Concetti Chiave
- Petrarca è caratterizzato da contraddizioni interne, rappresentate attraverso temi ricorrenti come il dissidio e la formalità stilistica.
- L'otium letterarium è per Petrarca un mezzo di evasione dalla società, permettendogli di riflettere e creare le sue opere maggiori.
- Nel "Secretum", Petrarca esplora il dialogo tra la coscienza e l'umanità, evidenziando la lotta tra passioni e consapevolezza.
- Il tema della fugacità del tempo pervade i suoi sonetti, riflettendo la transitorietà della vita e il timore del futuro.
- Petrarca esprime il disprezzo per la superficialità dell'umanità contemporanea, idealizzando invece il passato classico.
In questo saggio breve di italiano viene descritta per bene e molto esaustivamente la figura di Francesco Petrarca, alcune sue opere letterarie importanti, come ad esempio il Secretum, il Canzoniere. Con tanto di temi e citazioni letterarie si descrive anche la sua poetica.
Indice
- La contraddizione nella scrittura petrarchesca
- L'otium letterarium come evasione
- Il Secretum: dialogo tra coscienza e umanità
- Il disprezzo per l'umanità superficiale
- La fugacità del tempo
- Il corpo e l'anima secondo Aristotele
- La vita fugge e on s'arresta un'ora
- L'invocazione a Dio
- Le contraddizioni di Petrarca
- Riflessioni su Petrarca
- Citazioni e frasi letterarie tratte da Il Canzoniere di Francesco Petrarca e dal Secretum
La contraddizione nella scrittura petrarchesca
La contraddizione, la coesistenza degli opposti, sono parte integrante della scrittura petrarchesca. Con queste poche righe, Santagata ha sinteticamente descritto lo stile e la personalità di Petrarca. Tutti i suoi componimenti presentano delle costanti: la ripetitività dei temi, il dissidio, caratteri autobiografici, formalità linguistica e stilistica.
L'otium letterarium come evasione
La poesia, come l’otium letterarium, è un mezzo per evadere dalla società, isolarsi e provare a purificarsi studiando l’età antica, alla quale l’autore guarda con rassegnazione e nostalgia. È proprio nei momenti di solitudine che nascono le maggiori opere di Petrarca; sembra che egli sfoghi sul foglio tutte le sue paure.
Il Secretum: dialogo tra coscienza e umanità
Uno tra questi componimenti è “Il Secretum”: il dialogo, strutturato tra l’autore e Agostino, non è altro che una scissione tra il Petrarca “coscienza” e il Petrarca “umano” cioè quello soggetto a tutte le passioni, fallacità e debolezze caratteristiche dell’uomo. Egli è consapevole di essere invaso dall’accidia e sa bene quanto le passioni siano dolci e quanto questa dolcezza, falsa, sia triste; è costretto a convivere con entrambe perché è incapace di liberarsene e allo stesso tempo non trova uno spunto per farlo.
Il disprezzo per l'umanità superficiale
Al suo dissidio si aggiunge il disprezzo per l’umanità completamente colma di superficialità e futilità: non può guardare a nessun punto di riferimento nel presente, ragione per la quale vive di emulazione del passato non solo nello stile letterale, ma anche negli ideali. Petrarca, però, è perfettamente consapevole che sia impossibile tornare indietro, quindi allo stesso modo non potrà vivere a immagine e somiglianza dell’età antica latina.
La fugacità del tempo
Un altro tema ricorrente è quello della fugacità del tempo, scrive Petrarca “ciò che piace all’uomo è un breve sogno”. Il sonetto è una tipologia che il poeta predilige per lo sviluppo della sua posizione a proposito: nelle quartine attua una specie di flashback, in cui ricorda l’amore per Laura, che ha tutte le caratteristiche della letteratura cortese, ove tutto splende e sembra perfetto, a partire dall’aspetto fisico della donna esteso in seguito nel “locus amoeno”; nelle terzine torna al presente e all’oscurità della sua anima, per la quale non ha avuto, durante tutta la sua vita, un minimo di considerazione.
Il corpo e l'anima secondo Aristotele
Il filosofo Aristotele sosteneva che il corpo fosse il luogo migliore in cui posizionare l’anima, poiché essi sono profondamente legati a tal punto da avvertire simultaneamente la felicità. Ma l’eccesso di piacere avrebbe causato dolore e l’unica parte dell’uomo in grado di controllare e limitare gli eccessi è l’anima. Evidentemente Petrarca, pur conoscendo la filosofia, non ne ha saputo cogliere gli insegnamenti durante la giovinezza e quindi non ha prevenuto la sofferenza che avrebbe turbato la sua vecchiaia.
La vita fugge e on s'arresta un'ora
“La vita fugge e non s’arresta un’ora”è forse la poesia che più descrive questo tema; è un sonetto costruito sull’antitesi tra passato e presente, che porta l’autore al timore del futuro. Pur di liberarsi dalle angosce della vita, Petrarca valuta come il suicidio potrebbe essere una possibile soluzione ma subito dopo si ricrede: esso non essendo un atteggiamento approvato dalla Chiesa, avrebbe allungato la lista dei peccati e incrementato la sua già nota condanna.
