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Concetti Chiave

  • Machiavelli iniziò la sua carriera politica durante la crisi politica e sociale italiana, lavorando per la Segreteria dei “Dieci di Libertà e Pace”.
  • Durante il suo esilio politico, scrisse "Il Principe", un'opera che esplora la natura del potere e la necessità di un leader virtuoso per risollevare la situazione italiana.
  • Il concetto centrale di Machiavelli è la "virtù" del principe, unita a esperienza e fortuna, come elementi essenziali per dominare il panorama politico.
  • Machiavelli promuove un approccio realistico alla politica, ispirandosi ai modelli del passato e mettendo in discussione le convenzioni morali tradizionali.
  • Il suo pensiero politico è stato influente e ampiamente dibattuto, considerato sia immorale che profondamente moderno, con paralleli nel pensiero stoico e neo-stoico.

Indice

  1. Crisi politica e Machiavelli
  2. Opere e pensiero di Machiavelli
  3. Virtù e politica secondo Machiavelli
  4. Realtà effettuale e modelli classici
  5. Machiavelli e il pensiero moderno
  6. Parallelismi con lo stoicismo
  7. Critiche e influenze successive
  8. Montale e la visione machiavellica

Crisi politica e Machiavelli

In un contesto di profonda convinzione e fiducia nelle capacità dell’uomo, concetti derivati dal periodo dell’Umanesimo, in Italia va ad individuarsi una situazione di profonda crisi politica e sociale. Successivo alla caduta del regime mediceo del Magnifico, colui che era stato in grado di tenere nelle proprie mani le redini della penisola intera, il frazionamento della stessa produce un clima di grande incertezza: la nuova Repubblica teocratica di Savonarola sarà fonte di paura e sfiducia per il popolo di Firenze, già indebolito dalla venuta del grande imperatore Carlo VIII, visto come colui che ne avrebbe potuto minacciare la libertà. E proprio in questo periodo, dopo la caduta del regime del frate, inizierà la lunga e impegnata carriera politica di Machiavelli nell’ambito della Segreteria dei “Dieci di Libertà e Pace” che durerà per ben 14 anni, i più preziosi per la sua formazione insieme a quelli trascorsi come collaboratore di fiducia del gonfaloniere Pier

Soderini.

Opere e pensiero di Machiavelli

Successivo al crollo della nuova Repubblica fiorentina a favore di una seconda ascesa dei Medici, l’allontanamento dalla politica per Machiavelli sarà inevitabile; in questo lasso di tempo, in ritiro all’Albergaccio, egli inizierà la stesura delle opere più celebri, “i Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio”, “la Mandragola” e, prima fra tutti, “il Principe”, un breve e intenso trattato monografico volto a cercare una soluzione alla difficile situazione della penisola, ispirato alla risolutezza del “duca Valentino” Cesare Borgia e dedicato a Lorenzo de’ Medici al fine di ritrovare appoggio nella signoria. Ed è proprio “il Principe” l’opera che maggiormente va ad individuarsi come l’esplicitazione del pensiero politico di Machiavelli, caratterizzato da quella spregiudicatezza così concreta che lo ha reso agli occhi di molti un malizioso e un subdolo, un individuo immorale e privo di scrupoli. E’ necessario specificare, in realtà, che (Guido Baldi, Documento 4.). Appare chiaro, dunque, lo scopo di Machiavelli: trovare un principe incredibilmente virtuoso, tale da risultare capace di ristabilire la situazione italiana, è una questione urgente che va affrontata all’istante, e non importa quale sia il prezzo se l’obiettivo assume questa importanza.

Virtù e politica secondo Machiavelli

A questo proposito viene individuata nel concetto di “virtù” l’unica via d’uscita dalla , qualità che deve essere tuttavia accompagnata da una grande esperienza di cui fare tesoro, da una profonda analisi della prassi e, non meno importante, dall’intervento del caso, parte integrante e complementare delle vicende e delle scelte umane; Machiavelli sa bene che l’uomo nel suo agire presenta dei limiti, rappresentati appunto dalla fortuna, è questo il frutto di una concezione laica e immanentistica. E’ la virtù del principe, insieme con la sua cultura sulla politica, è la capacità di applicarne le leggi con entusiasmo e adattarle alle situazioni con cautela. Tutti questi elementi uniti insieme forniscono condizioni sufficienti e necessarie per poter risollevare le sorti dell’Italia e per poter superare l’atteggiamento scettico dei cittadini ormai abbandonati alle vicende che sembrano ineluttabilmente soggiogarli. L’atteggiamento di Machiavelli è invece carico di orgoglio, patriottismo ed entusiasmo, di ammirazione per gli antichi modelli di perfezione classica, analizzati e teorizzati per poter essere adattati ad ogni situazione. Parliamo dunque di una vera e propria scienza; egli scavalca le convenzioni morali tanto apprezzate quanto inutili ed ha il coraggio di mettere in luce ciò che avviene realmente nella politica.

Realtà effettuale e modelli classici

La “realtà effettuale delle cose” va affrontata con il giusto metodo e ispirandosi ai modelli del passato, le . Il punto di partenza per formulare tali leggi è una visione pessimistica che individua gli uomini come , ed è per questo motivo che il buon Principe dev’essere “golpe” e centauro, mezzo uomo e mezzo bestia, per ingannare e placare i suoi sudditi e al contempo dominarli autorevolmente; deve assumere, a seconda delle circostanze, ora un atteggiamento intollerante e deciso ora uno astuto e ingannatore, poiché il suo scopo è giungere al risultato pratico, non importa come. E questa visione, in particolare, è incredibilmente moderna.

