Concetti Chiave
- Vittorio Amedeo II, nato nel 1666, divenne sovrano effettivo dopo una reggenza materna e sposò Anna d’Orléans, influenzando le sue alleanze politiche.
- Durante la guerra di successione spagnola, inizialmente alleato con la Francia, cambiò schieramento a favore degli Asburgo, risultando in una vittoria significativa con l'aiuto austriaco.
- Il Trattato di Utrecht del 1713 lo nominò re di Sicilia, ma scambiò il titolo con la Sardegna nel 1720, ampliando i suoi domini in Italia.
- Riformò l'amministrazione e l'economia con misure mercantilistiche e una struttura fiscale centralizzata, migliorando l'organizzazione statale e riducendo i privilegi fiscali.
- Abdicò nel 1728 in favore del figlio Carlo Emanuele III, ma tentò di riprendere il potere, portando a un conflitto che terminò con la sua prigionia e morte nel 1732.
Indice
Infanzia e matrimonio di Vittorio Amedeo II
Nato nel 1666, a nove anni rimase orfano di padre; la reggenza fu assicurata dalla madre, Maria Giovanna di Savoia-Nemours, che di fatto governò finché il figlio non ebbe quasi venti anni. Nello stesso anno in cui diventò sovrano effettivo, egli sposò Anna d’Orléans, una principessa francese.
Guerra di successione spagnola
Per questo motivo, quando scoppiò la guerra di successione spagnola, egli fu costretto ad allearsi con la Francia. Tuttavia in merito a tale alleanza, nutriva qualche perplessità poiché i Francesi pretendevano di ingerirsi nella politica dei Savoia. Per questo motivo, segretamente, Vittorio Amedeo II cominciò a trattare con gli Asburgo finché non ebbe il coraggio di dichiarare guerra agli alleati. All’inizio, l’esercito francese riuscì ad invadere la Savoia, la regione di Nizza, Susa, Aosta, Ivrea e Vercelli per giungere fino sotto le mura di Torino. Soltanto il sacrificio di Pietro Micca, riuscì a salvare Torino dall’occupazione. Fu a questo punto che l’Austria inviò un esercito, comandato da Eugenio di Savoia, in soccorso di Vittorio Amedeo. I due principi uniti inflissero ai Francesi una grande sconfitta. Come voto, Vittorio Amedeo fece costruire una basilica dedicata alla Madonna sulla collina di Superga, poi diventata tomba di tutti i Savoia. Col Trattato di Utrecht del 1713 che metteva fine alla guerra di Successione Spagnola, egli ottenne il titolo di re di Sicilia, ma qualche anno dopo, nel 1720, egli scambiò questo possedimento con la Sardegna. Egli estese il suo dominio anche sulla Lomellina, sul Monferrato e sulla Valsesia.
Politica interna e riforme
Una volta compiute queste acquisizioni territoriali, Vittorio Amedeo II si dedicò alla politica interna. Egli riteneva che il sovrano dovesse essere il punto di riferimento essenziale per l'organizzazione istituzionale, conducendo così una politica contro gli aristocratici. Per rimediare alle grosse spese causate dalle guerre, non esitò a vendere molti antichi feudi rimasti abbandonati e riuscì a dare organicità alle tasse. Attuò una politica mercantilistica, abolendo i dazi interni e tassando fortemente l'esportazione di seta greggia per favorire la produzione interna; in campo amministrativo riordinò la burocrazia con la creazione di un governo centrale e l'apparato fiscale con l'attuazione di un'imposta generale su tutti i redditi e abolendo molti privilegi fiscali regionali e delle classi privilegiate. In questo modo riuscì a dare organicità alle tasse senza scontentare i sudditi.
Abdicazione e conflitto con il figlio
Nel 1728 la sua salute peggiorò e decise di abdicare in favore del figlio Carlo Emanuele III di Savoia, pur continuando a controllare gli affari di governo dando consigli perentori e non allontanandosi dalla vita di corte. Inizialmente, si ritirò a Cambéry, ma, successivamente, ritenendo che il figlio non fosse in grado di provvedere a tutto, ritornò a Torino con il proposito di riprendere il governo. Da parte sua, Carlo Emanuele, nonostante la sfiducia del padre, era invece un uomo politico molto capace. Fu costretto a prendere una decisione forte: fece arrestare il padre e lo costrinse ad una residenza forzata nel Castello di Rivoli. Per il vecchio sovrano, questo fu un grave colpo, a tal punto chela sua salute ne risentì gravemente e dopo neppure un anno dal fatto, morì (1732).
Domande da interrogazione
- Chi era Vittorio Amedeo II e quale fu il suo ruolo durante la guerra di successione spagnola?
- Quali furono le conseguenze del Trattato di Utrecht per Vittorio Amedeo II?
- Come gestì Vittorio Amedeo II la politica interna e le finanze del suo regno?
- Quali furono le circostanze che portarono all'abdicazione di Vittorio Amedeo II?
- Quali furono le conseguenze della decisione di Carlo Emanuele III di arrestare suo padre?
Vittorio Amedeo II era un sovrano che, nonostante iniziali alleanze con la Francia, segretamente trattò con gli Asburgo e dichiarò guerra agli alleati francesi, riuscendo a infliggere loro una grande sconfitta con l'aiuto dell'Austria.
Con il Trattato di Utrecht del 1713, Vittorio Amedeo II ottenne il titolo di re di Sicilia, che scambiò successivamente con la Sardegna nel 1720, estendendo il suo dominio anche su altre regioni come la Lomellina, il Monferrato e la Valsesia.
Vittorio Amedeo II attuò una politica mercantilistica, riorganizzò la burocrazia e il sistema fiscale, vendette feudi abbandonati e abolì privilegi fiscali per dare organicità alle tasse senza scontentare i sudditi.
A causa del peggioramento della sua salute nel 1728, Vittorio Amedeo II abdicò in favore del figlio Carlo Emanuele III, ma continuò a influenzare gli affari di governo fino a quando fu arrestato e costretto a una residenza forzata dal figlio.
L'arresto e la residenza forzata nel Castello di Rivoli furono un grave colpo per Vittorio Amedeo II, che ne risentì gravemente nella salute e morì nel 1732, meno di un anno dopo l'accaduto.