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Concetti Chiave

  • La riforma religiosa in Inghilterra inizia con Enrico VIII che, negato il divorzio dal Papa, si dichiara capo della Chiesa anglicana tramite l'Atto di Supremazia del 1534.
  • Enrico VIII realizza uno scisma istituzionale mantenendo i dogmi cattolici, mentre il successore Edoardo VI introduce un libro di preghiere comuni che avvia un cambiamento liturgico.
  • Elisabetta I, dopo Maria la Sanguinaria, consolida la Chiesa anglicana con un nuovo Atto di Supremazia e articoli di fede che combinano ispirazioni calviniste e luterane.
  • La Chiesa anglicana si distingue per l'adozione delle Sacre Scritture come unico testo sacro, rifiutando culti cattolici tradizionali come il purgatorio e le indulgenze.
  • Nonostante la scomunica papale del 1570, l'Inghilterra mantiene l'autonomia religiosa con una struttura ecclesiastica ben organizzata e il basso clero fedele alla nuova religione.

Indice

  1. La riforma religiosa in Inghilterra
  2. Enrico VIII e lo scisma anglicano
  3. Edoardo VI e il Common Prayer Book
  4. Elisabetta I e l'Atto di Supremazia
  5. L'unità del regno sotto Elisabetta
  6. La scomunica papale e l'autonomia inglese

La riforma religiosa in Inghilterra

L’Inghilterra sembrava dover rimanere fuori dal movimento di riforma religioso, sebbene infatti si fosse diffuso un sentimento anticattolico con i lollardi, il re era schierato con la Chiesa di Roma.

Enrico VIII e lo scisma anglicano

Enrico VIII, però, non avendo eredi dalla prima moglie Caterina d’Aragona, chiese al papa il divorzio per poter sposare la cortigiana Anna Bolena, ma Clemente VII glielo negò, provocando una durissima reazione del sovrano. Il re nel 1534 chiese all’arcivescovo di Canterbury di sciogliere il precedente matrimonio e far firmare al Parlamento l’Atto di supremazia, con il quale si dichiarò Capo supremo della Chiesa anglicana e pose il clero inglese sotto il suo potere. A questo Atto si oppose il filosofo Tommaso Moro che perciò venne decapitato.

Con Enrico vi fu uno scisma di carattere istituzionale, non dottrinario, il re non riconosceva l’autorità del papa ma rimangono i dogmi cattolici, infatti, lo stesso monarca perseguiva luterani e calvinisti.

Edoardo VI e il Common Prayer Book

Si ebbe invece una svolta con il successore Edoardo VI che, influenzato dall’arcivescovo di Canterbury Thomas Cranmer promulgò nel 1549 un libro di preghiere comuni, il Common Prayer Book, imposto a tutti i fedeli, in cui preghiere e liturgia iniziavano ad essere differenti da quelle cattoliche.

Elisabetta I e l'Atto di Supremazia

La trasformazione della chiesa anglicana in una chiesa che seguiva solo una liturgia riformata si ebbe con Elisabetta I che nel 1558, alla morte della sorellastra Maria la Sanguinaria che aveva tentato di ripristinare il cattolicesimo, divenne regina. Nel 1559 lei affermò un nuovo Atto di Supremazia della Corona sulla Chiesa a cui seguì un nuovo Atto di uniformità e il ripristino del Prayer book. Nacquero in quel momento le figure sociali dei recusant e dei pouvissivant: i primi rifiutavano di giurare fedeltà alla regina come governatrice del regno sia in campo spirituale che politico, mentre i secondi erano spie e informatori che denunciavano coloro che ancora seguivano l’ideologia cattolica.

L'unità del regno sotto Elisabetta

Elisabetta non era interessata all’uniformità del culto, infatti, non era una fervente religiosa come la sorella, ma le interessava l’unità del regno per renderlo alla pari delle monarchie europee. Nel 1562 si svolse un’assemblea dei nuovi vescovi che promulgò trentanove articoli di fede, alla base della Chiesa anglicana, dove veniva espressa la nuova ispirazione calvinista e luterana, pur mantenendo una struttura gerarchica cattolica. Si affermarono le Sacre Scritture come unico testo sacro, non venne accettato il culto di santi e reliquie, il purgatorio e tutti quegli aspetti giudicati superstizioni come il traffico delle indulgenze. I ministri religiosi potevano sposarsi e il re non poteva entrare nella stesura e formulazione dei dogmi della fede che era riservata al concilio dei vescovi guidato dall’arcivescovo di Canterbury.

La scomunica papale e l'autonomia inglese

Quando nel 1570 il papa scomunicò la regina, ormai era presente una struttura ben organizzata e il basso clero in massa aveva già giurato fedeltà alla nuova religione, così l’Inghilterra anche dal punto di vista religioso si rese autonoma. Si ebbe una leggera opposizione da parte dei puritani, chiamati così perché rivendicavano la professione calvinista pura e volevano professare la libera fede senza un’autorità intermediaria fra loro e Dio.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le cause principali dello scisma religioso in Inghilterra sotto Enrico VIII?
  2. Lo scisma fu causato dal rifiuto del papa di concedere il divorzio a Enrico VIII, che portò il re a dichiararsi Capo supremo della Chiesa anglicana con l'Atto di supremazia del 1534.

  3. Come si trasformò la Chiesa anglicana sotto il regno di Elisabetta I?
  4. Sotto Elisabetta I, la Chiesa anglicana adottò una liturgia riformata, ispirata al calvinismo e al luteranesimo, mantenendo una struttura gerarchica cattolica e promulgando i trentanove articoli di fede.

  5. Chi erano i recusant e i pouvissivant durante il regno di Elisabetta I?
  6. I recusant erano coloro che rifiutavano di giurare fedeltà alla regina, mentre i pouvissivant erano spie e informatori che denunciavano i seguaci dell'ideologia cattolica.

  7. Quali furono le conseguenze della scomunica di Elisabetta I da parte del papa nel 1570?
  8. La scomunica non ebbe un grande impatto poiché l'Inghilterra aveva già una struttura religiosa autonoma e il basso clero aveva giurato fedeltà alla nuova religione anglicana.

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