Concetti Chiave
- Dal 1492, in Italia, emerge un nuovo movimento culturale che abbraccia il Rinascimento, con un rifiorire delle arti e della letteratura.
- Le corti e le signorie diventano centri di potere, sostenendo artisti e poeti attraverso il mecenatismo e l'Otium letterarium.
- La visione umanistica si sposta da una prospettiva teocentrica a una centrata sull'humanitas, con la nascita delle Accademie per gli Studia Humanitatis.
- La figura dell'artigiano evolve in artista, e i manufatti diventano opere d'arte, alimentando una competizione tra le corti per il possesso di tali opere.
- L'edonismo e il gusto per il piacere si diffondono, spinti dalla consapevolezza della fugacità della vita, ispirando a vivere secondo il "carpe diem".
Indice
Il rinascimento in Italia
Dal 1492 in Italia si sviluppa un nuovo movimento che abbraccia tutti i pensieri e tutte le arti. Partendo dal Rinascimento, nella penisola vi è un rifiorire soprattutto in ambito artistico e letterario. L'uomo ha sete di sapere e vuole acquisire sempre più nozioni. Nascono le corti e le varie signorie. I personaggi più rilevanti (in questo caso a Firenze) sono Cosimo De Medici ed ancor di più Lorenzo De Medici, detto il "Magnifico".
L'otium letterarium e le corti
In questo periodo storico lo sfarzo è grande, così, per far sì che i signori si facessero importanti grazie alla letteratura, si sviluppò L'Otium letterarium, praticato dai poeti che, in cambio di vitto e alloggio, si dedicavano alla produzione elogistica per il proprio signore (poesia encomiastica e mecenatismo).
Umanesimo e accademie
La visione umanistica non è più teocentrica, ma incentrata sull'humanitas e sulla capacità dell'uomo di provvedere al proprio destino. Nascono così le Accademie, dove si studiano gli Studia Humanitatis.
La figura dell'artigiano diviene artista e il manufatto opera d'arte (all'interno delle corti si faceva a gara a chi ne possedesse di più). Si abbandona la povertà medievale per entrare nello sfarzo e nell'opulenza.
Edonismo e carpe diem
Si sviluppa il piacere di curare il proprio corpo e il proprio aspetto, l'edonismo, il gusto per il piacere. Infatti, dopo la peste del 1348, la fugacità della vita divenne un pensiero quasi ossessivo, spingendo tutti a vivere secondo il "carpe diem" di Orazio, a cui molto s'ispira la "canzone di Bacco e Arianna".
"Quant'è bella giovinezza che si fugge tuttavia, chi vuol esser lieto sia, del doman non c'è certezza." Recita il ritornello.