Concetti Chiave
- La Rivoluzione francese ha segnato la transizione dalla società feudale all'uguaglianza cittadina, abbattendo l'assolutismo nella Francia del '700.
- La retorica celebra la Bastiglia e i principi di “Liberté, Égalité, Fraternité”, mentre la ricerca storica sottolinea la rivoluzione come fenomeno borghese, con il popolo ingannato.
- Francois Furet e Albert Soboul offrono visioni contrastanti della rivoluzione: Furet demitizza l'evento, mentre Soboul enfatizza la retorica marxista.
- La Rivoluzione francese è uno spartiacque storico, ma non ha segnato la fine definitiva dell'assolutismo, che è ritornato con la Restaurazione.
- La rivoluzione ha funzionato come un laboratorio istituzionale con tre fasi costituzionali, passando da monarchia costituzionale a repubblica democratica e infine a repubblica liberale.
Indice
La rivoluzione francese e i suoi principi
La rivoluzione francese è stato un processo storico politico-istituzionale sociale che matura nella Francia di fine ‘700 e che porta alla caduta dell’assolutismo e alla trasformazione definitiva da una società basata sul privilegio di nascita (feudalesimo) a una società di cittadini e basata sull’eguaglianza La lettura retorica è quella proposta il 14 luglio (data della presa della Bastiglia), data in cui si esaltano i principi cardine della rivoluzione: “Liibertè, egalitè, fraternitè”, rievocando l’immagine dell’assalto, con un esercito improvvisato, alla fortezza della Bastiglia, innalzata come grande obiettivo dal punto di vista strategico.
La visione storica della rivoluzione
La ricerca storica parla della rivoluzione francese come fenomeno borghese (e non popolare) e che il popolo, benché partecipasse alla rivoluzione, era un popolo ingannato e guidato dai borghesi, che saranno i principali beneficiari dei vantaggi della rivoluzione, utilizzando la demagogia e indicando la nobiltà come unica e vera causa dei mali vissuti dal popolo.
La ricerca storica porta infatti la visione di una rivoluzione incentrata sulla libertà dei soli affini alla rivoluzione, parlando di centinaia e centinaia di esecuzioni capitali nella sola Parigi, arrivando a contare circa 17000 morti per decapitazione in un solo anno e di un’eguaglianza presente solo apparentemente, essendo il popolo, in realtà sottomesso ai borghesi.
Critiche e interpretazioni della rivoluzione
Dal punto di vista storico, lo studioso più importante della rivoluzione francese è stato Francois Furet, che scrisse varie monografie e saggi sul tema. Prendendo come riferimento il testo Critica della rivoluzione francese. L’intenzione di Furet in quest’opera è stata quella di di demitizzare la rivoluzione francese esponendola per quello che è stata.
Come riferimento retorico invece può esser presa l’opera di Albert Soboul la revolution francaise, perpetrando la solita retorica della rivoluzione francese ma dal un punto di vista marxista, ponendo al centro della rivoluzione la Francia operaia.
L'importanza storica della rivoluzione
Tutt’oggi si dice che la rivoluzione francese è stata uno degli spartiacque più importanti nella storia (come la scoperta dell’America o la caduta dell’impero romano). Benché l’enfasi dietro la rivoluzione francese è stata molto idealistica e romantica, questa va relativizzata: la rivoluzione è infatti valutata come caduta dell’assolutismo, pur non essendo qu
?esta forma di governo presente in molti stati come U.K. e Province Unite. La rivoluzione francese non solo dunque non segna la fine dell’assolutismo, ma ne sancisce anche il ritorno, facendo tornare di nuovo (con il processo di Restaurazione dell’ordine assolutistico) la forma di governo assolutista, rimettendo a trono il fratello del re decapitato
Non si deve però negare in maniera assoluta l’importanza della rivoluzione francese, dato che non solo matura in Francia (dov’è presente l’apogeo dell’assolutismo), ma ha anche colpito l’immaginario collettivo degli intellettuali, che in quel periodo stavano maturando il romanticismo, oltre che per la sperimentazione che avviene in Francia per quanto riguarda le istituzioni.
Le fasi della rivoluzione francese
Nella rivoluzione francese ci sono 3 fasi principali e ciascuna di queste è istituzionalizzata e marcata da 3 diverse costituzioni:
- La prima fase vede protagonista la “costituzione del ‘91”, in cui si vede una Francia che vuole diventare come l’Inghilterra (una monarchia costituzionale), mantenendo al trono Luigi XVI (detto Re dei francesi).
- La seconda fase (fase repubblicana) è segnata invece da la “costituzione dell’anno 1”, prendendo per l’appunto come data di inizio storico non più la nascita di Cristo, bensì la formazione della repubblica, diventando il primo grande stato moderno a diventare una repubblica democratica.
- La terza e ultima fase è segnata dalla “costituzione dell’anno 3”, includendo il concetto di una gestione più consona agli ideali liberalistici passando da repubblica democratica a repubblica liberale.
Domande da interrogazione
- Qual è stata la natura della Rivoluzione francese e da dove ha avuto origine?
- Come viene interpretata la Rivoluzione francese tra retorica e ricerca storica?
- La Rivoluzione francese è considerata un processo periodizzante?
- Qual è stata l'importanza della Rivoluzione francese?
- Quali sono le fasi principali della Rivoluzione francese e le loro costituzioni?
La Rivoluzione francese è stata un processo storico politico-istituzionale sociale che ha avuto origine nella Francia di fine '700, portando alla caduta dell'assolutismo e alla trasformazione da una società feudale a una basata sull'eguaglianza di nascita.
La retorica esalta i principi di "Liberté, Égalité, Fraternité", mentre la ricerca storica la vede come un fenomeno borghese, con il popolo ingannato e guidato dai borghesi, che ne furono i principali beneficiari.
Sì, è considerata uno spartiacque storico, ma la sua importanza è relativizzata poiché non segna la fine dell'assolutismo, che ritorna con la Restaurazione.
La Rivoluzione francese è stata importante per la sua maturazione in Francia, l'impatto sull'immaginario collettivo e la sperimentazione istituzionale, influenzando il romanticismo.
Le tre fasi principali sono: la "costituzione del '91" (monarchia costituzionale), la "costituzione dell'anno 1" (repubblica democratica), e la "costituzione dell'anno 3" (repubblica liberale).