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Sintesi del brano di Remo Bodei: “Il valore delle cose e la questione del consumismo”
Nel brano, l’autore spiega la relazione che esiste al giorno d’oggi grazie al consumismo tra le merci e l’uomo, che non è più in grado attribuire il giusto valore alle cose perché tende a dar loro significati in misura eccessiva, sfociando così nel materialismo, ma soprattutto nell'individualismo. Infatti, all'interno di questo sistema economico, l’essere umano ormai pensa solamente a se stesso ed alle sue esigenze, cercando di capire e di ottenere in tutti modi possibili i beni ed i servizi “necessari” per poterle soddisfare.
In un'economia come la nostra, ormai il consumo ha assunto giorno dopo giorno un ruolo sempre più importante. L’essere umano, purtroppo, non è in grado di gestirlo senza provocare inevitabili conseguenze negative, che riguardano soprattutto, al di là dell'aspetto economico, quello morale, con una netta perdita dell’autenticità delle persone, incapaci ormai nelle odierne società di andare al di là del proprio desiderio di appropriarsi di tutto ciò che è disponibile ed oltre.
Purtroppo, tutto questo ha più conseguenze negative che positive, ma nonostante ciò siamo obbligati ad accettare la permanenza di un sistema economico basato perlopiù sullo spreco di risorse che provoca un elevato divario tra i paesi più ricchi e quelli più poveri.
Il pensiero di Remo Bodei e la “bulimia acquisitiva”
Remo Bodei sostanzialmente sostiene che nelle società odierne il rapporto che abbiamo con il consumo è diventato di vitale importanza. La relazione tra le merci (quali beni e servizi) e l’uomo sta assumendo negli ultimi anni accezioni negative, che si collegano al concetto di materialismo ed individualismo.
I prodotti offerti sul mercato che vengono continuamente pubblicizzati al fine di colpire e successivamente spingere l'uomo ad acquistare sempre più beni superflui che vanno al di là delle sue esigenze primarie, ha portato ad una regressione della civiltà con una grave perdita di autenticità delle persone, incapaci purtroppo di andare oltre ai propri desideri, evitando così di impossessarsi di tutti gli oggetti.
La nostra struttura economica implica la necessaria esistenza del consumo perché senza di esso il sistema non potrebbe funzionare e cadrebbe quindi in fallimento. Le crisi che si sono verificate e che si verificano tutt'oggi spiegano quanto possa essere difficile superare tutti quegli atteggiamenti che inducono al consumismo perché persistono anche in momenti bui per l’economia.
Remo continua dicendo che tutto questo consumo sfrenato ed individualista danneggia sia dal punto di vista economico, ma soprattutto da quello morale e sociale, facendo notare sempre di più la forte ed evidente differenza tra tutti quei paesi che questo stato di agiatezza possono permetterselo e quelli che purtroppo neanche lontanamente riescono ad immaginarselo.
Con l’espressione “bulimia acquisitiva” l’autore intende il concetto che sta alla base della sua tesi, ovvero l’esagerato acquisto da parte dell’uomo di beni al fine di soddisfare esigenze e bisogni sostanzialmente superflui. L’uomo ad oggi acquista tantissime merci e prodotti anche se non ne ha realmente bisogno fin quando non si sente completamente soddisfatto. Secondo l’autore, il concetto di felicità si collega ad un acquisto smisurato di qualsiasi cosa che sia in grado di soddisfare le sue richieste, sensazione che però dura poco perché tende sempre a riacquistare di nuovo.
Per approfondimenti sul materialismo vedi anche qua
Gli scenari futuri del consumismo
Per quanto riguarda il futuro, l'autore si chiede se l'uomo sarà in grado di uscire da questa situazione. Allo stesso tempo, l’autore si risponde affermando che in un sistema economico come il nostro purtroppo o per fortuna, ammesso che il consumismo produca effetti complessivamente positivi, è basato sul consumo e quindi se non si consuma non si produce e se non si produce il sistema fallisce provocando danni economici.
