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Concetti Chiave

  • Le colonie americane avevano un'autonomia limitata sotto governatori inglesi e assemblee locali, ma erano soggette a restrizioni economiche imposte dalla Gran Bretagna.
  • Le nuove tasse, come lo Stamp Act, aumentarono il malcontento dei coloni, che protestarono con lo slogan "no taxation without representation".
  • Eventi come il Boston Tea Party e il Congresso di Filadelfia segnarono l'inizio delle ostilità aperte tra i coloni e la Gran Bretagna.
  • La Dichiarazione di Indipendenza del 1776 rifletteva le idee dell'Illuminismo e sancì la nascita degli Stati Uniti come entità sovrana.
  • La guerra si concluse nel 1783 con il trattato di Versailles, che riconobbe l'indipendenza americana e ridisegnò le posizioni coloniali britanniche.

Indice

  1. Organizzazione delle colonie inglesi
  2. Tensioni economiche e politiche
  3. Proteste e boicottaggi
  4. Dichiarazione di indipendenza
  5. Conflitto e supporto internazionale

Organizzazione delle colonie inglesi

In ogni colonia inglese c’era un governatore inglese con un’assemblea di rappresentanti dei coloni eletti tra i cittadini più ricchi (le minoranze religiose erano escluse come anche le donne). L’organizzazione delle colonie riguardava anche l’esercito, ognuna ne aveva uno, seppur piccolo, per difendersi ed era costituito da uomini liberi arruolati solo per il tempo necessario. La Gran Bretagna aveva permesso l’autogoverno ma imposto forti vincoli sul piano economico che subordinavano le colonie agli interessi della madrepatria e evitavano la produzione di beni già acquistabili in Inghilterra come il ferro.

Tensioni economiche e politiche

Le colonie potevano commerciare solo con la madrepatria e i trasporti dovevano avvenire con navi inglesi, nonostante ciò era diffuso l’inevitabile contrabbando. L'egemonia inglese era diventata indiscutibile nel 1763 dopo la guerra dei Sette anni i costi della quale portarono ad imporre nuove tasse alle colonie per risanare le finanze pubbliche tra cui lo Sugar act e lo Stamp act nei due anni successivi. Le Assemblee delle colonie americane inviarono diverse petizioni al re e al parlamento di Londra ed ebbero successo, ma nel 1766 venne enunciato il Declaratory act con il quale le imposizioni fiscali erano uguali a quelle dei sudditi inglesi.

Proteste e boicottaggi

I coloni protestarono con lo slogan “no taxation without representation”; del resto dopo il passaggio del Canada in mano inglese i coloni si sentivano più liberi dall'Inghilterra. Nel 1770 a Boston le truppe britanniche uccisero 5 coloni quindi, tre anni dopo, i coloni organizzarono il boicottaggio delle merci e delle navi inglesi tramite il “Boston tea party” (il 16 dicembre 1773 venne buttato a mare il carico di tè proveniente dall’India). Da allora iniziò la trattazione diretta dei coloni con India e Spagna. Gli americani avevano avversione per il Parlamento, non per il re, quindi il proprietario terriero Thomas Jefferson propose delle Assemblee rappresentative locali scelte dal popolo seppur soggette al re Giorgio III.

Nel 1774 a Filadelfia si radunò un congresso che invitò gli americani a boicottare tutte le merci inglesi ed appellarsi a Giorgio III perché si imponesse, ma questi era dalla parte del Parlamento, così iniziarono le prime vere ostilità. L’anno dopo sempre a Filadelfia un Congresso continentale arruolò un esercito di liberazione con a comando il latifondista George Washington.

Dichiarazione di indipendenza

Il congresso nel 1776 approvò una Dichiarazione di Indipendenza con il contributo di Jefferson, che affermava come il re di Londra li avesse privati dei loro diritti costringendoli alla ribellione. Le colonie si autodefinivano “stati liberi e indipendenti” con piena autonomia di poteri nella politica interna, estera e commerciale. Da una rivolta per ridurre le tasse si passò alla liberazione dell’America dall’autorità della madrepatria; la dichiarazione seguiva anche il pensiero filosofico-politico dell’illuminismo francese e britannico, eco delle idee di Montesquieu (separazione dei poteri), Locke(contrattualismo e lo stesso principio di legittimazione che portò alla gloriosa rivoluzione) e Rousseau (sovranità popolare). La Gran Bretagna non accettò tale azione, in quanto ne avrebbe perso economicamente e non poteva permettere l’affermazione del principio di autodeterminazione che si sarebbe potuto ripetere nelle altre colonie. Venne schierato un esercito di 16 mila mercenari tedeschi che nonostante fosse più forte non conosceva bene il territorio e perciò fu sconfitto. da Washington, quest’ultimo nel 1777 adottò una tattica di guerriglia ossia rapide incursioni per guadagnare tempo, organizzarsi e trattenere gli inglesi oltreoceano per fargli aumentare i costi.

Conflitto e supporto internazionale

In Europa venne mandato tra i tanti ambasciatori Benjamin Franklin per ottenere l’appoggio dei nemici della Gran Bretagna, la prima a rispondere fu la Francia che allestì un corpo di spedizione e flotta che sarà decisivo infatti nel 1781 gli inglesi furono sconfitti a Yorktown e Virginia. Alla fine la Gran Bretagna si arrese alla pace che venne ratificata il 2 febbraio 1783 con il trattato di Versailles, il quale riconosceva ufficialmente l’indipendenza delle tredici colonie e la loro sovranità su tutti i territori americani. La Francia ottenne dalla Gran Bretagna le isole delle Antille, il Senegal in Africa e riprese la Florida perduta nel 1763.

Domande da interrogazione

  1. Qual era la struttura di governo nelle colonie inglesi in America?
  2. Ogni colonia aveva un governatore inglese e un'assemblea di rappresentanti eletti tra i cittadini più ricchi, escludendo le minoranze religiose e le donne.

  3. Quali erano le restrizioni economiche imposte dalla Gran Bretagna alle colonie?
  4. Le colonie potevano commerciare solo con la madrepatria, utilizzando navi inglesi, e non potevano produrre beni già acquistabili in Inghilterra, come il ferro.

  5. Come reagirono i coloni alle nuove tasse imposte dalla Gran Bretagna?
  6. I coloni protestarono con lo slogan “no taxation without representation” e organizzarono boicottaggi, come il Boston Tea Party, contro le merci inglesi.

  7. Quale fu il ruolo di Thomas Jefferson nella Rivoluzione Americana?
  8. Thomas Jefferson propose la creazione di Assemblee rappresentative locali e contribuì alla stesura della Dichiarazione di Indipendenza nel 1776.

  9. Come si concluse la guerra d'indipendenza americana?
  10. La guerra si concluse con la sconfitta britannica a Yorktown nel 1781 e la ratifica del trattato di Versailles nel 1783, che riconosceva l'indipendenza delle tredici colonie.

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