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Saggio breve Socio- economico sui Mass media
I mass media hanno certamente dato un indispensabile contributo allo sviluppo della società moderna, all’accrescimento della consapevolezza interiore degli uomini e all’avvicinamento tra i popoli. E tuttavia, sovente li si accusa di manipolare le coscienze, di plagiare gli individui di scarsa capacità di reazione. Televisione, Internet, radio, giornali, riviste e cinema influenzano la nostra vita, imponendo le novità, le mode e provocando così un nostro costante adattamento a un tipo di sviluppo della società e delle idee da noi non prescelto.
Essi operano in modo subdolo una vera e propria aggressione nei confronti della nostra coscienza, della nostra capacità di libertà scelta e perfino della nostra privacy.
Ovviamente, si tratta di una imposizione passiva, dato che nessuno è obbligato a seguire le correnti che si creano proprio attraverso i mass media, ma è comunque una forma di limitazione della libertà alla quale non è facile sfuggire.
Negli ultimi anni il loro potere è ulteriormente cresciuto, vuoi per l’avvento su larga scala del fenomeno Internet, che sta provocando una vera e propria rivoluzione informatica, forse paragonabile ad eventi epocali come l’introduzione dell’energia elettrica nelle abitazioni, vuoi per la nascita di sinergie e di “trust” ancora più spaventosi di quelli che fino ad oggi si sono “occupati” di noi. L’ossessione della “rete” ha contagiato tutti i magnati della terra, che sono disposti ad allearsi perfino con gli ex nemici pur di ottenere un posto al sole nella “gold race” del 2000.
Non bisogna tuttavia dimenticare che questi mezzi di comunicazione ci consentono di entrare in “contatto” con luoghi lontanissimi, che ci mostrano avvenimenti e immagini che altrimenti non potremmo recepire e che arricchiscono le nostre conoscenze con accadimenti “in diretta”, estranei alla nostra vita quotidiana. Grazie ad essi non ci si sente più isolati nelle proprie regioni, nel proprio pensiero, ma si avverte una certa unità, una sorta di appartenenza a un’unica struttura sociale e umana.
Così, ognuno viene a conoscenza di tutti i fatti più importanti che avvengono negli altri paesi e può farsi una propria opinione su tali avvenimenti, diventando in qualche modo partecipe dello svolgersi dell’attualità e del suo confluire nella storia.
Un secolo fa erano già diffusi i giornali, ma coloro che sapevano leggere erano certamente pochi e la massa non veniva facilmente a conoscenza di tutto ciò che le accadeva intorno. Inoltre, a quei tempi non esisteva la sostanziale libertà di stampa di oggi. È vero che, a parte i giornali ufficiali, venivano spesso stampati dei giornali clandestini per far conoscere le notizie “vere”, ma essi, pur rendendo più giustizia ai fatti, erano comunque inquinati, alla pari di quelli ufficiali, da un marcato indirizzo politico e ideologico.
Ai giorni nostri, lo sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa è tale da imporre un costante e attento controllo delle fonti, onde evitare che errori o manipolazioni facciano circolare, con esiti incontrollabili, notizie false, o “troppo” accortamente distorte.
Ma il problema maggiore connesso all’utilizzo dei mass media è quello dell’influenza politica sulle fonti. Da sempre se ne discute, ma sicché se ne dica, in fondo, una certa manipolazione resta. Per rendersene conto piuttosto agevolmente, basti confrontare i notiziari dei vari canali televisivi e le varie testate dei giornali. Se ci si sofferma in modo particolare sui commenti, sul modo di porre in evidenza certi fatti più di altri, ci si accorge immediatamente di un diverso modo di vedere le cose, di giudicarle e quindi di riferirle.
Un’ occhiata ai titoli di prima pagina dei vari giornali, subito dopo un consulto elettorale, e tutto diventa ancora più chiaro; la natura dell’indirizzo politico balza agli occhi, la soddisfazione o il dispiacere di chi scrive l’articolo per l’avvenimento riportato, diventano palpabili.
Si tratta di strumenti in grado di plagiare le grandi masse e di convertirle a qualsiasi tipo di pensiero, di sancire la validità di un sistema politico nei confronti di un altro, la preziosità di un profumo, le qualità di una saponetta, i piaceri di una bibita alcolica o analcolica.
Ma guai ad abbassare la guardia, spogliandoci della nostra coscienza critica che è l’unico strumento attraverso il quale è possibile sottrarsi al loro immenso potere. Mantenendo una costante obiettività e serenità di giudizio su tutto cià che avviene intorno a noi, potremo far sì che questi meravigliosi prodotti del progresso abbiano su di noi un effetto esclusivamente benefico.