Esiste però un destino inesorabile che ci obbliga ad accettare la permanenza di questo fenomeno, ovvero di un sistema economico basato principalmente sullo spreco di risorse che provoca un forte divario tra i paesi più ricchi e sviluppati e quelli più poveri che devono inevitabilmente pagarne le spese, perché a loro disposizione non hanno nemmeno i beni necessari per soddisfare bisogni primari.
L’autore si chiede quindi che cosa potrà accadere quando tutti i paesi più ricchi saranno costretti a condividere i beni con quelli meno fortunati.

La funzione delle interrogative nel brano di Remo Bodei: “Il valore delle cose e la questione del consumismo”
L’uso di molte interrogative all’interno del da parte dell’autore è principalmente retorico, nel senso che lui è già a conoscenza dei fatti e quindi è in grado di darsi autonomamente delle risposte, anche soddisfacenti.
Penso che svolgano una funzione per lo più rafforzativa, per far arrivare e comprendere meglio il concetto, anche perché alla fine del testo dice proprio che le sue sono solamente supposizioni e quindi previsioni sia a medio che a lungo termine e le domande per questo motivo restano comunque aperte.
Per approfondimenti sul consumismo vedi anche qua
TIPOLOGIA B
REMO BODEI: “Il valore delle cose e la questione
”
del consumismo
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RIASSUMI IL CONTENUTO DAL TESTO, RICONOSCENDO GLI SNODI (
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ARGOMENTATIVI DAL DISCORSO
Nel brano l’autore spiega la relazione che esiste al giorno d’oggi grazie al
consumismo tra le merci e l’uomo, che non è più in grado attribuire il giusto
valore alle cose perché tende a dar loro significati in misura eccessiva
sfociando così nel materialismo, ma soprattutto nell'individualismo perché
all'interno di questo sistema economico ormai pensa solamente a sé stesso ed
alle sue esigenze cercando di capire e di ottenere in tutti modi possibili i beni
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ed i servizi “necessari” per poterle soddisfare
In un'economia come la nostra ormai il consumo ha assunto giorno dopo giorno
un ruolo sempre più importante, l’uomo purtroppo non è in grado di gestirlo
senza provocare inevitabili conseguenze negative che riguardano soprattutto,
al di là dell'aspetto economico, quello morale con una netta perdita
dell’autenticità delle persone, incapaci ormai nelle odierne società di andare al
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di là del proprio desiderio di appropriarsi di tutto ciò che è disponibile ed oltre
Purtroppo tutto questo ha più conseguenze negative che positive, ma
nonostante ciò siamo obbligati ad accettare la permanenza di un sistema
economico basato perlopiù sullo spreco di risorse che provoca un elevato
divario tra i paesi più ricchi e quelli più poveri
SINTETIZZA BREVEMENTE LA TESI DI FONDO SOSTENUTA DA BODEI (
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Remo Bodei sostanzialmente sostiene che nelle società odierne il rapporto che
abbiamo con il consumo è diventato di vitale importanza, la relazione tra le
merci, quali beni e serivzi, e l’uomo sta assumendo negli ultimi anni accezioni
.
negative che si collegano al concetto di materialismo ed individualismo
I prodotti offerti sul mercato che vengono continuamente pubblicizzati al fine di
colpire e successivamente spingere l'uomo ad acquistare sempre più beni
superflui che vanno al di là delle sue esigenze primarie, ha portato ad una
regressione della civiltà con una grave perdita di autenticità delle persone
incapaci purtroppo di andare oltre ai propri desideri evitando così di
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impossessarsi di tutti gli oggetti
La nostra struttura economica implica la necessaria esistenza del consumo
perché senza di esso il sistema non potrebbe funzionare e cadrebbe quindi in
fallimento, le crisi che si sono verificate e che si verificano tutt'oggi spiegano
quanto possa essere difficile superare tutti quegli atteggiamenti che inducono
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al consumismo perché persistono anche in momenti bui per l’economia
Remo continua dicendo che tutto questo consumo sfrenato ed individualista
danneggia sia dal punto di vista economico, ma soprattutto da quello morale e
sociale, facendo notare sempre di più la forte ed evidente differenza tra tutti
quei paesi che questo stato di agiatezza possono permetterselo e quelli che
purtroppo neanche lontanamente riescono ad immaginarselo