Machiavelli e il pensiero moderno

Spiega Daniele Macali, nel Documento 2: Machiavelliana su come arrivare e mantenere il potere, e del come saperlo sfruttare a proprio vantaggio. Molto probabilmente Machiavelli per il suo tempo era troppo moderno, e forse meglio si sarebbe inserito in un contesto come quello di oggi; la sua teoria sulla verità effettuale, sull’uso equilibrato dell'uomo e della bestia, sul calibrato utilizzo della violenza per raggiungere qualsiasi obiettivo, si inserisce bene nel puzzle dell'ipocrisia e della cattiveria della "nostra" società.

Parallelismi con lo stoicismo

> Si può trovare un parallelismo dunque tra il perseguimento della virtù, del principe e del buon cittadino secondo Machiavelli, e quello poi della filosofia stoica, che individua il suo fulcro nell’operare con saggezza e prudenza seguendo la propria virtù e razionalità in assenza di distrazioni di ogni sorta, e se per coloro che non riescono a condurre la loro vita secondo saggezza lo stoicismo indicherà delle regole di condotta che insegneranno a operare secondo ciò che è più "conveniente" od opportuno tenendosi sempre lontano dagli eccessi delle passioni, secondo Machiavelli il medesimo discorso può essere preso in considerazione, a patto che il principe in questione sia già dotato di una propria saggezza.

E’ peraltro possibile individuare nel pensiero neo-stoico, ampiamente trattato dal successivo umanista fiammingo Giusto Lipso, una forte somiglianza nel concetto dell’arbitrio dell’uomo (o del Principe) complementare all’intervento del divino (del caso, in Machiavelli) che porta tuttavia al senso di responsabilità nel perseguimento del proprio obiettivo, che sia ostacolato o meno (Documento 1.).

Critiche e influenze successive

Come si è visto, il pensiero di Machiavelli e le sue idee politiche verranno riprese anche in tempi successivi alla sua morte e si individueranno come concetti attualissimi persino per i giorni nostri, ma è chiaro che gli stessi concetti subiranno critiche, saranno considerati immorali e subdoli, o semplicemente saranno studiati e rivisitati. Lo stesso Guicciardini, suo contemporaneo, ne condividerà e idee di virtù e caso, ma in chiave profondamente più pessimistica e disincantata, come ancora farà Montale più di tre secoli dopo.

Montale e la visione machiavellica

La poesia di Montale assume il valore di testimonianza e un preciso significato morale: Montale esalta lo stoicismo etico di chi compie in qualsiasi situazione storica e politica il proprio dovere, certamente ricollegandosi alle idee machiavelliche. Montale […] infatti, sempre sorretta da un'intima esigenza di moralità, ma priva di qualunque intenzione moralistica: il poeta non si propone come guida spirituale o morale per gli altri; attraverso la poesia egli tenta di esprimere la necessità dell'individuo di vivere nel mondo accogliendo con dignità la propria fragilità, incompiutezza, debolezza.>, in questo modo ricollegandosi si a Machiavelli ma anche al disincanto di Guicciardini, d’altronde

leggi immutabili e fisse» che regolassero l'esistenza dell'uomo e della natura; da qui deriva la sua coerente sfiducia in qualsiasi teoria filosofica, religiosa, ideologica che avesse la pretesa di dare un inquadramento generale e definitivo, la sua diffidenza verso coloro che proclamavano fedi sicure. Per il poeta la realtà è segnata da una insanabile frattura fra l'individuo e il mondo, che provoca un senso di frustrazione e di estraneità, un malessere esistenziale. Questa condizione umana è, secondo Montale, impossibile da sanare se non in momenti eccezionali, veri stati di grazia istantanei che Montale definisce miracoli, gli eventi prodigiosi in cui si rivela la verità delle cose, il senso nascosto dell'esistenza.> (Documento 3)

Quindi, il pensiero di Machiavelli si individua come qualcosa di incredibilmente moderno e attuale, ripreso da correnti filosofiche, teorici, e come pilastro della scienza politica di tutti i tempi.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il contesto storico in cui si sviluppa il pensiero di Machiavelli?
  2. Il pensiero di Machiavelli si sviluppa in un periodo di crisi politica e sociale in Italia, successivo alla caduta del regime mediceo e durante l'instabilità causata dalla Repubblica teocratica di Savonarola e l'invasione di Carlo VIII.

  3. Qual è l'opera più significativa di Machiavelli e quale scopo si prefigge?
  4. L'opera più significativa di Machiavelli è "Il Principe", che si prefigge di trovare un leader virtuoso capace di ristabilire l'ordine in Italia, affrontando la realtà politica con pragmatismo e ispirandosi a modelli classici.

  5. Come Machiavelli concepisce la "virtù" del principe?
  6. Machiavelli concepisce la "virtù" del principe come una combinazione di saggezza, esperienza, e capacità di adattamento, integrata dall'influenza del caso, per superare i limiti umani e risollevare le sorti dell'Italia.

  7. In che modo il pensiero di Machiavelli si collega alla filosofia stoica?
  8. Il pensiero di Machiavelli si collega alla filosofia stoica attraverso l'enfasi sulla virtù e la razionalità, suggerendo che il principe deve operare con saggezza e prudenza, simile all'ideale stoico di agire secondo la propria virtù.

  9. Qual è l'eredità del pensiero di Machiavelli nella scienza politica moderna?
  10. L'eredità del pensiero di Machiavelli nella scienza politica moderna è la sua visione pragmatica e realistica della politica, che continua a influenzare teorici e filosofi, nonostante le critiche di immoralità e subdolezza.

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