Concetti Chiave
- Durante il XIV secolo, l'Italia assistette alla nascita di una cultura laica, distaccata dalla religione dominante del Medioevo, influenzata dai nuovi mercanti e giuristi.
- Il Trecento segnò una svolta culturale grazie a figure come Petrarca e Boccaccio in letteratura e Giotto in pittura, che contribuirono al passaggio verso l'Umanesimo.
- L'Umanesimo del Quattrocento si caratterizzò per la riscoperta degli autori greci e latini e per la centralità dell'uomo come protagonista della storia.
- Gli Umanisti diedero vita alla filologia, una disciplina dedicata allo studio critico dei testi antichi per comprenderne il significato autentico e correggere errori medievali.
- La cultura umanista promosse un approccio laico, riconoscendo che l'uomo poteva servire Dio senza rinunciare alla vita nel mondo, e incoraggiava la conoscenza attraverso l'osservazione diretta della natura.
- le origini di una nuova cultura
Indice
Le origini di una nuova cultura
Nel Medioevo la cultura dominante era di carattere religioso, perché gli uomini di cultura (i chierici) appartenevano soprattutto alla Chiesa e gli argomenti trattati erano soprattutto di natura religiosa.
Ma questo ideale di vita religiosa, tipica del Medioevo, non soddisfaceva più gli uomini nuovi (mercanti, banchieri, giuristi) che si erano affermati con i Comuni. Nel corso del XIV secolo, in Italia si formò una nuova cultura laica più vicina alle cose terrene ed agli uomini, indipendente dalla religione.
- la svolta del Trecento
La svolta del Trecento
La svolta culturale del Trecento fu rappresentata da Petrarca e Boccaccio nella letteratura e da Giotto nella pittura.
- L’Umanesimo
L'Umanesimo e le sue caratteristiche
La nuova cultura umanista fiorì nelle città italiane del Quattrocento, le sue caratteristiche principali erano:
- la riscoperta e lo studio degli autori greci e latini dell’antichità;
- la valorizzazione dell’uomo che viene posto al centro del mondo; considerato una persona libera, vero protagonista della storia, capace di dominare la natura.
Gli studiosi riscoprirono le humanae litterae, cioè le letterature umane.
La nuova cultura del Quattrocento prese il nome proprio da questi interessi e dalla valorizzazione dell’uomo: fu chiamata Umanesimo.
- Gli umanisti al lavoro
Gli umanisti e la filologia
Il lavoro di ricerca e riscoperta dei classici latini e greci degli Umanisti portò alla nascita di una nuova disciplina: la filologia studio e comprensione del significato autentico dei testi antichi che vengono riscoperti, indagati criticamente, tradotti e corretti dagli errori dati dall’interpretazione mediovale.
Una cultura laica
Una cultura laica e indipendente
Gli Umanisti sebbene valorizzassero l’uomo non negarono il valore della religione però riconobbero che l’uomo poteva servire Dio senza ritirarsi dal mondo in un monastero.
Le conoscenze necessarie per dominare la natura non andavano cercate nella Bibbia che conteneva le verità religiose ma bisognava conquistarle osservando direttamente la natura.
Con l’Umanesimo iniziò a formarsi una cultura laica indipendente dalla religione.
Domande da interrogazione
- Quali furono le origini dell'Umanesimo?
- Quali furono le principali caratteristiche dell'Umanesimo?
- Come gli Umanisti vedevano il rapporto tra uomo e religione?
L'Umanesimo nacque nel XIV secolo in Italia come una nuova cultura laica, più vicina alle cose terrene e indipendente dalla religione, in risposta all'insoddisfazione verso la cultura religiosa dominante del Medioevo.
Le caratteristiche principali dell'Umanesimo includevano la riscoperta degli autori greci e latini, la valorizzazione dell'uomo come protagonista della storia, e la nascita della filologia per lo studio critico dei testi antichi.
Gli Umanisti riconoscevano il valore della religione ma credevano che l'uomo potesse servire Dio senza ritirarsi dal mondo, promuovendo una cultura laica che cercava conoscenze attraverso l'osservazione diretta della natura.