, infatti, professoressa di letteratura italiana presso l’Università degli studi di Padova. La masseria delle allodole non è il primo scritto riguardo la storia armena: Husher. La memoria. Voci italiane di sopravvissuti armeni (una raccolta di testimonianze di rifugiati in Italia curate dalla scrittrice) e Il rumore delle perle di legno (un racconto sulla sua infanzia e il genocidio armeno visto dall’esperienza riportata dei suoi genitori) sono i due scritti che la vedranno, di nuovo, regalarci un'importante contributo per la storia del genocidio armeno.
Il genocidio armeno
Alla metà dell’Ottocento gli armeni erano circa 2 mln e vivevano nelle regioni orientali dell’ex Impero Ottomano. Le loro condizioni di vita peggiorarono negli ultimi decenni del XIX secolo quando, diversi milioni di musulmani si spostano dai Balcani verso le regioni abitate dagli armeni cristiani. A ciò si aggiunse che l’impero turco temette l’occidentalizzazione centralizza, soprattutto sull’aspetto religioso, imponendo l’islam. L’impero turco era enorme, quindi il sultano attribuì a un’altra minoranza (curdi) il controllo feudale sugli armeni, che furono quindi sottoposti a una doppia tassazione (impero + curdi). Gli armeni cercarono di difendersi dai curdi ma, di fronte alla loro organizzazione difensiva, i turchi e i curdi ne approfittarono per darle titolo aggressivo e dare avvio a un inizio di massacro: furono uccisi 250.000 armeni. L’uccisione, però, era preceduta da atti ancora più atroci: schiacciati dalle loro stesse terre, obbligati e limitati nella sfera religiosa, sottomessi alla dominazione imperiale. A peggiorare la situazione, all’inizio del Novecento si formò il movimento politico dei Giovani Turchi (1908-1909) che volle “modernizzare l’impero”, avviando una trasformazione economica e sociale ma rimanendo nella monarchia, “lasciando una nazione uniforme”. In questo sistema le minoranze ebbero ancora meno spazio. Nel 1915 scoppia la Prima guerra mondiale: la Turchia sta perdendo, attaccata a nord dai russi e all’interno dagli armeni accusati di arricchirsi a scapito degli altri turchi e di voler diventare indipendenti. In realtà la volontà era quella di, se non abbandonare la monarchia, adottare misure meno restrittive e simulare, almeno, una semilibertà. La conseguenza fu che vennero etichettati come i traditori dell’impero perché, per giustificare i tragici atti commessi, come capita in ogni guerra: era stato creato un nemico interno.
Il 24 aprile 1915, quindi, viene emanato dall’impero l’ordine di arrestare tutti gli intellettuali, notabili ed esponenti della comunità armena che erano accusati di essere ostili all’autorità imperiale.
Avvenne l’omicidio di una nazione.
Per ulteriori approfondimenti sul genocidio armeno vedi anche qua
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del romanzo "La masseria delle allodole"?
- Chi è Antonia Arslan e quale contributo ha dato alla letteratura?
- Come viene rappresentato il genocidio armeno nel romanzo?
- Quali sono stati i riconoscimenti ottenuti dal romanzo "La masseria delle allodole"?
- Quali eventi storici hanno portato al genocidio armeno secondo il testo?
Il tema principale del romanzo è il genocidio armeno, raccontato attraverso la storia della famiglia Arslanian che vive in Anatolia nel 1915.
Antonia Arslan è un'autrice italo-armena nata a Padova nel 1938, nota per i suoi scritti sul genocidio armeno e per essere stata professoressa di letteratura italiana all'Università di Padova.
Il genocidio armeno è rappresentato attraverso la tragica storia della famiglia Arslanian, che cerca di sfuggire ai rastrellamenti nascondendosi nella masseria delle allodole, ma viene scoperta e subisce violenze e deportazioni.
Il romanzo è stato finalista del Premio Campiello e ha vinto il Premio Stresa del 2004.
Il genocidio armeno è stato preceduto da tensioni etniche e religiose, doppia tassazione, e l'ascesa dei Giovani Turchi che cercavano di modernizzare l'impero, culminando con l'ordine di arresto degli intellettuali armeni il 24 aprile 1915.