L'invocazione a Dio
Nonostante ciò non riesce ancora a trovare la forza per purificarsi e rimanda questo compito a qualcun altro: in “Padre del ciel, dopo i perduti giorni”Petrarca invoca Dio pregandolo di perdonare quell’impegno e quella forza impiegati nel passato che non sono stati destinati a lui; rinnega tutte le gioie e le soddisfazioni precedenti pur di trovare la pace. Questa è la parola chiave con la quale l’autore termina il Canzoniere, come fosse una richiesta d’aiuto.
Le contraddizioni di Petrarca
Come già evidenziato, le opere di Petrarca contengono frequenti elementi autobiografici: potremmo descriverlo come un poeta privo di certezze, ricco di contraddizioni, che vive tutta la sua esistenza combattuto tra fama e prestigio da un lato, sconforto e senso di colpa dall’altro. Non attua un processo di catarsi dal momento che, essendo profondamente umano, non riesce a rinunciare ai piaceri terreni che la fortuna gli regala quotidianamente, come se fossero provocazioni alle quali egli cede soddisfandosi temporaneamente. In seguito paga l’amaro prezzo del senso di colpa e del pentimento.
Riflessioni su Petrarca
Zafòn, forse pensando a Petrarca, secoli dopo scriverà “[…] il diavolo ha creato la gioventù per farci compiere i nostri errori e Dio ha istituito la maturità e la vecchiaia per consentirci di pagarne il prezzo”.
Citazioni e frasi letterarie tratte da Il Canzoniere di Francesco Petrarca e dal Secretum
Ecco alcune frasi e citazioni letterarie tratte dal Secretum e dal Canzoniere di Petrarca.
Sarò presente a me stesso quanto più potrò, e raccoglierò gli sparsi frammenti della mia anima e dimorerò in me, con attenzione. - Il Secretum, Francesco Petrarca -
Tra le molte sciocchezze che sin qui t’uscirono di bocca, una ve n’ha che principalmente mi move a sdegno, ed è l’affermare che alcuno possa essere o divenire infelice contro sua voglia. - Secretum, Francesco Petrarca -
L’animo tuo è dominato da una cotal peste che i moderni chiamano accidia e gli antichi dissero egritudo. - Secretum, Francesco Petrarca -
Veggio senza occhi e non ò lingua e grido;
e bramo di perir e cheggio aita;
ed ò in odio me stesso ed amo altrui.
Pascomi di dolor, piangendo rido;
egualmente mi spiace morte e vita:
in questo stato son, Donna, per voi.
- Pace non trovo, et non ò da far guerra, sonetto 134 del Canzoniere, Francesco Petrarca -
La vita fugge, et non s’arresta una hora,
et la morte vien dietro a gran giornate,
et le cose presenti et le passate
mi dànno guerra, et le future anchora.
- La vita fugge et non s'arresta una hora, sonetto del Canzoniere, Francesco Petrarca -
S’amor non è, che dunque è quel ch’io sento?
Ma s’egli è amor, perdio, che cosa et quale?
Se bona, onde l’effecto aspro mortale?
Se ria, onde sí dolce ogni tormento?
S’a mia voglia ardo, onde ’l pianto e lamento?
S’a mal mio grado, il lamentar che vale?
O viva morte, o dilectoso male,
come puoi tanto in me, s’io no ’l consento?
- S'amor non è, che dunque è quel ch'io sento?, sonetto CXXXII del Canzoniere, Francesco Petrarca -
per ulteriori approfondimenti su Francesco Petrarca vedi anche qua
Fonti: il “Secretum”, il “Canzoniere”, “I frammenti dell’anima. Storia e racconto nel Canzoniere di Petrarca” di M. Santagata.
Destinazione e destinatari: giornalino della scuola, alunni.
Argomento: contraddizioni e conflitti nel pensiero di Petrarca.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali contraddizioni nella scrittura di Petrarca?
- Come viene descritto l'otium letterarium da Petrarca?
- Qual è il tema centrale del "Secretum" di Petrarca?
- In che modo Petrarca affronta il tema della fugacità del tempo?
- Qual è l'invocazione a Dio presente nel Canzoniere di Petrarca?
La scrittura di Petrarca è caratterizzata dalla coesistenza degli opposti, con temi ricorrenti di dissidio interiore, formalità linguistica e stilistica, e elementi autobiografici.
L'otium letterarium è visto come un mezzo di evasione dalla società, un'opportunità per isolarsi e purificarsi attraverso lo studio dell'età antica, che Petrarca guarda con nostalgia.
Il "Secretum" esplora il dialogo tra la coscienza e l'umanità di Petrarca, evidenziando la sua lotta con le passioni e le debolezze umane, e la consapevolezza della sua accidia.
Petrarca affronta la fugacità del tempo attraverso sonetti che contrastano il passato e il presente, esprimendo il timore del futuro e la consapevolezza della transitorietà della vita.
Nel Canzoniere, Petrarca invoca Dio chiedendo perdono per il tempo e le energie spese in passato, rinnegando le gioie passate per trovare la pace, che è la parola chiave con cui conclude l'opera.