Concetti Chiave
- Le Fronde erano due rivolte francesi tra il 1648 e il 1653, causate da malcontento fiscale e ambizioni nobiliari.
- La Fronda parlamentare (1648-1649) vide il Parlamento di Parigi opporsi a nuove tasse, trasformandosi in un corpo politico.
- La Fronda dei principi (1650-1653) iniziò con l'arresto di nobili, espandendosi in provincia e portando a conflitti interni tra i frondisti.
- Il ritorno di Anna d'Austria e Mazzarino segnò la vittoria monarchica sulle ribellioni, consolidando il potere centrale.
- La soppressione delle rivolte portò alla sconfitta della nobiltà e al rafforzamento del potere monarchico in Francia.
Indice
Origine della fronda
Il termine “Fronda” deriva dal francese “fronde” (fionda) e viene adoperato per indicare due rivolte contro i poteri dello Stato, che si ebbero in Francia nel 1648 e nel 1653.
Cause della fronda
Alla base di entrambe c’era il malcontento, diffuso in tutti i ceti sociali, a causa dell’accresciuta pressione fiscale, resa necessaria dalla partecipazione della Francia alla guerra dei Trent’anni.
A questo, si aggiunse la volontà da parte della nobiltà di far leva su tale malcontento per riprendersi quegli spazi politici che il cardinale Richelieu aveva tolto loro, con lo scopo di consolidare la monarchia assoluta. La protesta trovava un terreno favorevole anche nell’indebolimento della monarchia: Luigi XIV era ancora minorenne ed esisteva un odio diffuso nei confronti del primo ministro, il cardinale Mazzarino consigliere della regina Anna d’Austria, reggente del figlio. Di solito, la fronda si distingue in due fasi: la fronda parlamentare dal 1648 al 1649 e la fronda dei principi dal 1650 al 1663.La fronda parlamentare
La fronda parlamentare, o Fronda delle Toghe, ebbe origine nel rifiuto del Parlamento di Parigi di registrare un editto del re che, per quattro anni, sospendeva il pagamento degli emolumenti ai membri delle corti sovrane. Il Parlamento emise anche la “dichiarazione d’unione” con cui esso si impegnava ad assumere, insieme alle corti sovrane, il controllo degli affari di Stato per impedire, così, ogni nuova proposta di tasse. In questo modo, il Parlamento, da alta corte di giustizia diventava un vero e proprio corpo politico. Sostenendo che tale rivendicazione era lesiva del potere monarchico, il cardinale Mazzarino, di fronte alla resistenza del Parlamento, fece arrestare Paul de Gondi, cardinale di Retz, temendo che gli volesse sottrarre l’incarico di primo ministro. Come reazione, il popolo di Parigi insorse, costrinse Anna d’Austria a rilasciare i prigionieri e a fuggire con la corte per rifugiarsi a Saint-Germain-en-Laye. Tuttavia, la capitale fu cinta d’assedio dalle truppe reali sotto il comando del principe di Condé e alla fine, i Parlamentari, impauriti dalla svolta che stava prendendo la rivolta popolare, preferirono fare atto di sottomissione. Il re, in cambio della rinuncia ad ogni pretesa di governo, concedeva ai frondisti l’amnistia e Paul de Gondi ebbe un cardinalato.
La fronda dei principi
Molto più pericolosa, fu la fronda dei principi, che trovò l’origine nell’arresto del principe di Condé, del Cardinale di Retz e di altri membri della grande nobiltà, accusati di cospirare contro Mazzarino. La rivolta si estese anche alla provincia dove la monarchia era piuttosto debole e la nobiltà godeva di una forte presa sociale e politica. Anna d’Austria fu costretta di nuovo a liberare gli accusati e a licenziare Mazzarino, con cui, però, continuò a mantenere dei rapporti segreti. La situazione riuscì ad evolversi a favore della monarchia quando sorsero dei contrasti fra i due capi della fronda: il cardinale di Retz e il principe di Condé. Infatti, il principe di Condé si alleò segretamente con la Spagna, poi, dopo aver appoggiato l’insurrezione del Poitou e della Guyenne, marciò su Parigi. Tuttavia, una sollevazione popolare lo costrinse ad abbandonare la capitale e a rifugiarsi nei Paesi Bassi. Anna d’Austria approfittò della situazione per rientrare in Francia con il figlio Luigi XIV e qualche mese dopo rientrò anche Mazzarino.
Conclusione della fronda
Nello stesso anno, con la presa di Bordeaux da parte dell’esercito reale, furono definitivamente soffocati gli ultimi focolai della rivolta. Il principe Condé, che aveva riparato in Spagna, fu condannato a morte in contumacia e sarà graziato nel 1659. In questo modo, la fronda coincideva con una sconfitta della classe nobiliare, con il ridimensionamento del potere parlamentare e con l’affermazione del potere monarchico, l’unico che poteva garantire l’ordine e la stabilità politica.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine del termine "Fronda" e cosa rappresenta?
- Quali furono le cause principali delle rivolte della Fronda?
- Come si suddividono le fasi della Fronda?
- Quali furono le conseguenze della fronda parlamentare?
- Come si risolse la fronda dei principi e quali furono le sue conseguenze?
Il termine "Fronda" deriva dal francese "fronde" (fionda) e indica due rivolte contro i poteri dello Stato in Francia tra il 1648 e il 1653.
Le cause principali furono il malcontento per l'aumento delle tasse dovuto alla guerra dei Trent'anni e la nobiltà che cercava di recuperare potere politico perso sotto il cardinale Richelieu.
La Fronda si suddivide in due fasi: la fronda parlamentare (1648-1649) e la fronda dei principi (1650-1653).
La fronda parlamentare si concluse con la sottomissione dei Parlamentari, l'amnistia per i frondisti e la concessione di un cardinalato a Paul de Gondi.
La fronda dei principi si risolse con la sconfitta della nobiltà, il rafforzamento del potere monarchico e la condanna a morte in contumacia del principe Condé, poi graziato nel 1659.