Concetti Chiave
- San Francesco d’Assisi ha incarnato il concetto di rivoluzionario, dimostrando che si può praticare povertà e semplicità all'interno della Chiesa, contrastando la ricchezza e il potere che la caratterizzavano.
- La sua scelta di vivere in povertà rappresentava un atto d'amore e abbandono totale a Dio, che comportò rischi e sofferenze personali, inclusa la rottura con la famiglia.
- Francesco era anche un poeta e un pensatore, con una visione ecologista ante litteram, come si evince dal 'Cantico delle Creature', che celebra la natura come opera divina.
- Nel suo approccio alla vita e alla morte, San Francesco mantenne una serenità e un amore per l'esistenza che contrastano con la paura moderna della morte.
- La rivoluzione di Francesco fu un richiamo a vivere con amore e semplicità, sfidando un mondo dominato dal denaro e avviato verso la rovina.
Indice
Il rivoluzionario San Francesco
Il termine ‘rivoluzionario’ rappresenta colui che tende a modificare un determinato contesto politico-sociale.
Questo aggettivo può benissimo essere accostato al nome di San Francesco d’Assisi, poiché fu proprio lui che, in un’epoca in cui la Chiesa era attaccata da molti movimenti ereticali per la sua ricchezza ed il suo potere, mostrò che si poteva essere poveri e semplici stando dentro la Chiesa e non mettendosi fuori e contro questa.
La povertà come amore
La povertà di Francesco era, come dice Ernesto Balducci, anche una forma di amore, testimonianza del suo totale abbandono a Dio. Ed è forse questo il tratto che più colpisce: l’affidarsi completamente al Signore nella povertà più rigorosa, che suscita ammirazione, poiché non fu indolore; costò a Francesco un prezzo di rischio e sofferenza: dalla rottura con il padre, ricco mercante, che lo diseredò e lo rinnegò pubblicamente, fino alle tante incomprensioni che ci furono all’interno della sua stessa famiglia religiosa, che guardava con preoccupazione al suo inflessibile rigore.
Il Cantico delle Creature
Ma fu comunque una grande persona: come afferma il professor Jacques Le Goff, San Francesco fu un rivoluzionario, ma anche un poeta ed un pensatore, un essere solare che visse in piena comunione con Dio e con la natura e questo è facilmente riscontrabile con l’analisi del ‘Cantico delle Creature’, con il quale il Santo vuole lodare il Signore per aver creato tutta la natura ed è forse per questo che in lui l’amore è visto in termini del tutto analoghi a quelli che potrebbe avere un ecologista del XX secolo.
Inoltre nella Lauda non arriva mai ad utilizzare un tono sofferente, neanche quando parla della Morte, che chiama sorella (sora), e ciò dovrebbe servire all’uomo di oggi, che non riesce a godersi la vita con i suoi piaceri, ma è terrorizzato dalla morte, poiché ritiene che questa porti solamente dolore e che non sia una liberazione per la anima.
La rivoluzione di San Francesco
Quanto è l’amore tanto è anche il bisogno di cambiare il modo di agire, come dichiara Volponi.
Questo è ciò che iniziò San Francesco: una rivoluzione senza la quale l’umanità sarebbe destinata a perire molto presto, a bruciare miseramente insieme al suo universo, al mondo che gli è sempre stato sottratto ed è sempre più lanciato verso un destino di rovina, dove oramai si fa tutto per i soldi, dove vige l’idea che chi ha più denaro vive meglio.
Forse chi è più ricco vive meglio materialmente, ma le persone che sudano per mantenere la propria famiglia sono coloro che stanno realmente in piedi su questa terra, che non hanno paura della morte, che saranno confortati dalle bellezze dell’Universo, dai suoi tesori e dalla sua grande generosità.
Domande da interrogazione
- Perché San Francesco d’Assisi è considerato un rivoluzionario?
- Qual è il significato della povertà per San Francesco?
- Come viene rappresentato l'amore per la natura nel ‘Cantico delle Creature’?
- Qual è il messaggio di San Francesco riguardo alla morte?
San Francesco d’Assisi è considerato un rivoluzionario perché ha dimostrato che si poteva vivere in povertà e semplicità all'interno della Chiesa, sfidando la sua ricchezza e potere, e affidandosi completamente a Dio.
La povertà per San Francesco era una forma di amore e testimonianza del suo totale abbandono a Dio, nonostante il costo di rischio e sofferenza personale, come la rottura con il padre e le incomprensioni nella sua famiglia religiosa.
Nel ‘Cantico delle Creature’, San Francesco loda il Signore per la creazione della natura, mostrando un amore simile a quello di un ecologista moderno, vivendo in comunione con Dio e la natura.
San Francesco, nel suo Cantico, non usa mai un tono sofferente parlando della morte, che chiama sorella, suggerendo che la morte non è solo dolore ma una liberazione per l'anima, un messaggio per l'uomo moderno terrorizzato dalla morte.