Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Nel XVII secolo, l'Italia meridionale fu teatro di rivolte antispagnole, influenzate dalla crescente influenza francese e dalla decadenza spagnola.
  • La rivolta di Napoli nel 1620, guidata da Don Giulio Genoino, fallì quando il vicerè spagnolo fu richiamato, e Genoino imprigionato per mantenere l'appoggio della nobiltà locale.
  • Masaniello, un pescivendolo, guidò una rivolta nel 1647 contro una tassa sulla frutta, ma fu manipolato dagli spagnoli e infine ucciso dalla popolazione.
  • Enrico di Lorena, sotto la protezione francese, cercò di estendere il movimento rivoltoso, ma fu sconfitto dalla nobiltà fedele agli spagnoli e arrestato.
  • Una rivolta simile scoppiò a Palermo guidata da Giuseppe Alessi, ma fu domata dagli spagnoli usando tattiche di astuzia, portando alla fine delle ribellioni nel Meridione.

Indice

  1. Influenza francese e rivolte
  2. Rivolta di Masaniello
  3. Caduta del duca di Guisa
  4. Rivolta a Palermo

Influenza francese e rivolte

Nella penisola italiana, dal 1598 in poi, alla decadenza della potenza spagnola crescente cominciava a fare da contrappeso l’influenza francese ed una posizione anti Madrid da parte di molti stati italiani. Fra l’altro, anche lo Stato Pontificio si stava staccando dalla politica spagnola anche da parte dello stato Pontificio. Nella 1.a metà del secolo, nell’Italia meridionale si ebbero delle rivolte antispagnole, che purtroppo, non ebbero alcun risultato.

Rivolta di Masaniello

Nel 1620, a Napoli, don Giulio Genoino cercò di convincere il vicerè spagnolo ad intervenire affinché la nobiltà locale fosse meno oppressiva nei confronti dei ceti popolari. Il viceré fu richiamato dal governo spagnolo insospettito e lo stesso Genoino fu imprigionato perché il re di Spagna preferiva non perdere l’appoggio della nobiltà locale, lasciando senza difesa i più umili ed oppressi. L’agitazione riprese circa 20 anni più tardi, quando il viceré pretese delle tasse per poter finanziare la guerra contro la Francia. Questa volta si trattava di una gabella sulla frutta fresca che costituiva l’alimento principale dei più poveri. Scoppiò quindi una rivolta capeggiata da Tommaso Aniello, detto Masaniello, un pescivendolo molto conosciuto nei quartieri popolari di Napoli. Della rivolta Genoino continuava ad essere l’anima e a impartire le direttive.

Caduta del duca di Guisa

La rivolta costrinse il vicerè ad accettare le rivendicazioni popolari. Tuttavia a causa di una strategia mirata da parte degli Spagnoli che, dopo aver circuito il giovane, fecero in modo di farlo passare per pazzo, Masaniello cominciò ad insuperbirsi, a fare follie, a compiere atti crudeli e a trascurare i consigli di Genoino fino a rendersi odioso alla popolazione napoletana che lo mise a morte anche per volere del vicerè. Il governo popolare, che nel frattempo si era formato, dichiarò decaduto il dominio spagnolo e si pose sotto la protezione della Francia che inviò Enrico di Lorena, duca di Guisa, erede degli Angioini. Egli riuscì a farsi nominare duce e ad estendere il movimento rivoltoso su tutto il resto del regno.

Tuttavia, il duca di Guisa non riuscì a trovare un accordo con la nobiltà meridionale rimasta fedele al dominio spagnolo i quali si organizzarono e, appoggiati dalla flotta spagnola, ebbero la meglio e spodestarono Enrico di Lorena. Genoino fu arrestato e morto mentre veniva trasportato in Spagna.

Rivolta a Palermo

Nello stesso anno, la fame suscitò un’identica rivolta a Palermo, con a capo Giuseppe Alessi, un battiloro. Anche in questo caso, gli Spagnoli giocarono di astuzia, facendo credere al popolo che egli si fosse venduto alla loro parte. Diventato odioso al popolo stesso, Alessi fu assassinato e ben presto fu possibile domare i ribelli, in quanto rimasti senza guida. Nel 1649, l’ordine veniva ristabilito in tutto il Meridione, anche se ormai era ben chiaro che il dominio spagnolo era vacillante e non sarebbe potuto durare più a lungo.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le cause principali delle rivolte antispagnole in Italia nel XVII secolo?
  2. Le rivolte furono causate dall'oppressione della nobiltà locale e dalle tasse imposte per finanziare la guerra contro la Francia, come la gabella sulla frutta fresca, che colpiva i più poveri.

  3. Chi erano i principali leader delle rivolte a Napoli e Palermo?
  4. A Napoli, i leader furono don Giulio Genoino e Tommaso Aniello, detto Masaniello. A Palermo, il leader fu Giuseppe Alessi.

  5. Quali furono le conseguenze delle rivolte guidate da Masaniello a Napoli?
  6. La rivolta costrinse il viceré ad accettare le rivendicazioni popolari, ma Masaniello fu poi screditato e ucciso. Il governo popolare dichiarò decaduto il dominio spagnolo e si pose sotto la protezione della Francia, ma alla fine il dominio spagnolo fu ristabilito.

  7. Come reagirono gli Spagnoli alle rivolte in Sicilia?
  8. Gli Spagnoli usarono l'astuzia per screditare Giuseppe Alessi, facendolo apparire come un traditore. Alessi fu assassinato, e senza una guida, i ribelli furono facilmente domati.

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