Concetti Chiave
- Durante il regno dei sovrani Stuart, la monarchia inglese fu costretta a trovare modi alternativi per finanziare la corte, come la vendita di titoli nobiliari, a causa delle limitazioni del parlamento sulle imposte dirette.
- L'opposizione al governo assoluto di Carlo I portò alla guerra civile, con un conflitto tra il parlamento sostenuto dalla borghesia e il re supportato dalla nobiltà e vescovi.
- Alla fine della guerra civile, fu proclamato il Commonwealth d'Inghilterra, ma sotto la guida di Cromwell si instaurò una dittatura che represse severamente le opposizioni.
- Il periodo successivo alla morte di Cromwell fu caratterizzato da instabilità costituzionale fino alla restaurazione della monarchia con Carlo II, che riportò la chiesa anglicana al centro del potere.
- La Gloriosa Rivoluzione del 1688 portò all'ascesa di Guglielmo d'Orange e Maria Stuart, stabilendo il Bill of Rights che garantì diritti parlamentari e civili, segnando una transizione verso una monarchia costituzionale.
Indice
Finanziamenti alternativi della monarchia
Dato che la monarchia inglese non poteva riscuotere imposte dirette per finanziare guerre senza il consenso del parlamento, i due sovrani Stuart dovettero trovare altri modi per finanziare la corte.
Un esempio è la vendita di titoli nobiliari e cariche statali.
1626 Carlo I ricorse ad un prestito forzoso
Conflitti con il parlamento
marzo 1628: il parlamento presenta al re una petizione dei diritti, nella quale ricordavano al re le buone leggi del Regno.
gennaio 1629 Carlo I sciolse il parlamento e annunciò che avrebbe governato senza sentirsi tenuto a riconvocarlo
1638 gli scozzesi si sollevano e il re è costretto a convocare le camere per ottenere i sussidi per sottomettere i ribelli e venne detto "parlamento breve" (3 settimane) e il 13 aprile 1640 mostrarono al re una lista di abusi e per questo venne sciolto
Quando gli scozzesi attraversarono la frontiera, il re fu costretto a convocare un nuovo parlamento.
Il parlamento approvò una legge che riguardava la convocazione del parlamento ogni tre anni, anche senza richiesta del re e ne vietava lo scioglimento prima della fine dei lavori.
ottobre 1641: ribellione Irlanda
Il parlamento voleva instaurare una monarchia costituzionale e fece approvare la Grande rimostranza che conteneva le accuse rivolte al re. Il re avvia la guerra civile
10 gennaio 1642: il re lascia Londra seguito dai lords e vuole organizzare un esercito
Guerra civile e riforme
Lo scontro ebbe aspetti politici e religiosi e lasciò intravedere un conflitto sociale:
-parlamento + borghesia commerciale e finanziaria
-re + nobiltà dei pari + vescovi e regioni nord- ovest
Le sette puritane agitarono temi religiosi impegnate in tematiche e sociali: il primato del parlamento, democrazia e uguaglianza.
La guerra fece una profonda riforma con la creazione di un esercito di tipo nuovo, senza mercenari o stranieri ma con artigiani e proprietari terrieri. Generale ne fu Thomas Fairfax e capo della cavalleria fu Olivier Cromwell. Dopo la decisiva battaglia di Naseby la guerra civile si avviò alla conclusione.
Dopo l'abolizione della chiesa vescovile, molti parlamentari erano disposti a trattare con la monarchia l'istituzione di una chiesa di tipo presbiteriano.
Per i presbiteriani le chiese erano comunità indispensabili, tenute a reprimere severamente tutte le eresie a cominciare dalla libertà di coscienza, considerata la più grave.
Il re prigioniero voleva approfittare di questa situazione e rifiutava le proposte dell'esercito e aspettava il cedimento del parlamento.
28 ottobre: i rappresentanti dell'esercito si riuniscono a Putney e discutono il programma del patto del popolo e il dibattito finì quando l'11 novembre si sparse la notizia che il re era riuscito a fuggire e cominciò una seconda guerra civile che si concluse nel settembre 1648 quando Cromwell sconfisse gli scozzesi entrando ad Edimburgo e catturando Carlo I.
Il re venne condannato a morte e il 30 gennaio venne decapitato. Era la prima volta che prevaleva la sovranità popolare alla monarchia.
L'Inghilterra venne definita Commonwealth e libero stato e il supremo detentore della sovranità popolare era formalmente il parlamento, ma in realtà fu retto da una dittatura di Cromwell, che applicava repressioni radicali all'opposizione.
Comparvero i diggers, risorgenza all'opposizione contadina alla recinzione delle terre comuni. Alcuni diggers furono arrestati e nel 1651 il movimento poteva dirsi esaurito.
Rivolte e repressioni in Irlanda
Le rivolte in Irlanda iniziarono nel 1541, quando Enrico VIII l'aveva inserita nel suo regno. Le sommosse irlandesi si moltiplicarono durante il Regno di Elisabetta I, in difesa del cattolicesimo e in opposizione alla nuova ondata di trasferimenti e occupazione di terre a opera degli inglesi protestanti.
La rivolta del 1641 poté approfittare delle agitazioni in Inghilterra e fu molto violenta, ma lo fu di più quella ad opera di Cromwell. La sollevazione irlandese fu completamente schiacciata solo nel 1651.
Cromwell e il Commonwealth
La Repubblica stentava a trovare un assetto costituzionale stabile.
1653: Cromwell scioglie il parlamento lungo accusandolo di voler perpetuare solo a se stesso.