All’inizio degli anni Cinquanta, Pio XII ammoniva: “Non è esagerato affermare che il futuro della società moderna e la stabilità della sua vita interiore dipendono in gran parte dal mantenimento di un equilibrio tra la forza delle tecniche di comunicazione e la capacità di reazione dell’individuo”.
Saggio breve Socio- economico sui Mass media
L’IMPORTANZA DEI MASS MEDIA NELLA SOCIETA’ CONTEMPORANEA
I mass media hanno certamente dato un indispensabile contributo allo sviluppo della società
moderna, all’accrescimento della consapevolezza interiore degli uomini e all’avvicinamento tra i
popoli. E tuttavia, sovente li si accusa di manipolare le coscienze, di plagiare gli individui di scarsa
capacità di reazione. Televisione, Internet, radio, giornali, riviste e cinema influenzano la nostra
vita, imponendo le novità, le mode e provocando così un nostro costante adattamento a un tipo di
sviluppo della società e delle idee da noi non prescelto.
Essi operano in modo subdolo una vera e propria aggressione nei confronti della nostra coscienza,
della nostra capacità di libertà scelta e perfino della nostra privacy.
Ovviamente, si tratta di una imposizione passiva, dato che nessuno è obbligato a seguire le correnti
che si creano proprio attraverso i mass media, ma è comunque una forma di limitazione della libertà
alla quale non è facile sfuggire.
Negli ultimi anni il loro potere è ulteriormente cresciuto, vuoi per l’avvento su larga scala del
fenomeno Internet, che sta provocando una vera e propria rivoluzione informatica, forse
paragonabile ad eventi epocali come l’introduzione dell’energia elettrica nelle abitazioni, vuoi per la
nascita di sinergie e di “trust” ancora più spaventosi di quelli che fino ad oggi si sono “occupati” di
noi. L’ossessione della “rete” ha contagiato tutti i magnati della terra, che sono disposti ad allearsi
perfino con gli ex nemici pur di ottenere un posto al sole nella “gold race” del 2000.
Non bisogna tuttavia dimenticare che questi mezzi di comunicazione ci consentono di entrare in
“contatto” con luoghi lontanissimi, che ci mostrano avvenimenti e immagini che altrimenti non
potremmo recepire e che arricchiscono le nostre conoscenze con accadimenti “in diretta”, estranei
alla nostra vita quotidiana. Grazie ad essi non ci si sente più isolati nelle proprie regioni, nel proprio
pensiero, ma si avverte una certa unità, una sorta di appartenenza a un’unica struttura sociale e
umana.
Così, ognuno viene a conoscenza di tutti i fatti più importanti che avvengono negli altri paesi e può
farsi una propria opinione su tali avvenimenti, diventando in qualche modo partecipe dello svolgersi
dell’attualità e del suo confluire nella storia.
Un secolo fa erano già diffusi i giornali, ma coloro che sapevano leggere erano certamente pochi e
la massa non veniva facilmente a conoscenza di tutto ciò che le accadeva intorno. Inoltre, a quei
tempi non esisteva la sostanziale libertà di stampa di oggi. È vero che, a parte i giornali ufficiali,
venivano spesso stampati dei giornali clandestini per far conoscere le notizie “vere”, ma essi, pur
rendendo più giustizia ai fatti, erano comunque inquinati, alla pari di quelli ufficiali, da un marcato
indirizzo politico e ideologico.
Ai giorni nostri, lo sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa è tale da imporre un costante e
attento controllo delle fonti, onde evitare che errori o manipolazioni facciano circolare, con esiti
incontrollabili, notizie false, o “troppo” accortamente distorte.
Ma il problema maggiore connesso all’utilizzo dei mass media è quello dell’influenza politica sulle
fonti. Da sempre se ne discute, ma sicché se ne dica, in fondo, una certa manipolazione resta. Per
rendersene conto piuttosto agevolmente, basti confrontare i notiziari dei vari canali televisivi e le
varie testate dei giornali. Se ci si sofferma in modo particolare sui commenti, sul modo di porre in
evidenza certi fatti più di altri, ci si accorge immediatamente di un diverso modo di vedere le cose,
di giudicarle e quindi di riferirle.
Un’ occhiata ai titoli di prima pagina dei vari giornali, subito dopo un consulto elettorale, e tutto
diventa ancora più chiaro; la natura dell’indirizzo politico balza agli occhi, la soddisfazione o il
dispiacere di chi scrive l’articolo per l’avvenimento riportato, diventano palpabili.