Concetti Chiave
- Nel Rinascimento, la moda e la cura della persona diventano aspetti cruciali, con Firenze, Mantova, Urbino e Ferrara come centri di stile.
- L'abbigliamento si arricchisce di tessuti preziosi come broccato, velluto e sete, influenzando le corti europee con il gusto italiano.
- Con la scoperta dell'America, materiali esotici come oro e piume diventano popolari per gioielli e accessori.
- Nonostante le restrizioni religiose sull'eccesso di lusso, le donne trovano modi creativi per abbellire i loro abiti con veli di seta e bisso.
- I colori degli abiti indicano la classe sociale, con dipinti di Domenico Ghirlandaio che offrono una visione dell'abbigliamento rinascimentale.
Indice
La moda rinascimentale
In epoca rinascimentale e soprattutto durante quella medicea a Firenze, la moda, la cura della persona e la cosmetica erano degli aspetti che godevano di un’alta considerazione.
L'influenza delle corti europee
A partire dal XIV secolo, i commerci introducono e diffondono l’uso del broccato, del velluto, della sete e delle pellicce per cui l’abbigliamento diventa sempre più sontuoso e accurato.
Le corti principesche europee imitano sempre di più la raffinatezza ed il gusto italiano e Firenze, Mantova, Urbino e Ferrara dettano legge. Il senso della realtà ed il dominio della ragione che pone l’uomo al centro del mondo, demoliscono la visione mistica del Medioevo; ovunque domina il senso del bello affinato dallo studio della civiltà classica. Infatti, la scoperta dell’America ha la sua parte; infatti, dal nuovo mondo provengono oro, argento, giade, perle e madreperle utili per la realizzazione dei gioielli e nel XVI secolo le piume degli uccelli esotici sono adoperate per ornare i cappelli e i ventagli delle dame.Lusso e regolamentazioni religiose
Fino al XIV secolo, la semplicità delle donne fiorentine era proverbiale. Tuttavia, da numerose ordinanze di epoca rinascimentale sappiamo che gli eccessi di lusso e di spese erano regolamentati. I religiosi predicavano la modestia e questo dimostra che già alla fine del XIV secolo il vivere elegante e quindi meno parsimonioso era entrato a far parte delle abitudini di vita. Papa Gregorio X, alla fine del XIII secolo, nel secondo Concilio di Lione proibisce alle donne gli ornamenti smoderati e vieta loro di adornarsi con perle o con monili d’oro e di argento. Addirittura, la Chiesa arriva ad imporre uno strascico più corto e la sostituzione dei cappelli con un velo. Ma le donne non si lasciano sorprendere e si fanno confezionare veli di bisso e di seta, impreziositi d’oro.
Tessuti e curiosità medicee
I tessuti usati, soprattutto in epoca medicea, si fanno sempre più preziosi; tra questi, spiccano il damasco, il taffetà, di origine persiana, e il velluto genovese. Una curiosità: all’inizio del Quattrocento compaiono i bottoni fino allora banditi perché si riteneva che fossero il simbolo di una vita troppo libera in quanto permettevano di spogliarsi con maggiore facilità.
Gli abiti femminili sono fluenti, con la vita molto alta per valorizzare il seno e i fianchi; la scollatura, non troppo appariscente, viene definita “legittima”. Le maniche sono strette, quasi aderenti, anche se non mancano maniche sbuffanti dalla spalla fino al gomito; le gonne hanno un profondo spacco sui fianchi e lasciano intravedere una sottogonna, spesso di colore diverso. L’abito è lungo e morbido, cucito anche con stoffe diverse, Una veste caratteristica è la “dalmatica”; si tratta di una tunica di lunghezza irregolare, con spacchi ai fianchi, bordata di oro e con le maniche trattenute sopra il gomito da una fascia d’oro da cui pendono strisce di tessuto.
Abiti e colori simbolici
Nel Quattrocento, hanno molta importanza anche i colori, simboli della classe sociale di appartenenza; abbiamo lo scarlatto e il verde che le popolane non possono indossare, il rosso cupo, il giallo fulvo, il grigio scuro (usato perché si sporca meno) e l’azzurro screziato.
L'arte come testimonianza
Una fonte fondamentale per renderci conto dell’abbigliamento rinascimentale è costituita soprattutto dai dipinti di Domenico Ghirlandaio, che opera a Firenze nella seconda metà del Quattrocento: Nascita di San Giovanni Battista, Presentazione al Tempio, Storie di San Francesco di Assisi, Nascita della Vergine. I personaggi di questi affreschi, pur essendo tratti dai Vangeli, indossano abiti di foggia rinascimentale.
Domande da interrogazione
- Qual era l'importanza della moda durante il Rinascimento a Firenze?
- Come influenzavano le scoperte del Nuovo Mondo la moda rinascimentale?
- Quali erano le restrizioni imposte dalla Chiesa sulla moda femminile?
- Quali tessuti e stili erano popolari nell'abbigliamento femminile rinascimentale?
- Qual era il ruolo dei colori nell'abbigliamento rinascimentale?
Durante il Rinascimento, soprattutto nell'epoca medicea a Firenze, la moda, la cura della persona e la cosmetica erano altamente considerate, con l'abbigliamento che diventava sempre più sontuoso e accurato grazie all'uso di tessuti pregiati come broccato, velluto e sete.
Le scoperte del Nuovo Mondo influenzavano la moda rinascimentale portando materiali preziosi come oro, argento, giade, perle e madreperle, utilizzati per gioielli, e piume di uccelli esotici per ornare cappelli e ventagli.
La Chiesa imponeva restrizioni sulla moda femminile, proibendo ornamenti smoderati e l'uso di perle o monili d'oro e d'argento, e imponendo veli al posto dei cappelli e strascichi più corti.
Nell'abbigliamento femminile rinascimentale erano popolari tessuti preziosi come damasco, taffetà e velluto genovese, con abiti fluenti, vita alta, scollature "legittime", maniche strette o sbuffanti, e gonne con spacchi.
I colori nell'abbigliamento rinascimentale avevano un ruolo importante come simboli di classe sociale, con colori come scarlatto e verde riservati a classi elevate, mentre il rosso cupo, giallo fulvo, grigio scuro e azzurro screziato erano usati per altri scopi.