Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Genova era considerata il porto naturale di Milano e legata al Ducato di Milano, favorendo il protettorato spagnolo.
  • Nonostante la debolezza politica, l'economia di Genova prosperava grazie ai prestiti concessi alla Spagna in difficoltà finanziarie.
  • I trafficanti genovesi, come i Grimaldi e i Doria, trassero enormi profitti dalle necessità belliche spagnole.
  • Il Banco di S. Giorgio era il fulcro finanziario di Genova, controllando anche la Corsica, un importante possedimento.
  • La Corsica, malcontenta sotto il dominio genovese, cercò più volte di liberarsi, ma rimase sotto Genova fino al 1768.

Indice

  1. Genova e il ducato di Milano
  2. Economia fiorente e prestiti
  3. Banco di S. Giorgio e Corsica

Genova e il ducato di Milano

Genova era abituata a considerasi il porto naturale di Milano; le sue sorti erano legate a quelle del Ducato di Milano, per cui la Spagna che governava Milano si trovò ad esercitare facilmente il suo protettorato sulla repubblica di Genova.

Economia fiorente e prestiti

Se la struttura politica di Genova era piuttosto debole, dal punto di vista economico la città era molto fiorente, anche a causa di una situazione paradossale della Spagna.

La Spagna, nonostante tutto l’oro e l’argento, che arrivava dall’ America aveva delle finanze dissestate e necessitava continuamente di prestiti a qualsiasi condizione per poter sopperire ai bisogni sempre crescenti a causa delle guerre continue. Da questa situazione seppero trarre profitto i trafficanti genovesi ed in particolare i finanziari Grimaldi e Doria i quali guadagnarono somme favolose prestando ingenti somme ai re cattolici. Repubblica di Genova nella seconda metà del XVI secolo articoloTutto servì loro per guadagnare e speculare: la guerra delle Fiandre, necessità per la Spagna di tenere delle flotte nel Mediterraneo per mantenere sicure le coste dall’invasione dei corsari barbareschi.

Banco di S. Giorgio e Corsica

La vita finanziaria della città aveva il fulcro nel Banco di S. Giorgio, i cui amministratori facevano parte delle più alte autorità cittadine, Dal Banco di S. Giorgio dipendeva anche la Corsica, uno dei maggiori possedimenti genovesi. A proposito della Corsica, bisogna dire che l’isola sopportava male il dominio di Genova. Dopo il trattato di Cateau-Cambrésis che aveva restituito la Corsica la Genova la rivolta riprese sotto la guida di San Piero Ornano di Bastelica. Gli insorti corsi offrirono l’isola a Cosimo I dei Medici, alla Francia e perfino ai Turchi pur di liberarsi del giogo genovese. La rivolta fu domata nel 1560 e l’isola passò dal Banco di S. Giorgio allo Stato, anche se i Corsi non si rassegnarono mai. La Corsica resterà sotto il dominio di Genova fin tanto che nel 1768 non fu venduta ala Francia (l’anno dopo a Ajaccio nasceva Napoleone Bonaparte)

Domande da interrogazione

  1. Qual era il ruolo economico di Genova nella seconda metà del XVI secolo?
  2. Genova era economicamente fiorente grazie alla sua capacità di trarre profitto dalla situazione finanziaria instabile della Spagna, prestando denaro ai re cattolici attraverso famiglie come i Grimaldi e i Doria.

  3. Qual era la relazione tra Genova e la Corsica durante questo periodo?
  4. La Corsica era un possedimento genovese amministrato dal Banco di S. Giorgio, ma l'isola sopportava male il dominio di Genova e cercò di liberarsi attraverso rivolte, che furono domate nel 1560.

  5. Come influenzava la Spagna la politica di Genova?
  6. La Spagna esercitava un protettorato su Genova, facilitato dal legame tra le sorti di Genova e il Ducato di Milano, governato dalla Spagna stessa.

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