Sciolse anche il secondo parlamento e assunse il titolo di Lord protettore del Commonwealth.
Il vero problema stava nella netta divisione tra la fazione rigidamente repubblicana e quella che intendeva offrire la corona di re a Cromwell, che per il momento la rifiutò.
Restaurazione della monarchia
Alla sua morte, l'esercito offrì il posto a suo figlio, Richard, che lo lasciò nel maggio successivo. L'esercito stanziato in Scozia marciò su Londra e nel 1660 il generale Monck rimise in carica il parlamento lungo, che preparò la restaurazione della monarchia, richiamando il francese in esilio Carlo II. Rientrò solo dopo un'amnistia generale e libertà di coscienza e restaurò la chiesa anglicana e della Camera del Lords.
Tensioni religiose e politiche
Fu il parlamento ad adoperarsi per ristabilire il primato della chiesa anglicana e l'uniformità religiosa, applicando discriminazioni dei cattolici colpirono sette calviniste ed evangeliche.
Quando il re sposò la principessa del Portogallo, che era cattolica, fece ritorno il timore del ritorno del papismo.
Il re strinse con Luigi XIV un'alleanza che lo portò nel 1672 a una guerra contro la Repubblica olandese.
Nel 1673 il parlamento respinse la Dichiarazione di indulgenza che consentiva ai cattolici di esercitare in privato il loro culto e sospendeva le pesanti restrizioni contro i dissenters (non conformisti) protestanti e approvò il Test act che imponeva a chiunque dovesse svolgere funzioni pubbliche il giuramento di sottomissione alla Corona, il ripudio del dogma cattolico della transustanziazione e la comunione secondo il rito anglicano e in seguito anche a chi era stato eletto alla Camera dei comuni o nominato alla Camera dei lords.
Cercò di approvare una legge che escludeva Giacomo dalla successione, che era cattolico.
Apparvero i tory, che volevano mantenere intatto il potere personale dei re e della chiesa anglicana e i whig che miravano a rafforzare il potere del parlamento.
1681 Carlo II sciolse il parlamento e non lo convocò mai più
1683 i capi whig furono accusati di preparare una congiura
Giacomo II e la rivoluzione
Dopo la morte del re, salì al trono Giacomo II Stuart, cattolico ma che intendeva tenere distinta la propria fede dalle funzioni pubbliche di re e capo della chiesa.
Questo re aveva tendenze assolutistiche: aveva istituito un esercito permanente, contravvenendo al principio che solo il parlamento aveva il potere di creare una forza armata e solo in caso di guerra.
Nel 1687 Giacomo II emanò una nuova dichiarazione di indulgenza, che conferiva loro libertà di coscienza e culto.
10 giugno: chiaro che l'Inghilterra doveva diventare un regno cattolico.
I whigs e tories chiesero aiuto a Guglielmo d'Orange III, marito di Maria Stuart, figlia del re e che nel 1672 aveva assunto le funzioni di statolder nella Repubblica olandese.
15 novembre 1688 una spedizione sbarcò in Inghilterra e rovesciò il re, che fuggì in Francia.
Fu offerto il governo a Guglielmo e a fine gennaio 1689 fu convocata una informale convention. Solo l'Irlanda difese il re e nel marzo 1689 il re vi si recò a comandare i suoi seguaci, ma fu sconfitto e si ritirò in Francia dove morì nel 1701.
Guglielmo d'Orange e la nuova era
23 febbraio Maria Stuart e Guglielmo d'Orange furono proclamati sovrani d'Inghilterra e accettarono la Dichiarazione dei diritti e stabiliva i diritti del parlamento nei confronti del re:
-no sospendere esecuzione leggi approvate dal parlamento
-elezioni libere e frequenti
-rispettare libertà di discussione delle due camere
1694 legge: le elezioni devono avvenire con una cadenza massima di tre anni.
Bill of rights: diritti dei sudditi
1689 legge: tolleranza religiosa
1695 libertà di stampa
1679 Habeas corpus: legge tutela delle misure arbitrarie della polizia
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali cause della guerra civile inglese?
- Come si concluse la prima guerra civile e quale fu il ruolo di Oliver Cromwell?
- Quali furono le conseguenze della restaurazione della monarchia nel 1660?
- Quali furono le principali differenze tra i tory e i whig durante il regno di Carlo II?
- Quali furono le principali disposizioni della Dichiarazione dei diritti del 1689?
La guerra civile inglese fu causata da tensioni politiche e religiose tra il re Carlo I e il parlamento, con il re che cercava di governare senza il parlamento e il parlamento che voleva instaurare una monarchia costituzionale.
La prima guerra civile si concluse con la vittoria delle forze parlamentari guidate da Oliver Cromwell, che sconfisse gli scozzesi e catturò Carlo I, portando alla sua esecuzione e alla proclamazione del Commonwealth.
La restaurazione della monarchia nel 1660 portò al ritorno di Carlo II, che ristabilì la chiesa anglicana e la Camera dei Lords, mentre il parlamento cercò di mantenere il primato della chiesa anglicana e applicò discriminazioni contro i cattolici e i non conformisti.
I tory volevano mantenere intatto il potere personale del re e della chiesa anglicana, mentre i whig miravano a rafforzare il potere del parlamento e limitare l'autorità del re.
La Dichiarazione dei diritti del 1689 stabiliva i diritti del parlamento nei confronti del re, tra cui il divieto di sospendere l'esecuzione delle leggi approvate dal parlamento, l'obbligo di elezioni libere e frequenti, e il rispetto della libertà di discussione delle due camere.