
Finalmente ci siamo, manca davvero pochissimo. Domani ci sarà la prima prova della tanto temuta Maturità 2019. L'ansia e la tensione sono ormai alle stelle, e tutti sappiamo che in situazioni come quella che affronterete all'esame, possono fare dei brutti scherzi, anzi è il caso di dire terribili.
Infatti, l'errore, potrebbe essere dietro l'angolo quindi è meglio essere pronti per non incappare in orrori che possono costarvi qualche punto in meno sul compito soprattutto nella prima prova 2019. Siccome non è il caso di essere penalizzati per degli errori che di solito, in situazioni normali come possono essere i compiti in classe svolti durante l'anno, non commettete Skuola.net ha deciso anche stavolta di darvi una mano partendo proprio dalle regole grammaticali, quelle basilari che, però, potreste avere poco chiare a causa della tensione. Anche se le avete imparate ai tempi delle elementari, in momenti come questo è bene ripassarle un po'. La 'regina' delle regole che spesso viene dimenticata, ed è quindi la più soggetta ad errori è questa: come si scrive “qual è”? Quindi leggete bene con attenzione, domani potrebbe esservi molto utile!
Qual è senza apostrofo
E' sbagliato scrivere “qual è” con l’apostrofo semplicemente perché non si tratta di un caso di elisione, ma di troncamento. Tuttavia “qual’è” era la forma utilizzata in passato, anche recente, ma che ora è stata completamente abbandonata. Per stare certi vi diciamo che anche “qual era” si scrive senza apostrofo, mentre “qual’erano” si scrive con l’apostrofo. Perché? Perché viene da “quali erano”, quindi con elisione dei “quali”.
Qual è: l'Accademia della Crusca
Anche l’Accademia della Crusca è molto chiara al riguardo: “L'esatta grafia di qual è non prevede l'apostrofo in quanto si tratta di un'apocope vocalica, che si produce anche davanti a consonante (qual buon vento vi porta?) e non di un'elisione che invece si produce soltanto prima di una vocale (e l'apostrofo è il segno grafico che resta proprio nel caso dell'elisione). Come qual ci sono altri aggettivi soggetti allo stesso trattamento: tal, buon, pover (solo nell'italiano antico), ecc. È vero che la grafia qual'è è diffusa e ricorrente anche nella stampa, ma per ora questo non è bastato a far cambiare la regola grafica che pertanto è consigliabile continuare a rispettare”. Tutto chiaro ora?Serena Rosticci