Concetti Chiave
- Lo scisma d'Occidente iniziò nel 1378 con l'elezione contestata di Urbano VI e la successiva nomina di Clemente VII, creando due sedi papali rivali.
- La divisione ecclesiastica durò quasi quarant'anni, con la Chiesa avignonese e quella romana supportate da diverse nazioni europee.
- Un concilio a Pisa nel 1409 cercò di risolvere la crisi eleggendo Alessandro V, ma non riuscì a unificare le fazioni opposte.
- Il concilio di Costanza (1414-1418) riuscì a porre fine allo scisma eleggendo Martino V come unico papa legittimo.
- Un nuovo scisma si aprì nel 1439 con la deposizione di Eugenio IV, ma fu risolto con l'abdicazione di Felice V nel 1449.
Indice
Il trasferimento della sede pontificia
Nel 1377 Gregorio IX spostò la sede pontificia a Roma lasciando il Papato con divisioni interne e pressioni esterne.
Nel 1378 Gregorio morì e i cardinali francesi denunciarono alcune irregolarità nell’elezione di Urbano VI e lo sostituirono con Clemente VII che ripristinò la sede avignonese.
Lo scisma della Chiesa di Occidente
Questo episodio aprì lo scisma della Chiesa di Occidente (1378-1414) e, per quasi quaranta anni, si crearono due Chiese nell’Europa: quella avignonese riconosciuta da Francia, Lorenza, Scozia e dai regni di Castiglia, e quella romana appoggiata dagli Stati Italiani, dall’Impero, dall’Inghilterra e dai Regni scandinavi.
Il concilio di Pisa e le sue conseguenze
Per tentare un superamento della crisi, alcuni prelati delle due parti convocarono a Pisa nel 1409 un concilio che elesse come nuovo papa pisano Alessandro V, ma i pontefici di Roma e di Avignone rifiutarono di abdicare.
Così la Chiesa convocò un concilio ecumenico, dove riunì tutti i vescovi cristiani per eleggere un pontefice al di sopra dei due schieramenti.
Il concilio di Costanza e la fine dello scisma
Il concilio fu convocato da Sigismondo da Lussemburgo a Costanza nel 1414.
I papi pisano e romano abdicarono nel 1415, mentre quello avignonese fu abbandonato dai sostenitori e deposto nel 1417.
L’11 novembre 1417 l’assemblea elesse pontefice della Chiesa universale Oddone Colonna col nome di Martino V.
Il nuovo scisma e la fine del conciliarismo
Egli non contestò mai la superiorità del concilio sul pontefice, ma il successore, Eugenio IV, subito dopo la sua elezione sciolse il consiglio riunito a Basilea.
Poi la maggioranza dei padri conciliari processò e dichiarò deposto Eugenio IV nominando al suo posto Felice V e aprendo così un nuovo scisma (1439).
Gradualmente, però, il movimento conciliarista perse il sostegno delle autorità laiche e si sciolse nel 1449.
Niccolò V, succeduto a Eugenio IV ottenne l’abdicazione di Felice V dandogli in cambio il titolo di cardinale.
Domande da interrogazione
- Quali furono le cause principali dello scisma della Chiesa di Occidente?
- Quali furono le conseguenze del concilio di Pisa del 1409?
- Come si concluse lo scisma della Chiesa di Occidente?
Lo scisma della Chiesa di Occidente fu causato dalle irregolarità nell'elezione di Urbano VI, che portarono i cardinali francesi a eleggere Clemente VII, creando due sedi papali rivali.
Il concilio di Pisa del 1409 portò all'elezione di un terzo papa, Alessandro V, ma non risolse lo scisma poiché i papi di Roma e Avignone rifiutarono di abdicare, complicando ulteriormente la situazione.
Lo scisma si concluse con il concilio di Costanza, dove i papi pisano e romano abdicarono, e quello avignonese fu deposto, portando all'elezione di Martino V come pontefice della Chiesa universale nel 1417.