Concetti Chiave
- Alla fine del XV secolo, gli Stati italiani, divisi e deboli, diventarono bersagli per le ambizioni espansionistiche di Francia e Spagna.
- Carlo VIII di Francia invase l'Italia nel 1494, rivendicando diritti sul trono di Napoli e perseguendo ambizioni più ampie nel Mediterraneo.
- I preparativi diplomatici di Carlo VIII includevano accordi con la Spagna e l'Impero Germanico, garantendosi supporto esterno.
- Ludovico Sforza accolse Carlo VIII a Milano per consolidare il suo potere, mentre altri principi italiani non opposero resistenza iniziale.
- La successiva coalizione italiana, la Lega di Venezia, contrastò le mire di Carlo VIII, costringendolo a ritirarsi in Francia.
Debolezze degli stati italiani
Alla fine del XV secolo i nostri maggiori Stati, deboli e in disaccordo tra loro, divennero una facile preda per i grandi Stati Nazionali che miravano alle nostre belle e ricche città.
Le cause di queste debolezze sono da ricercare nel passato:
1)la limitata esperienza comunale
2)l’arresto dello sviluppo capitalistico borghese
3)l’arresto di relazioni tra città e campagna.
Ambizioni di Carlo VIII
Nel 1494 Carlo VIII di Francia invase l’Italia rivendicando dei diritti dinastici sul trono di Napoli, dopo la morte di Ferdinando I d’Aragona.
In realtà nutriva dei progetti più ambiziosi:
1)riprendere ai turchi la Terra Santa
2)riconquistare Costantinopoli per riprendere la politica d’espansionismo nel Mediterraneo
3)tutto ciò per avvantaggiare le aspirazioni delle classi mercantili che desideravano ristabilire dei rapporti diretti con l’Oriente.
Accoglienza e resistenza
Carlo VIII si era preparato diplomaticamente a questa impresa stringendo degli accordi con la Spagna di Ferdinando il Cattolico e l’Impero Germanico di Massimiliano d’Asburgo.
Nessuno dei nostri principi gli resistette, al contrario molti l’avevano ben accolto avendo come scopo di avvantaggiarsi.
In particolare Carlo di Francia fu ricevuto meravigliosamente da Ludovico Sforza, detto il Moro, che voleva approfittare di quest’occasione per sbarazzarsi del legittimo erede al Ducato di Milano, Gian Galeazzo Sforza.
Carlo VIII invase Firenze, Roma e Napoli, dove il re Ferdinando II d’Aragona , abbandonato dai suoi baroni, gli cedette il campo senza alcuna resistenza. Ma quando Carlo si impossessò di Napoli tutti i principi italiani si coalizzarono contro di lui, preoccupati per le mire espansionistiche sulla penisola. A questa lega anti-francese, chiamata Lega di Venezia, parteciparono il papa Alessandro VI Borgia, gli Asburgo, la Spagna, Venezia e Milano. Per questo motivo i progetti di Carlo VIII non si realizzarono e fu costretto a rifugiarsi in Francia.
Domande da interrogazione
- Quali erano le debolezze degli stati italiani alla fine del XV secolo?
- Quali erano le ambizioni di Carlo VIII quando invase l'Italia nel 1494?
- Come reagirono i principi italiani all'invasione di Carlo VIII?
Gli stati italiani erano deboli e in disaccordo tra loro, diventando facili prede per i grandi Stati Nazionali. Le cause includevano la limitata esperienza comunale, l'arresto dello sviluppo capitalistico borghese e l'arresto delle relazioni tra città e campagna.
Carlo VIII rivendicava diritti dinastici sul trono di Napoli, ma aveva progetti più ambiziosi come riprendere ai turchi la Terra Santa, riconquistare Costantinopoli e avvantaggiare le aspirazioni delle classi mercantili per ristabilire rapporti diretti con l'Oriente.
Inizialmente, molti principi italiani accolsero Carlo VIII, sperando di avvantaggiarsi. Tuttavia, quando Carlo si impossessò di Napoli, i principi italiani si coalizzarono contro di lui formando la Lega di Venezia, che includeva il papa Alessandro VI Borgia, gli Asburgo, la Spagna, Venezia e Milano, costringendo Carlo a rifugiarsi in Francia.