Concetti Chiave
- Nel Seicento, Svezia e Russia hanno coniugato centralizzazione del potere e espansione territoriale.
- La Svezia, sotto Gustavo Adolfo e Cristina, si è affermata come potenza europea, ma ha iniziato a declinare nella seconda metà del secolo.
- Il cancelliere Axel Oxenstierna ha giocato un ruolo fondamentale nel consolidamento interno della monarchia svedese.
- In Russia, Ivan IV ha centralizzato il potere, limitando l'influenza dei boiari e avviando riforme amministrative significative.
- La dinastia dei Romanov, iniziata con Michele Romanov, ha segnato la fine delle turbolenze feudali e l'inizio dell'espansione imperiale russa.
Indice
Monarchia svedese nel Seicento
In due grandi stati monarchici, nel Seicento, in Svezia e in Russia, si realizzò un significativo connubio fra centralizzazione del potere assolutistico ed espansione territoriale.
La Svezia venne affermandosi nel corso del Seicento come una delle principali potenze europee: sotto Gustavo Adolfo (1611-32) e Cristina (1632-54) la monarchia si consolidò all'interno - per impulso del grande cancelliere Axel Oxenstierna (1583-1654) - e si ampliò all'esterno, con un movimento espansivo che trovò il suo apice con Carlo X Vasa (1654-60).
Declino della potenza svedese
Nella seconda metà del Seicento e nel secolo successivo, tuttavia, la potenza svedese declinò e il regno perse posizioni nel mar Baltico a favore della stessa Danimarca, e soprattutto delle emergenti Russia e Prussia.
Centralizzazione del potere in Russia
La Russia vide concludersi nella seconda metà del Seicento il travagliato processo di creazione di un forte nucleo statale che era iniziato fin dal XV secolo a opera dei principi di Mosca, e in particolare di Ivan III (1462-1505). L'affermazione di un potere statale centralizzato era stat poi proseguita da Ivan IV detto il Terribile (1533-84), che aveva ingaggiato una violenta lotta per imporre la propria volontà ai grtandi feudatari, i boiari.
Riforme di Ivan IV
Nel 1564 Ivan intraprese infatti una radicale riforma dell'amministrazione statale che portò sotto il diretto dominio dello zar le regioni centrali del paese, lasciano solo quelle periferiche al controllo della Duma, l'assemblea dei boiari.
Anarchia e dinastia Romanov
Boris Godunov, zar dal 1592 al 1605, cercò di proseguire l'opera di centralizzazione intrapresa da Ivan IV, ma alla sua morte si avviò una turbolenta fase di anarchia feudale, conclusasi solo con l'avvento al potere di Michele Romanov (1613-45), iniziatore di quella dinastia che si sarebbe estinta solo con la rivoluzione bolscevica del 1917. Contestualmente, la Russia era stata protagonista di un movimento espansivo che aveva condotto alla progressiva affermazione di un vero e proprio impero.
Domande da interrogazione
- Quali furono i principali sovrani svedesi che contribuirono alla centralizzazione e all'espansione territoriale nel Seicento?
- Come si sviluppò il processo di centralizzazione del potere in Russia nel Seicento?
- Quali furono le conseguenze dell'espansione territoriale della Svezia e della Russia nel Seicento?
Gustavo Adolfo e Cristina furono i sovrani che consolidarono la monarchia svedese, mentre Carlo X Vasa portò l'espansione al suo apice.
Il processo iniziò con Ivan III e proseguì con Ivan IV, che riformò l'amministrazione statale, e fu continuato da Boris Godunov e Michele Romanov.
La Svezia divenne una potenza europea ma declinò nel tempo, mentre la Russia si affermò come un impero grazie al suo movimento espansivo.